CNA Federmoda ha partecipato come protagonista alla tavola rotonda organizzata da UNIDO durante Codeway, la fiera internazionale dedicata al business e alla cooperazione, svoltasi alla Fiera di Roma. Il panel, dal titolo “Progetti, sfide e opportunità: la sostenibilità e la crescita economica dell’industria tessile-abbigliamento in Africa”, ha riunito esperti e rappresentanti istituzionali per analizzare le nuove opportunità offerte dal continente africano nel settore moda e tessile.
Focus su sostenibilità e filiera locale: le strategie di sviluppo in Africa
L’industria tessile africana sta vivendo una fase di profonda trasformazione, trainata da investimenti in pratiche sostenibili e dalla costruzione di filiere locali integrate. Paesi come Egitto, Ghana, Benin, Burkina Faso, Ciad e Costa d’Avorio sono al centro di progetti UNIDO che puntano a rafforzare la catena del valore del tessile e dell’abbigliamento, con l’obiettivo di renderla più inclusiva dal punto di vista economico e responsabile dal punto di vista ambientale. Il continente, già tra i principali produttori mondiali di cotone, sta investendo in innovazione e sostenibilità per valorizzare l’“oro bianco” e aumentare la competitività sui mercati globali.
Nonostante il 90% del cotone africano venga esportato come materia prima, esiste un enorme potenziale di crescita legato alla trasformazione locale e all’aumento del valore aggiunto. Secondo UNIDO, la lavorazione interna anche solo del 25% del cotone prodotto potrebbe generare fino a 500.000 nuovi posti di lavoro, soprattutto per le donne, e favorire la crescita sostenibile dell’intero comparto.
Opportunità e sfide: la visione di CNA Federmoda
Antonio Franceschini, Responsabile Nazionale CNA Federmoda, ha portato l’esperienza dell’associazione nei progetti di cooperazione realizzati in Tunisia, Etiopia, Mozambico, Burkina Faso e nei nuovi programmi attivati in Egitto e Nigeria.
Franceschini ha sottolineato come il rafforzamento delle relazioni tra il sistema moda italiano e i paesi africani rappresenti una strategia vincente per entrambe le aree: “Partendo da una nuova visione euromediterranea che coinvolga i Paesi del Nord Africa si può poi passare a costruire partnership tra imprese nell’Africa Subsahariana. La creatività richiede contaminazione e la connessione tra realtà italiane ed africane può anche essere di supporto per cogliere nuove opportunità di mercato”.
Sostenibilità, innovazione e digitalizzazione: le nuove tendenze del tessile africano
L’industria tessile africana si sta affermando come motore di sviluppo economico grazie a:
• Investimenti in pratiche di produzione sostenibile, come la coltivazione di cotone biologico e la promozione di metodi di lavorazione a basso impatto ambientale.
• Crescita del segmento abbigliamento, che rappresenta il 60% del mercato tessile africano, sostenuto da politiche di supporto governativo e accordi commerciali come l’AGOA, che facilitano l’accesso ai mercati internazionali.
• Adozione di tecnologie avanzate e digitalizzazione delle filiere, con un focus crescente su e-commerce, tracciabilità e trasparenza della supply chain.
• Sviluppo di modelli di economia circolare, attraverso il riciclo, il riutilizzo e l’upcycling dei materiali tessili, con particolare attenzione al mercato dell’abbigliamento second hand.
La partecipazione di CNA Federmoda alla tavola rotonda UNIDO conferma il ruolo strategico dell’associazione nella promozione di partnership euromediterranee e nella valorizzazione delle opportunità offerte dal continente africano per una crescita sostenibile e innovativa dell’industria tessile-abbigliamento. L’Africa si candida a diventare un hub di riferimento per la moda sostenibile globale, grazie a investimenti in filiere locali, innovazione, formazione e digitalizzazione, in linea con le nuove tendenze del mercato e le aspettative dei consumatori internazionali.
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