Meno di un anno fa, Sistema Moda Italia si era separata da Confindustria Moda, insieme a Federorafi e successivamente Anfao. Oggi, le due anime del mondo della moda italiana tornano a collaborare in sinergia, con una nuova struttura organizzativa. Da un lato, Confindustria Accessori Moda riunisce le aziende della filiera della pelle e degli accessori (Assocalzaturifici, Assopellettieri, Unic e Aip). Dall’altro, il settore tessile-abbigliamento, che dal 1° gennaio 2025 cambierà nome da Sistema Moda Italia (Smi) a Confindustria Moda – Federazione Tessile Moda.
Entrambe le realtà opereranno sotto l’ombrello di Confindustria, affrontando insieme le sfide del settore. La nuova organizzazione è stata presentata con una conferenza stampa alla presenza dei due presidenti: Giovanna Ceolini, che guiderà Confindustria Accessori Moda, e Sergio Tamborini, presidente di Confindustria Moda – Federazione Tessile Moda. Vincenzo Marinese, vicepresidente di Confindustria, ha espresso l’auspicio che “le divisioni personali non prevalgano mai sull’interesse generale”.
La decisione di tornare a fare squadra nasce in un momento delicato per il settore moda, che sta attraversando una crisi e un cambiamento strutturale dei consumi, accentuato dall’impatto della sostenibilità. Come sottolineato da Tamborini, anche il terzo trimestre per il tessile-moda si chiuderà in negativo. Anche la filiera della pelle è in difficoltà: secondo Ceolini, il primo semestre ha registrato un calo della produzione del 15,8%, con un ulteriore peggioramento nei nove mesi (-19,3% per la pelletteria e -18,6% per le calzature). Il fatturato è in flessione dell’8,7% e l’export dell’8%. Le due federazioni rappresentano un sistema produttivo che genera un fatturato di quasi 100 miliardi di euro, con oltre 500.000 addetti e più di 50.000 imprese. L’Italia è il primo esportatore di tessile, moda e accessori in Europa (secondo al mondo dopo la Cina), con un saldo commerciale che nel 2023 ha superato i 26 miliardi di euro.
Tamborini ha commentato: “L’anno scorso abbiamo esercitato il diritto di recesso. Oggi torniamo sotto un’unica bandiera e credo che, avendo chiarito diverse questioni, la collaborazione sarà ancora più efficace”. Ha poi aggiunto che la scelta di una comunicazione congiunta nasce dalla necessità di “una vera politica industriale, che è mancata in questi anni, e di riprenderci la rappresentanza del settore”.
Ceolini ha sottolineato l’importanza del rapporto con i brand della moda: “Le aziende che hanno investito per loro devono essere rispettate e dobbiamo lavorare per rafforzare le filiere”.
È fondamentale anche rendere il settore più attrattivo per i giovani. Tra le priorità delle due federazioni: risolvere la controversia sul credito d’imposta per ricerca e sviluppo; partecipare al Tavolo della Regione Lombardia per contrastare il caporalato; investire nella formazione dei giovani e nella riqualificazione dei lavoratori; promuovere la moda Made in Italy a livello internazionale.