
I prodotti Corplast rappresentano, una risposta puntuale all’evoluzione delle esigenze dettate dal mercato
Continua la sfida alla sostenibilità portata avanti da Corplast, l’azienda di Corridonia punto di riferimento consolidato per la creazione di suole di alta gamma in TPR, TPU e EVA destinate all’industria calzaturiera internazionale.
“Ci siamo lasciati a Lineapelle con la consapevolezza di non poter più ovviare all’‘effetto Greta’ (Thunberg)” ci spiega Michele Centioni, Amministratore della Corplast e responsabile dei Progetti Internazionali di Corplast. “Tuttavia – prosegue – non mi aspettavo, all’indomani della ripartenza dopo il lockdown, un ritorno così prepotente alle tematiche ecologiche da parte di alcune fasce della clientela”. Ecco allora che l’azienda marchigiana si è ripresentata all’edizione di settembre forte di un approccio al mercato volto a sviluppare prodotti in grado di generare un ridotto impatto ambientale. “Stiamo investendo nelle certificazioni – continua Centioni – e sviluppando linee di materiali secondo tre filoni differenti: riciclati, biobased di ‘seconda’ e ‘terza generazione’ (derivanti cioè da colture e piante non adatte al consumo umano) e biodegradabili”.
Nel mirino anche materiali tradizionalmente non riciclabili come l’EVA espansa: “Si tratta di un materiale difficile da riprocessare una volta terminato il suo ciclo di vita. Le ricerche portate avanti da Corplast conducono alla realizzazione di una suola con una componente del 20-30% di EVA espansa di recupero, dotata cioè di tutte le caratteristiche di leggerezza e morbidezza tipiche del prodotto vergine, ma dall’estetica condizionata dalla natura stessa di un prodotto ecologico e riciclato (che in alcuni segmenti può perfino aiutare a veicolare il messaggio).
Alcuni modelli di suole Corplast di ultima tendenza montate su calzatura
Una suola realizzata con una componente di EVA espansa di recupero
Rispetto a dieci anni fa il settore delle materie plastiche riciclate ha fatto passi da gigante e anche l’approccio ecologico non è più solo uno strumento di marketing, ma un’esigenza dovuta a una sensibilità diffusa del mercato. Dobbiamo cogliere questa opportunità e spingere su queste tipologie di materiali: buoni per la natura, ma non sempre perfetti”.
Loris Liciotti, Key Account Manager Corplast
L’azienda possiede stabilimenti in India e da un anno anche in Albania, ma da cinquant’anni mantiene viva la produzione nelle Marche per una rosa di clienti di fascia alta che non intendono abbandonare il mercato italiano. Ferma per circa due mesi durante il lockdown, la Corplast ha fortemente desiderato la sua presenza all’ultima edizione fisica di Lineapelle, per presentare una collezione ridotta ma comunque ricca di novità, ma anche e soprattutto per dare un segnale forte al mercato nonostante le difficoltà. “Un calo di fatturato del 20-30% è inevitabile, ma non potevamo cedere alla tentazione di abbandonare i nostri clienti in un momento difficile come questo”.
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