In un’era in cui la sostenibilità e la circolarità sono al centro del dibattito globale, l’industria della pelle europea ha ribadito il suo ruolo fondamentale come pioniere dell’economia circolare in occasione dell’evento partner di Cotance (Confederation of National Associations of Tanners and Dressers of the European Community) all’EU Green Week 2025. Il webinar, intitolato “Leather: A Natural Choice for the Circular Economy”, ha riunito esperti, regolatori e un pubblico internazionale per esplorare come la pelle incarni i principi di un futuro più pulito, competitivo e circolare.
L’evento, moderato da Vita Kobiela, Communication and Project Manager di Cotance, ha visto la partecipazione di oltre 300 iscritti da tutti i continenti, a testimonianza del crescente interesse per il ruolo della pelle nella sostenibilità.
La Circolarità nel DNA della Pelle
Manuel Rios, Presidente di Cotance, ha aperto l’evento sottolineando che la circolarità è “il DNA dell’industria della pelle”. Ha evidenziato come il settore conciario europeo, con circa 1.500 concerie e 30.000 addetti, generi un fatturato annuo stimato tra 5 e 6 miliardi di euro, rappresentando una quota significativa del mercato globale. La chiave del suo contributo circolare risiede nella capacità di recuperare pelli e pellami, che altrimenti diventerebbero rifiuti dalla produzione alimentare, trasformandoli in un materiale pregiato e durevole.
“Senza i conciatori, queste pelli e pellami finirebbero per diventare un rifiuto,” ha affermato Rios. “La pelle riduce la produzione di rifiuti ed evita i gas serra che la decomposizione di questo materiale organico creerebbe. E la pelle, alla fine del suo ciclo di vita, non finisce in isole galleggianti negli oceani del mondo come altri materiali. Si disintegra semplicemente nella biomassa della natura.”
Creare Valore dai Co-prodotti: La Visione di Cotance
Gustavo Gonzalez-Quijano, Segretario Generale di Cotance, ha approfondito il concetto di “creare ricchezza dai rifiuti”, spiegando come le pelli siano sottoprodotti preziosi del settore zootecnico. Ha chiarito la distinzione tra prodotti (come carne e latticini) e sottoprodotti (come sangue, ossa, corna e pelli), enfatizzando il ruolo cruciale dei conciatori nel recuperare circa 8 milioni di tonnellate di pelli grezze dal settore alimentare a livello globale.
Gonzalez-Quijano ha anche sollevato preoccupazioni significative, tra cui il progressivo calo nell’utilizzo delle pelli, che potrebbe portare a gravi conseguenze sanitarie e ambientali. Ha stimato che circa 134 milioni di pelli bovine all’anno non vengono trasformate in pelle, generando circa 40 milioni di tonnellate di equivalenti di CO2, l’equivalente delle emissioni annuali di circa 8,7 milioni di automobili.
Ha inoltre sottolineato la necessità di un quadro normativo che riconosca l’identità della pelle e adotti metriche ambientali eque. La stigmatizzazione della pelle come “motore di deforestazione” e la potenziale delocalizzazione dell’industria europea rappresentano rischi concreti che richiedono attenzione legislativa.
METASKILLS4TCLF: Investire nel Futuro Sostenibile
Vita Kobiela ha presentato il progetto METASKILLS4TCLF, un’iniziativa europea quadriennale Erasmus+ che coinvolge 30 stakeholder da 10 Stati membri dell’UE e dall’Ucraina. Il progetto mira a sostenere i settori della pelle, del tessile, dell’abbigliamento e delle calzature (TCLF) nella loro transizione verde e digitale attraverso l’istruzione e la formazione innovative.
METASKILLS4TCLF sta sviluppando 36 micro-corsi, di cui sette specificamente dedicati alla pelle, che coprono l’economia circolare e la moda digitale. Questi corsi saranno arricchiti da esperienze di realtà virtuale immersive e non immersive, filmate in concerie, aziende e centri di ricerca reali, rivoluzionando l’apprendimento nel settore.
La Scienza della Circolarità della Pelle: Oltre le Apparenze
Gustavo Adrian Defeo, CEO di CTC Ars Tinctoria, ha offerto una panoramica scientifica approfondita sulle proprietà circolari della pelle, confrontandola con i materiali di origine fossile. De Feo ha evidenziato la persistenza delle microplastiche e nanoplastiche derivate dal petrolio, sottolineando i loro impatti tossici sulla salute umana e sull’ambiente.
Ha presentato il concetto di materiali “bio-based” come soluzione intrinsecamente neutra dal punto di vista del carbonio e circolare. Attraverso l’analisi del carbonio-14 (C14), ha dimostrato come la pelle, in particolare la pelle conciata al vegetale, raggiunga un contenuto di bio-based superiore al 95%, a differenza di molte alternative “vegane” che spesso contengono un’alta percentuale di derivati del petrolio.
Gustavo Adrian Defeo ha illustrato diversi scenari di fine vita per la pelle, tra cui la produzione di fertilizzanti e biostimolanti (con un impatto “carbon positive”), il recupero energetico (con un bilancio di CO2 equilibrato) e la produzione di biochar. Quest’ultima opzione, in particolare, consente di sequestrare il carbonio nel terreno, contribuendo a combattere i cambiamenti climatici. “Dobbiamo tornare a pelli con un aspetto naturale,” ha affermato De Feo, “più naturali rendiamo le pelli, maggiori sono le possibilità di avere un ottimo trattamento a fine vita.”
Il valore della filiera: la prospettiva di Deborah Taylor
Un momento centrale del webinar è stato l’intervento di Deborah Taylor, Managing Director della Sustainable Leather Foundation, che ha offerto una visione approfondita sul valore della filiera della pelle nel contesto della sostenibilità e della circolarità.
Taylor ha sottolineato come la trasparenza e la tracciabilità siano elementi chiave per garantire che la pelle sia davvero un materiale circolare e responsabile. “La sostenibilità non riguarda solo la produzione, ma l’intero ciclo di vita del prodotto: dalla provenienza delle materie prime, alle pratiche di lavorazione, fino al riutilizzo e alla fine vita”, ha affermato Taylor. Attraverso strumenti di certificazione e piattaforme digitali, la Sustainable Leather Foundation promuove la raccolta e la condivisione di dati affidabili lungo tutta la catena del valore, rafforzando la fiducia di consumatori e stakeholder.
Taylor ha inoltre evidenziato l’importanza della collaborazione tra tutti gli attori della filiera – dagli allevatori ai brand, passando per i conciatori e i distributori – per affrontare le sfide ambientali e sociali. Ha citato casi concreti di aziende che, grazie a processi di audit e miglioramento continuo, sono riuscite a ridurre il consumo di acqua, energia e sostanze chimiche, dimostrando che la pelle può essere prodotta in modo responsabile e competitivo.
Infine, Taylor ha ricordato che la vera circolarità si realizza solo se i prodotti sono progettati per durare, essere riparati e, infine, riciclati o biodegradati. “La pelle, se gestita correttamente, è un esempio perfetto di materiale che può accompagnare più generazioni, riducendo la pressione sulle risorse e contribuendo a un’economia europea più verde e competitiva”.
Biodegradabilità e compostabilità: il contributo di Karl Flowers
Un altro momento chiave del webinar è stato l’intervento di Karl Flowers, Managing Director di Authenticae, che ha portato le ultime evidenze scientifiche sulla biodegradabilità e compostabilità della pelle nel contesto dell’economia circolare.
Flowers ha illustrato come la pelle, essendo un materiale naturale e ricco di contenuto bio-based, presenti caratteristiche di degradazione superiori rispetto ai materiali sintetici. Ha evidenziato che la pelle, se trattata e smaltita correttamente, può biodegradarsi in tempi relativamente brevi, restituendo elementi utili al suolo senza lasciare residui persistenti o microplastiche, a differenza di molte alternative sintetiche oggi in commercio. Questo aspetto la rende particolarmente adatta a modelli di produzione e consumo circolari, dove la fine vita del prodotto non rappresenta un problema ambientale ma, al contrario, un’opportunità di rigenerazione delle risorse naturali.
Nel suo intervento, Flowers ha inoltre sottolineato l’importanza di standard e metodi di prova affidabili per dimostrare, in modo trasparente e scientifico, le reali performance di biodegradabilità e compostabilità della pelle rispetto agli altri materiali. Ha richiamato l’attenzione sulle ricerche più recenti condotte da Authenticae, che confermano come la pelle – soprattutto quella conciata con metodi tradizionali e a basso impatto – sia in grado di reintegrarsi nei cicli naturali senza generare inquinamento.
Infine, Flowers ha ribadito che la vera circolarità non può prescindere dalla scelta di materiali che, oltre a essere durevoli e riparabili, abbiano un impatto minimo a fine vita. In questo senso, la pelle si conferma una delle soluzioni più efficaci e sostenibili per l’industria europea e globale.
Il webinar di Cotance all’EU Green Week 2025 ha rafforzato il messaggio che la pelle non è solo un materiale di lusso, ma un pilastro dell’economia circolare. Il settore conciario europeo si impegna a trasformare un sottoprodotto dell’industria alimentare in un materiale duraturo, riparabile e biodegradabile, che contribuisce attivamente alla riduzione dei rifiuti e delle emissioni di gas serra. Per prosperare pienamente, l’industria necessita di un supporto normativo che riconosca il suo valore e faciliti la sua transizione verso un futuro ancora più verde e digitale. www.euroleather.com
