Andrea Meucci e Valentina Palagini, Dermacolor
Dermacolor continua la sua politica di investimenti, con l’obiettivo di venire incontro alle esigenze della clientela e alle richieste di un mercato in costante evoluzione.
Il 2020 si presentava sotto i migliori auspici per Dermacolor, nonostante un’annata, il 2019, difficile per il settore anche se chiusa comunque positivamente dall’azienda di Castelfranco di Sotto (PI). Un importante investimento in corso, quello del nuovo grande stabilimento, e tante piccole novità per far capire al mercato che Dermacolor non si ferma. Neanche in tempo di Covid-19: “Speriamo vivamente che questo 2020 non ci freni troppo, è partito un po’ in salita ma non solo per il coronavirus, c’è stata una frenata generale che a ben vedere ci sta” ci dice Andrea Meucci, direttore tecnico dell’azienda toscana. “Gli anni scorsi sono stati positivi e ci hanno spinto a fare questo grosso investimento. Per quanto riguarda i prodotti, abbiamo inserito molta articolistica metal-free, articolistica idrorepellente e alcuni articoli che hanno alte resistenze alla luce. Questo per trasmettere non solo concetti stilistici ma anche la nostra forte preparazione sul versante tecnico. Abbiamo presentato alcune novità di rifinizione come Microshield, uno schermo solare trasparente applicabile sui diversi strati della rifinizione, che riesce a migliorare la resistenza alla luce e risulta utile in tutti quei sistemi in cui si passa per un’accettazione dell’articolo in virtù di limiti e capitolati che spesso agiscono da freno, soprattutto per quanto riguarda l’articolistica all’anilina.
Abbiamo perfezionato la versione metal free degli stampati, l’articolistica che va per la maggiore, con dei buoni risultati da parte dell’interesse dei mercati. Il metal free oggi è una richiesta in forte crescita che purtroppo ancora non ha preso lo spazio che merita, come il vegetale ha il suo spazio anche il metal free lo prenderà, anche se a ben vedere esisteva già da secoli, perché la concia vegetale, con le dovute accortezze in rifinizione, è assolutamente metal free”.
Ma il maggior investimento di Dermacolor per il 2020 è senza dubbio il nuovo stabilimento. Un investimento che guarda in avanti e trasmette fiducia, come ci conferma Valentina Palagini, direttore amministrativo dell’azienda toscana.
“Abbiamo praticamente più che raddoppiato gli spazi: il laboratorio di rifinizione è completamente nuovo, tre volte più grande di quello precedente, così come il laboratorio di analisi dedicato al controllo qualità della merce e del pellame ed allo sviluppo di nuovi prodotti. La nuova struttura inoltre avrà ambienti dedicati agli incontri, con un ampio showroom per le pelli e articolistica, ed un magazzino di 1800 mq, che oltre ad essere molto più ampio dell’attuale si sviluppa anche in altezza aumentando così la sua capacità di stoccaggio sfruttando anche lo spazio in verticale. Il vecchio magazzino è stato trasformato in reparto di produzione, riducendo lo spazio dedicato allo stoccaggio della materia prima e finita ma aumentando l’istallazione di macchinari e miscelatori necessari per la lavorazione di prodotti. Questo ci ha permesso di trasformarci sempre di più in produttori di chimici, con il conseguente vantaggio di avere un prodotto economicamente più competitivo ed avere la possibilità di adattarlo alle richieste del cliente. Questo ha sicuramente rappresentato, negli anni, un motivo di crescita per l’azienda, che vorremmo continuare a sfruttare per il futuro aggiungendo alla gamma dei prodotti di nostra produzione anche quelli di rifinizione.
Quest’attività riveste un ruolo centrale nei nuovi programmi dell’azienda. “Già da più di un anno produciamo prodotti per la rifinizione e abbiamo incrementato il personale con figure di riferimento specifiche, non limitandoci al solo tecnico. Diventava quindi importante avere un laboratorio che avesse un valore diverso rispetto a prima dotandolo di macchinari che ci consentissero di finire la pelle e di poter consegnare il campione completamente finito al cliente. L’altro laboratorio importante è quello di analisi, dove facciamo i test per i clienti, le analisi sulla merce in arrivo dai nostri fornitori e il controllo qualità sui nostri prodotti, anche qui la nostra volontà era di investire inserendo all’interno personale a disposizione sia nostra sia del cliente che ha necessità di effettuare dei controlli”.
Scelte coraggiose quelle di Dermacolor, scelte che dimostrano la volontà di migliorarsi, di crescere, indipendentemente dalla congiuntura attuale. “Sono scelte che pagheranno a lungo termine” conferma Palagini “Non poteva esserci da parte nostra il sentore di una situazione come quella in cui ci siamo trovati, e tra l’altro viene dopo un anno già abbastanza difficile. Lo stabilimento non è stato ancora inaugurato ma abbiamo comunque fatto una piccola presentazione a febbraio ai nostri agenti venuti in Italia per Lineapelle. Una specie di piccola inaugurazione solo per loro, per fargli conoscere di persona gli ambienti, già visti solo tramite foto e video di presentazione”. www.dermacolor.it