La Dimac di Barletta è leader nella produzione di paste coloranti e nella commercializzazione di sistemi poliuretanici, TPU e additivi per PU. Giunta alla terza generazione, vanta oltre 40 anni di storia e un’esperienza accumulata nel tempo.
Oltre 40 anni di attività alle spalle e una bella saga familiare, giunta alla terza generazione. Tutto iniziò grazie all’intraprendenza del fondatore Angelo Diterlizzi che alla fine degli Anni Settanta, affiancato dai figli Pasquale e Francesco Paolo decise di avviare l’attività di elettromeccanica. Oggi, Francesco Paolo è affiancato a sua volta dai suoi tre figli Fabrizio, Alessio, e Roberta che fanno attualmente parte dello staff aziendale con incarichi diversi. È una storia imprenditoriale di successo quella che riguarda la Dimac di Barletta, punto di riferimento nella produzione di paste coloranti e nella commercializzazione di sistemi poliuretanici, TPU e additivi per PU. Insieme a partner leader di settore, l’azienda pugliese è in grado di offrire un’ampia gamma di prodotti e materie prime per diversi settori, come quello calzaturiero, e un efficiente supporto tecnico e logistico. Importante la presenza anche nel settore work & safety, dove i tecnici sono dei veri e propri consulenti offrendo soluzioni personalizzate dopo aver maturato nel corso degli anni una conoscenza totale dei processi produttivi e dei materiali: poliuretano, distaccanti e additivi. “Sappiamo come funziona una macchina, come reagisce un prodotto e cosa succede durante i processi di iniezione, colorazione e stampaggio”, è uno dei claim di presentazione di Dimac.
A raccontarci questo storia di successo è Francesco Paolo Diterlizzi, che abbiamo intervistato in occasione del Simac, in fiera a Milano, all’interno di uno stand prestigioso, arredato in maniera elegante e coinvolgente anche a livello di prodotti messi in mostra. Al suo fianco i tre figli Fabrizio, Alessio e Roberta che nei “tre giorni” del salone hanno incontrato diversi clienti e fornito tutte le informazioni necessarie sulla gamma di prodotti da loro presentati. “La nostra storia – conferma Francesco Paolo – è iniziata nel 1979 per volontà di mio padre Angelo. Quest’ultimo aveva alle spalle anni di esperienza in campo meccanico, i quali vennero completati dalla formazione acquisita da noi figli in ambito elettromeccanico. Tale connubio permise di fondare l’officina elettromeccanica, il cui core business era centrato sull’assistenza a calzaturifici e tomaifici per il funzionamento, montaggio e smontaggio di macchinari per la fabbricazione di suole in PU e PVC. Pochi anni dopo iniziammo a collaborare con Ottogalli, che negli anni ottanta era una delle maggiori aziende produttrici di macchine ad iniezione”.
“Mio padre aveva una grande esperienza nel settore calzaturiero, e anche noi figli abbiamo iniziato sin da subito ad imparare il mestiere: io a 17 anni, una volta conclusi gli studi e in seguito a diversi corsi di formazione ho iniziato a fare riparazioni sulle macchine per calzature, partendo dunque dal punto più basso, il quale mi ha consentito di conoscere bene il settore. Nel frattempo il polo della scarpa sportiva in PVC, originariamente sviluppatosi in provincia di Treviso e poi spostato nelle Marche, si localizzava infine in Puglia, al punto che il distretto di Barletta diventò uno dei più importanti al mondo: nella seconda metà degli anni ottanta, per un periodo abbastanza lungo, si arrivò a produrre sino a 1 milione di scarpe al giorno, un business colossale. Nel 1985, viene costituita la Dimac che comincia ad allontanarsi dalla mera assistenza elettromeccanica per affacciarsi al mondo del commercio. Tale passo, darà il via al processo di evoluzione e strutturazione della sua odierna conformazione societaria”.
Quali furono i momenti evolutivi?
“Partendo dall’elettromeccanica e dunque dalla conoscenza approfondita delle macchine e in seguito dell’uso del poliuretano, della pasta colorante e del distaccante avevamo una competenza specifica di tutto il processo e potevamo garantire ai clienti una consulenza di alto livello e a 360 gradi, permettendoci cosi di essere un passo davanti a tutti gli altri. Potevamo personalizzare il prodotto finito in base all’esigenza del cliente riuscendo a rispondere positivamente a chi lo voleva più espanso, chi richiedeva maggiore abrasione, chi puntava sull’antistaticità. A quel punto siamo diventati un consulente importante per i produttori di macchine, proprio nell’area di Barletta, che per lungo tempo è stato il distretto industriale di riferimento in Italia e all’estero”.
Quali scelte in particolare vi hanno portato ad imporvi sul mercato?
“Abbiamo seguito con attenzione gli sviluppi dei materiali e abbiamo intuito che il PVC, a causa di una serie di problematiche, poi in parte risolte, stava progressivamente cedendo terreno ad altri materiali. Alla fine, negli Anni Novanta infatti, molte delle grandi aziende dell’Unione Europea decidevano di abbandonare progressivamente tale materiale, nel frattempo noi ci eravamo già spostati sul poliuretano e sul suo processo di colorazione. In seguito, abbiamo cominciato a collaborare con alcuni partner produttori di distaccanti, completando così il nostro “pacchetto” di prodotti. Abbiamo fatto molta ricerca sul poliuretano, l’intuito è stato quello di perseverare e alla fine i risultati ci hanno dato ragione. Le cose più difficili sono quelle che vedono rischiare pochi imprenditori, ma alla fine ti consentono di eccellere”.
C’è qualche scoperta che ha messo in luce la famiglia Diterlizzi?
“Abbiamo molto spesso anticipato le novità del mercato, per esempio l’intuito di mio fratello Antonio ci ha permesso di studiare una tecnologia, poi diventata un brevetto. Lui ha lanciato l’idea, poi di notte, finita la nostra giornata di lavoro, cercavamo insieme le soluzioni migliori per renderla reale. In qualche modo si può dire che l’evoluzione della nostra azienda abbia segnato un pezzo di storia dell’imprenditoria pugliese: non è un caso infatti se siamo stati i primi, dopo aver fatto corsi specifici a Milano, a portare a Barletta un robot collaborativo”.
Negli Anni Duemila il vostro marchio come si è evoluto?
“Con l’inizio del nuovo secolo il mercato è cresciuto notevolmente, è per noi è stato tempo di evolvere: la Dimac diventa oltre che rappresentante anche distributore dei marchi Dow Italia e Repi,ai quali con il tempo si sono aggiunti Evonik (per distaccanti e additivi per poliuretano) ed Aipol (TPU). Con il passare degli anni ci siamo ulteriormente consolidati e adesso lavoriamo con tutti i più grandi gruppi italiani e internazionali. Grazie al rapporto pluridecennale rafforzatosi nel corso del tempo con l’azienda Repi, siamo man mano diventati loro partner di fiducia sia per quanto riguarda la sicurezza che per le altre applicazioni, escluso il termoplastico. Infatti, oltre al settore outdoor e sicurezza ci occupiamo anche di moda, seguendo una serie di produttori di calzature. Nel 2014 Dimac ha ceduto il ramo d’azienda dedicato all’elettromeccanica, potendo così dedicarsi completamente alla vendita di poliuretano e alla distribuzione di paste coloranti e additivi per PU/TPU”.
Attualmente come siete organizzati nella sede principale di Barletta?
“Disponiamo di un capannone di oltre 1.000 mq coperti, più ulteriori spazi all’esterno costituito dai piazzali anche per i mezzi pesanti. Il fiore all’occhiello è un grande magazzino dotato di tutti gli articoli: con la nostra competenza riusciamo a prevedere quelle che saranno le necessità, quindi anticipiamo gli ordini per essere pronti a rispondere, quasi in tempo reale, alle richieste. Il rischio è avere molti articoli in magazzino, ma è l’unica strada per essere competitivi. Il punto di forza sta nell’aver costruito una logistica in grado di rispondere alle esigenze del distretto soprattutto per quanto riguarda le tempistiche, al punto che il nostro motto è “da 1 kg a 1000 kg in 24 ore”. Ogni prodotto richiesto entro 1-2 giorni al massimo deve arrivare al cliente, se è in Puglia ci riusciamo anche in giornata”.
Attualmente qual è il vostro valore aggiunto e i punti di forza?
“La forza di Dimac è l’esperienza. Chi sceglie la nostra azienda, può contare su professionalità e serietà, in tutti questi anni, abbiamo costruito una realtà organizzata e affidabile, in grado di soddisfare le esigenze dei clienti, garantire alti standard di qualità e rispondere ai cambiamenti con coraggio e intraprendenza. La nostra mission è produrre e commercializzare solo prodotti di eccellenza per soddisfare le esigenze dei nostri clienti, mentre la nostra vision è quella di essere uno specialista e un partner affidabile nel settore delle materie prime e dei coloranti liquidi. I rapporti con i clienti? Per ogni problema, abbiamo una soluzione. Per ogni domanda, abbiamo una risposta. Lavoriamo con velocità per ridurre i tempi di produzione e distribuzione, operiamo con precisione per offrire un servizio accurato e affidabile e siamo reattivi per rispondere a tutte le loro richieste”.
DAI POLIURETANI AI COLORANTI MASTERBATCH: TUTTI I PRODOTTI DIMAC
La gamma dei prodotti Dimac può essere suddivisa in cinque grandi categorie. Ecco quali sono:
1. Poliuretani. Da più di 35 anni Dimac ricopre il ruolo di agenti, distributori e rivenditori di poliuretani Dow, che ne fanno un punto di riferimento in Italia per i sistemi poliuretanici, polietere, poliestere e ibridi nel settore delle calzature.
2. Coloranti liquidi. I coloranti Repi sono specifici per la colorazione di poliuretano espanso e compatto, sia polietere che poliestere, PVC e Termoplastico.
3. Additivi. Questa gamma permette di caratterizzare sistemi poliuretanici, coloranti e distaccanti in base alle esigenze di produzione del cliente. Gli additivi liquidi sono impiegati principalmente come ausilio nella performance e nella protezione del prodotto finito per migliorarne la resistenza al calore, ridurne l’ossidazione e proteggerlo dall’invecchiamento.
4. TPU. Uniscono le elevate proprietà dei poliuretani alla possibilità di trasformazione tramite le tecnologie di lavorazione dei termoplastici. I TPU sono elastomeri ad elevate prestazioni che garantiscono ottime proprietà fisico-meccaniche. Inoltre, possono essere personalizzati in base alle esigenze dell’utilizzatore.
5. Masterbatch. Il portafoglio prodotti di Dimac comprende anche coloranti masterbatch per tutti i materiali termoplastici, tenendo conto di tutte le esigenze di processo e di prodotto del cliente. Si va da masterbatch personalizzabili in base alla gamma RAL e Pantone, in bianco e nero, fino a masterbatch dagli effetti speciali o metallizzati.
Francesco Paolo Diterlizzi presso lo stand Dimac all’ultima edizione di Simac TT
La famiglia Diterlizzi, alla guida di DIMAC: Alessio, Roberta, Francesco Paolo e Fabrizio