Repurposing: il focus di Ecotan all’ultima edizione di Lineapelle
La storia di Ecotan, un’iniziativa pionieristica di Silvateam, rappresenta una vera e propria rivoluzione nel settore della concia delle pelli. Nata con l’ambizioso obiettivo di trasformare i pellami a fine vita e gli scarti di lavorazione in risorse preziose, Ecotan ha saputo coniugare tradizione e innovazione, offrendo al mercato soluzioni sostenibili, in un continuo percorso evolutivo.
Alessandra Taccon, BU Leather Ecotan Project Director, racconta l’evoluzione del progetto: “Da un sistema circolare iniziale, siamo passati ad una multi- circolarità a 360 gradi, abbracciando il concetto di eco-design. Questo tema è per noi così cruciale che lo abbiamo posto al centro di un approfondito studio scientifico condotto in collaborazione con Gustavo Defeo di Ars Tinctoria, oggi parte del Gruppo CTC, e che ha dato vita anche ad una nuova campagna di comunicazione, ispirata alla circolarità al quadrato, dal titolo ‘Made to be Reborn’: far rinascere i materiali. L’obiettivo è chiaro: offrire al mercato materiali con una vocazione intrinseca al riciclo e al riutilizzo, per raggiungere un vero e proprio ‘zero waste’. Questi materiali sono stati studiati e testati per garantire una seconda, o addirittura una terza vita.”
Questa ricerca ha permesso di studiare in maniera sempre più approfonditala la nostra tecnologia di concia, valutandone la sostenibilità secondo i più rigorosi standard internazionali. Le ricerche condotte da Ars Tinctoria hanno inoltre evidenziato le caratteristiche straordinarie delle pelli Ecotan: non solo esse presentano una percentuale elevata di materiale rinnovabile (biobased), ma sono anche biodegradabili e compostabili. Ancora più sorprendente è la loro capacità di essere trasformate a fine vita in un biofertilizzante che promuove la crescita delle piante grazie all’elevato contenuto di micronutrienti, quali azoto e carbonio organico, naturalmente disponibili nei pellami. Inoltre la presenza dei tannini, sostanze polifenoliche dalle proprietà antibatteriche, protegge l’apparato radicale delle piante.
“Abbiamo colto l’opportunità offerta dalla nuova normativa UNI EN 16848, che renderà obbligatoria la comunicazione dei criteri di sostenibilità di un materiale, per testare a fondo le pelli Ecotan. I risultati sono stati davvero interessanti”, spiega Defeo. “In primo luogo, abbiamo analizzato il contenuto di radiocarbonio per valutare la componente rinnovabile di questi pellami. I risultati sono stati eccezionali: oltre l’80% del materiale è di origine rinnovabile che può raggiungere valori fino al 96%, percentuali notevolmente superiori a quanto richiesto dalle future normative europee. Successivamente, ci siamo concentrati sulla compostabilità e sulla biodegradabilità. Pur sapendo che la biodegradabilità completa al 100% non è possibile a causa della presenza di tannini, sostanze naturali che sono sintetizzate dalle piante per proteggersi dagli agenti patogeni, siamo rimasti sorpresi dalla rapidità con cui tali pellami si sono decomposti nelle prove di compostaggio. Abbiamo inoltre valutato la fitotossicità, ovvero l’impatto dei materiali sulle piante. I risultati sono stati molto positivi: le pelli Ecotan compostate hanno promosso la crescita delle piante, grazie all’azione protettiva dei tannini sui microrganismi indesiderati e al rilascio graduale di azoto, un nutriente essenziale per la crescita delle piante. Questo approccio risolve uno dei problemi più pressanti dell’agricoltura moderna: l’eccessivo utilizzo di fertilizzanti sintetici, che possono contaminare le acque del sottosuolo. Infine, abbiamo quantificato il risparmio in termini di emissioni di CO₂ derivante dalla trasformazione delle pelli Ecotan in fertilizzante, confrontandolo con lo scenario peggiore, ovvero l’incenerimento. I risultati preliminari indicano un significativo risparmio di CO₂, che stiamo attualmente determinando in modo più preciso. Inoltre, le piante che crescono grazie a questo fertilizzante assorbiranno ulteriormente CO₂ dall’atmosfera, amplificando ulteriormente i benefici ambientali.”
La sostenibilità delle pelli Ecotan va, dunque, ben oltre le caratteristiche del materiale stesso.
“Il tema del riuso delle risorse e della limitazione degli sprechi è fondamentale”, afferma Alessandra Taccon. E continua: “Avere la possibilità di misurare il risparmio di CO₂ che deriva dall’utilizzo dei pellami che hanno la vocazione per una seconda vita è un valore aggiunto inestimabile. Ridurre le emissioni di CO₂ è un impegno cruciale per il mercato a cui ci rivolgiamo. Quando presentiamo il nostro progetto ai brand, mettiamo sempre in evidenza le buone pratiche legate alla nostra tecnologia e la possibilità di ottenere crediti di carbonio legati all’utilizzo di materiali ad alto contenuto biologico. Questa misurazione, condotta da CTC Ars Tinctoria con la tecnologia del radiocarbonio 14C, valorizza la scelta di dare una seconda vita ai pellami, evitando l’incenerimento. È fondamentale spostare l’attenzione anche sulla gestione del fine vita. La gestione corretta è altrettanto importante, infatti ci permette di ridurre i rifiuti e di creare un ciclo virtuoso. Vorremmo sottolineare l’importanza di entrambe queste dimensioni: l’analisi del ciclo di vita del prodotto e la gestione del suo fine vita. Insieme a Gustavo Defeo, abbiamo lavorato intensamente per sviluppare il protocollo Ecotan ottenendo degli ottimi risultati.”
Il percorso di Ecotan pone alcune sfide, ma anche grandi opportunità. Come sottolinea Andrea Cassani, Responsabile Innovazione BU Leather di Silvateam, una delle maggiori difficoltà è stata quella di ottenere informazioni precise e complete sulla composizione chimica dei materiali utilizzati nella produzione delle pelli.
“La sfida più grande è stata la mancanza di dati specifici per condurre le nostre analisi. Non avendo il controllo su tutta la filiera, come nel caso dei coloranti e dello zinco, abbiamo dovuto condurre numerose prove per ottenere le informazioni necessarie”, spiega il manager. “Lo zinco, in particolare, è un elemento molto presente nella filiera della pelle, ma raramente specificato nei capitolati. Per questo motivo, abbiamo dovuto analizzare a fondo le normative sui fertilizzanti per capire quali elementi si potessero introdurre nella pelle e renderla compatibile con un successivo utilizzo come fertilizzante. Le differenze tra i requisiti per i fertilizzanti e per il compost hanno ulteriormente complicato il processo. Tuttavia, questi limiti ci hanno spinto a trovare soluzioni innovative e a esplorare nuove opportunità di mercato. Siamo consapevoli che le normative possano variare a seconda dei paesi (ad esempio, Stati Uniti e UE), ma questo ci offre la possibilità di adattare il nostro prodotto a diverse esigenze e di aprire nuove frontiere.”
Ecotan rappresenta un modello di eccellenza nel settore della sostenibilità. Grazie a un approccio innovativo e a una costante ricerca, Silvateam è riuscita a creare una tecnologia in grado di coniugare performance elevate e rispetto per l’uomo e per l’ambiente. Il futuro di Ecotan è promettente: nuove collaborazioni, nuovi progetti e nuovi traguardi da raggiungere. Insieme con tutta la filiera della pelle si possono raggiungere risultati importanti: uniamoci dunque al team Ecotan in questo progetto lungimirante che raggruppa una vera e propria community di leather lovers.
Alessandra Taccon, BU Leather Ecotan Project Director – Silvateam
Andrea Cassani, Silvateam’s BU Leather Innovation Manager – Silvateam
Gustavo Defeo, Scientific Director – CTC Ars Tinctoria