Galli si presenta per la prima volta a ITMA, confermando il suo impegno nel fornire soluzioni innovative e personalizzate ai suoi clienti in tutto il mondo.
Galli S.p.A. è un’azienda di lunga tradizione nel settore delle macchine per la pelletteria. Fondata nel 1979, l’azienda ha acquisito una vasta esperienza nel corso degli anni, diventando un punto di riferimento per la produzione di macchinari di alta qualità. Conosciuta a livello internazionale per la sua capacità di fornire soluzioni innovative e personalizzate a una vasta gamma di clienti, dai piccoli artigiani alle grandi aziende del lusso, grazie alla sua costante attenzione all’innovazione e alla qualità dei prodotti, Galli S.p.A. è in grado di offrire macchinari altamente performanti, in grado di garantire elevate prestazioni e un’efficienza senza pari. Grazie anche alla presenza dei suoi uffici commerciali e tecnici in tutto il mondo, l’azienda è in grado di fornire un’assistenza tempestiva ai propri clienti, garantendo un servizio di alta qualità e una soddisfazione a lungo termine. Incontriamo Carlo Galli, Ceo della omonima società, in occasione della fiera.
È stata la vostra prima volta all’ITMA?
“Sì, questa è stata la nostra prima volta e devo dire che è stata un’esperienza molto interessante. Volevamo provare qualcosa di nuovo, un esperimento che ci siamo concessi di fare. In realtà, avevamo già pianificato di partecipare due anni fa, quando si sentiva parlare di ITMA Italia. Così abbiamo deciso di iscriverci subito, non appena le iscrizioni sono state aperte un anno e mezzo fa e ci siamo detti “perché no?”. Abbiamo deciso di iniziare con uno stand di venti metri quadri per farci vedere e capire qual è il nostro appeal in questo mercato”.
Partecipare alle fiere, secondo lei, è ancora importante?
“Ho sempre espresso il mio favore per le fiere. Personalmente, ritengo che partecipare a queste manifestazioni rappresenti un’opportunità unica per conoscere il proprio mercato di riferimento e comprendere come funziona. Inoltre, le fiere sono il luogo ideale per osservare le tecnologie presenti e per avere una visione d’insieme del mondo in una sola giornata. Anche se è vero che non è possibile presentare nei minimi particolari la propria azienda, penso che partecipare sia un’esperienza imprescindibile per gli imprenditori. Infatti, il confronto con gli altri player del settore può aiutare a individuare nuove opportunità di mercato e a migliorare le proprie strategie di business. Questo tipo di eventi rappresenta un’occasione unica per ampliare il proprio network professionale e per acquisire nuove conoscenze e competenze utili per lo sviluppo del proprio business”
Avete sviluppato un macchinario appositamente per questa occasione?
“Ritengo che sia fondamentale presentarsi al meglio nel proprio ambito, proponendo soluzioni e macchine che possono essere adattate alle specifiche richieste della clientela. Nel nostro caso, non ci siamo trasformati, ma abbiamo mantenuto la nostra identità di sempre, anche all’ITMA. Negli ultimi mesi, abbiamo deciso di partecipare a diverse fiere per testare la risposta del mercato alle nostre proposte e il risultato è stato molto positivo. Grazie a questa esperienza, abbiamo potuto constatare che le nostre soluzioni possono essere apprezzate anche al di fuori del nostro settore di riferimento, ovvero quello della pelle. Ovviamente, bisogna considerare che a ITMA si parla di tecnologie completamente diverse da quelle che utilizziamo per la lavorazione della pelle. Tuttavia, abbiamo notato che ci sono alcuni fili comuni che ci legano agli altri settori e che ci permettono di offrire soluzioni innovative e personalizzate per ogni cliente. In sintesi, la partecipazione alle fiere rappresenta un’opportunità unica per testare le proprie soluzioni e per valutare la loro fattibilità in altri settori. Grazie a questa esperienza, abbiamo acquisito nuove competenze e conoscenze utili per migliorare le nostre proposte ed espandere il nostro business”.
Qual è la vostra opinione su come sempre più aziende sentano la necessità di avere macchinari adatti alla lavorazione della pelle, anche se lavorano principalmente con i tessuti?
“Quello che, secondo me, oggi serve in generale è la conoscenza quindi se un’azienda come noi, che ha 40 anni e più di esperienza nel mondo della pelletteria, si mette a disposizione anche nel tessile, una soluzione la si troverà. E quindi credo che oggi un cliente che si approccia con noi abbia la possibilità di esplorare qualcosa di diverso o di fare quel giusto mix delle due tecnologie. Perché oggi quello che serve è innovare, personalizzare sempre di più, creare qualcosa di diverso. Quindi chi frequenta le fiere vuole avere la possibilità di esplorare qualcosa che fino a ieri non aveva mai visto. In alcuni casi gli interlocutori sono gli stessi, ovvero i grossi gruppi. Chi si occupa dell’acquisto o dello sviluppo tecnico nel settore tessile, infatti, potrebbe conoscere o avere un collega che svolge lo stesso lavoro nel settore della pelletteria, e viceversa. Per questo motivo è probabile che ci sia uno scambio di esperienze che favorisce lo sviluppo. Fino a luglio, inoltre, siamo stati molto impegnati con le fiere, sia in Spagna – dove abbiamo organizzato un open house in collaborazione con uno dei nostri distributori più importanti – che negli Stati Uniti, dove non eravamo presenti dal 2019”
Parliamo di export: quali sono i vostri mercati di riferimento?
“Il nostro focus strategico è sempre stato l’Italia, poiché è il principale player mondiale nel settore della pelletteria. Francia e Spagna seguono rispettivamente al secondo e terzo posto, senza che ciò implichi una rigorosa classifica. Tali mercati sono comunque di grande importanza per la nostra attività. Operiamo in maniera significativa anche in Germania, negli Stati Uniti e in Portogallo, coprendo differenti aree geografiche a livello globale. In particolare, manteniamo una presenza costante in India, paese che ci sta particolarmente a cuore. Ad ogni modo, stiamo progressivamente orientando l’azienda verso il mercato del lusso e dell’alta tecnologia, grazie all’adozione di innovazioni che ci permettono di consolidare la nostra posizione di leadership”. La partecipazione alle fiere costituisce il momento clou e una preziosa opportunità per presentarsi al meglio, oppure ritenete che sia necessario affrontare ulteriori attività per penetrare in nuovi mercati? “Attualmente, ritengo che le fiere non siano più sufficienti per rappresentare appieno l’identità delle aziende, poiché i visitatori dispongono di poco tempo per comprendere appieno ciò che viene esposto. In soli 30 minuti, o addirittura meno, risulta quasi impossibile comunicare l’intera filosofia di un’azienda come la nostra, che vanta una storia di 40 anni. Tuttavia, le fiere costituiscono un’importante occasione per presentarsi e far conoscere l’investimento che l’azienda effettua sul mercato. Una società che partecipa a fiere da venti o trent’anni è un chiaro segno del suo desiderio di essere presente sul mercato e di comprendere le nuove richieste. In tal senso, le fiere rappresentano una vetrina indispensabile per far conoscere l’azienda”.
Quali sono gli aspetti su cui vi focalizzate durante i trenta minuti a disposizione per presentare la tua azienda, in modo tale da far capire ai visitatori chi è Galli e cosa fa?
“I quattro punti su cui ci focalizziamo sono: servizio, servizio, servizio, servizio, oppure tecnologia, tecnologia, tecnologia, tecnologia. Nonostante la nostra azienda sia di piccole dimensioni, a ITMA ci confrontiamo con colossi multinazionali dotati di ingenti capitali. Il nostro valore aggiunto, a mio avviso, non è tanto rappresentato dalla bellezza della tecnologia che produciamo – che oggi è scontata – ma piuttosto dal servizio che offriamo. Negli ultimi tre anni, ci siamo concentrati esclusivamente sull’investimento in servizio, formazione interna ed esterna e assistenza, poiché riteniamo che la conoscenza sia l’elemento chiave per fornire un’esperienza di servizio di alta qualità”.
Quali sono stati i vostri obiettivi principali per la partecipazione alla fiera? Li avete raggiunti?
“Capire se il mondo del tessile e della pelletteria hanno dei punti/clienti in comune. Con solo una fiera è difficile capire questo punto ma ci ha dato la possibilità di vedere dei punti di connessione”.
Quali sono stati i prodotti o i servizi che hanno suscitato maggior interesse tra i visitatori della fiera? Quali sono stati i feedback ricevuti? “Essendo l’unica azienda ad esporre quel tipo di prodotto (stampa a caldo su pelle ) i visitatori erano incuriositi di vedere qualcosa di diverso dal mondo del tessile”.
Come valutate l’esperienza complessiva alla fiera? Avete avuto modo di instaurare nuovi contatti e di rafforzare rapporti con clienti e partner già esistenti?
“Ci saranno eventuali sviluppi futuri a seguito della partecipazione alla fiera? La fiera è stata un’ottima vetrina con tantissima affluenza e molta curiosità. Non ci saranno sviluppi a breve ma di sicuro porterà qualche novità/nuovo business in futuro”.
Carlo Galli