GOMMUS, Nuova vita agli scarti

GOMMUS
GOMMUS ha avviato dal 2019 un programma di recupero e valorizzazione dei residui di lavorazione per reimmetterli nel ciclo produttivo.

Da sempre impegnata nella ricerca di materiali e metodi di produzione che riducano al minimo l’impatto ambientale, Gommus ha avviato dal 2019 un nuovo corso finalizzato al recupero e alla valorizzazione di una parte consistente degli scarti di lavorazione. Fino a oggi i residui della gomma venivano smaltiti in discarica considerando impossibile reintrodurli nel ciclo produttivo a causa della ritenuta irreversibilità del processo di vulcanizzazione.

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Oggi l’azienda specializzata nella fabbricazione di suole è in grado di invertire tale processo ottenendo dallo scarto nuova materia prima simile a quella vergine. Il materiale recuperato, e certificato, può arrivare a costituire anche il 30% della suola senza che le performance e le caratteristiche del prodotto (leggerezza, comfort, gamma di colori) ne risentano. Nessun limite, insomma, alla versatilità dal punto di vista dello stile e del design.  Grazie a questa innovazione, una parte sempre più cospicua dei residui della lavorazione viene raccolta, trattata e quindi reimmessa nel ciclo produttivo, prolungando così l’arco vitale della gomma, con una conseguente notevole riduzione dei rifiuti generati.

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Un ulteriore valore aggiunto, dunque, per le suole degradabili ed ecocompatibili Go!Zero, da oggi anche in gomma riciclata. Go!Zero, ricordiamo, è l’innovativo compound di Gommus degradabile in tempi molto brevi: gli studi hanno dimostrato una degradabilità in compost del 34,53% in 180 giorni, secondo il protocollo UNI EN ISO 14855, in assenza di fitotossicità. L’analisi di tendenza sviluppata sulla base dei dati reali permette il raggiungimento teorico del 100% di degradabilità stimato in 502 giorni.  

Il recupero degli scarti di produzione va a integrare le altre iniziative ecosostenibili di Gommus già consolidate negli anni, come l’impegno profuso nell’ottenimento della certificazione UNI EN ISO 14001 e l’utilizzo di energia rinnovabile attraverso i pannelli fotovoltaici in funzione dal 2009 e l’impianto di cogenerazione installato nel 2017.  
www.gommus.it