
Green Week, l’edizione 2020 del Festival della Green Economy, alla quale hanno aderito diverse industrie della lavorazione della pelle e consorzi del settore conciario di Veneto e Toscana, è stata al momento cancellata a causa delle decisioni assunte dalle autorità locali e nazionali in riferimento all’emergenza Coronavirus.
Anche se gli organizzatori non vogliono arrendersi e stanno pensando ad un posticipo della manifestazione, che potrebbe essere riproposta nel mese di aprile, ovviamente se l’allarme sanitario sarà rientrato completamente. In caso contrario se ne riparlerà nel 2021, sempre a fine febbraio, dopo le rassegne Tanning Tech e Lineapelle, ospitate in contemporanea alla fiera a Milano.
La Green Week, promossa da Fondazione Symbola e Italy Post e con la collaborazione con Egea, prevedeva, nell’ultima settimana di febbraio, un ricco cartellone di eventi: nei primi tre giorni, da martedì 25 a giovedì 27, era previsto il tour alla scoperta delle “Fabbriche della Sostenibilità”, un lungo percorso itinerante, dalla Toscana al Friuli Venezia Giulia, passando per Veneto, Emilia Romagna e Trentino Alto Adige, con il coinvolgimento di diverse aziende della concia. Da venerdì 27 a domenica 1 marzo, nelle due principali città del Trentino, Rovereto e Trento, era stato programmato il Festival della Green Economy. Tra le novità dell’edizione 2020 la decisione degli organizzatori di proporre sei focus tematici, tra cui quelli dedicati alla moda sostenibile e alla chimica verde.
Nell’ambito della Green Week era in calendario anche quest’anno, dopo il grande successo di partecipazione delle scorse edizioni, la tradizionale giornata speciale promossa da UNIC-Concerie Italiane e dedicata alla scoperta del settore dell’industria conciaria, che rappresenta un esempio “ante litteram” di economia circolare. Tra i protagonisti dell’edizione di quest’anno vere e proprie eccellenze del settore conciario del distretto di Arzignano, il più grande presente in Europa, quali Dani, Conceria Montebello e Corichem, ma anche due importanti consorzi come Medio Chiampo Spa (gestore unico del servizio idrico integrato dei comuni di Montebello Vicentino, Zermeghedo e Gambellara, tutti confinanti con Arzignano) e Cuoio-Depur Spa, fondato nel 1980 con l’obiettivo di realizzare e gestire il programma di adeguamento degli scarichi liquidi di lavorazione alle normative ambientali vigenti e poi trasformato nel 1985 in consorzio misto pubblico-privato, a maggioranza privata, con la partecipazione delle amministrazioni di San Miniato e Montopoli Val D’Arno (comuni della provincia di Pisa), per gestire in concessione il servizio pubblico di raccolta e depurazione delle acque usate. Proprio il coinvolgimento del consorzio toscano risulta essere era tra le novità dell’edizione di quest’anno.
Tra gli eventi più attesi della Green Week, al momento cancellato, c’era quello in calendario martedì 25 febbraio nella sede di Acque del Chiampo di Arzignano, la società pubblica di dieci comuni vallata omonima che si occupa della depurazione civile ed industriale ad altissima densità produttiva per quanto riguarda il settore della concia: per l’evento era stato organizzato un “Porte Aperte” che prevedeva una visita guidata dell’impianto di depurazione con gli studenti di due istituti superiori del comprensorio e di una sessantina di laureandi e dottorandi di diverse università italiane delle facoltà di scienze idrauliche, scienze naturali e gestione delle risorse idriche. www.greenweekfestival.it