Nell’edizione 2024 del Tanning Tech la Italprogetti di San Romano (Pisa) ha presentato sul mercato un macchinario innovativo per riconcia e tintura, denominato Injection Drum, al lavoro quasi senz’acqua: è destinato a diventare un top di gamma
Il prototipo di un bottale a riconcia e tintura in grado di lavorare a secco, che necessita mediamente del 10% dell’acqua normalmente utilizzata per queste lavorazioni. A lanciarlo in Fiera a Milano, in occasione del Simac Tanning Tech di settembre, la Italprogetti Spa di San Romano (Pisa), operante da più di 45 anni nel distretto industriale conciario di Santa Croce sull’Arno. Anche per questa edizione l’industria toscana, specializzata nella progettazione e produzione di bottali ed impianti per la produzione della pelle, macchinari ed impianti per il trattamento delle acque reflue, dei fanghi e dei gas, nel settore delle pelli, della carta e nel settore industriale in genere, oggi anche nel comparto dell’industria alimentare, in particolare nella filtrazione dell’olio extravergine di oliva, si è presentata con una novità assoluta sul mercato italiano ed internazionale, che si è rilevata una delle novità principali del salone di quest’anno.
“Dei quattro brevetti presentati nel 2024 da Italprogetti – ci ha spiegato all’interno del proprio stand l’ingegner Mario Serrini, presidente e fondatore del gruppo nel 1977 – sicuramente questo bottale è il più importante, per questo motivo in fiera abbiamo esposto un prototipo per dare a tutti la possibilità di conoscere il livello di innovazione di questa macchina. Si tratta di un macchinario, denominato “Injection Drum”, da noi progettato e realizzato dopo diversi anni di studi e test. Le pelli all’interno del nuovo bottale non vengono immerse in un bagno, bensì si muovono in una atmosfera di vapori saturi, prodotti chimici e acqua vengono immessi con ugelli ad alta pressione. I vantaggi più evidenti sono la riduzione del consumo di acqua e di prodotti chimici, inutile sottolineare quanto sia importante la riduzione dell’impatto ambientale del nuovo processo rispetto ai processi tradizionali. Non è stato semplice trasformare una idea in un nuovo prodotto, abbiamo realizzato vari prototipi prima di poter costruire la macchina che abbiamo presentato al Simac. Per questo progetto innovativo a livello mondiale, abbiamo investito molto a livello di ricerca e sviluppo e abbiamo depositato un brevetto a livello internazionale, è stato molto alto l’interesse per questa novità assoluta. Se i risultati a livello industriale confermeranno i test eseguiti, questo nuovo prodotto potrebbe introdurre un metodo assolutamente nuovo per processare le pelli: pensiamo potrebbe essere ancora più interessante se applicato nel tessile, abbiamo fatto test anche per questo settore ed i risultati sono andati oltre le attese”.
Come spiegato dall’ingegner Serrini, per Italprogetti non è l’unica novità di quest’anno, infatti sono stati depositati altri tre brevetti riguardanti progetti innovativi. “Uno dei brevetti – precisa – è relativo ai risultati ottenuti da un progetto di ricerca denominato “Pro Bios”, che è molto importante a livello industriale ed è relativo al riciclo di residui di pelle finita, in particolare di quei ritagli provenienti dall’industria pellettiera e calzaturiera. La quantità di scarti prodotti è grande, una soluzione è necessaria, il progetto è molto importante perché elimina il problema dello smaltimento di pezzami e ritagli di pelli carichi dei prodotti chimici utilizzati durante il processo. La quantità più importante di residui di pelle finita proviene dagli stabilimenti dei grandi gruppi della moda che hanno sede nell’area fiorentina e dai ritagli prodotti da concerie e laboratori vari. Considerando l’importanza che i grandi gruppi francesi danno all’impatto ambientale, non è difficile capire quanto interesse crei il progetto. Oltre che per queste industrie rappresenta un qualcosa comunque da risolvere nel contesto della circolarità, senza dimenticare che con le normative in materia sempre più stringenti è ormai un’esigenza impellente per il mercato, non solo in termini economici. Anche questa è una nostra novità accolta con grande curiosità e attenzione da coloro che lavorano la pelle: il progetto Probios è stato sviluppato in collaborazione con il Polo Tecnologico Conciario di Santa Croce Sull’Arno, è sempre molto importante la collaborazione che come industria abbiamo con poli tecnologici ed università”.
Nell’ultimo periodo in Italprogetti le idee ed i progetti da sviluppare non mancano. “Interessantissimo è il progetto di un Bio-digestore che dovremo realizzare nel prossimo futuro per un’azienda del distretto toscano del cuoio. Il bio-digestore che abbiamo progettato viene alimentato con i carnicci, i residui di pelle, i ritagli, il sedimentato degli impianti di recupero dei bagni di calcinaio ed altro ancora: tale bio-digestore è in grado di produrre una quantità di biogas che può arrivare a fornire tutta l’energia elettrica e termica necessaria al funzionamento della conceria. Un altro importante progetto di ricerca, il Powertan, studia il possibile utilizzo di campi elettrici e ultrasuoni per le conce e le riconce, con questo progetto studiamo la possibilità di fare in vasca sia concia che riconcia. Gli obiettivi di Powertan sono molto ambiziosi, anche per questo progetto la riduzione dell’impatto ambientale è prioritaria. Ci fermiamo qui, anche se abbiamo in mente ancora molte idee e progetti interessanti, l’elenco sarebbe però troppo lungo”. “Per Italprogetti e a nostro avviso per la piccola e media industria Italiana – conclude il presidente – idee, innovazione e servizio al cliente sono gli ingredienti giusti per crescere, da sempre stiamo seguendo questa strada e ad oggi abbiamo avuto ragione. In un periodo come questo, in cui si registrano importanti cali di mercato vanno avanti solo aziende ben strutturate e con idee chiare, chi investe oggi lo fa per introdurre tecnologie innovative. Chi investe adesso lo fa solamente su progetti importanti e assolutamente necessari per l’azienda, fondamentale è per l’imprenditore prendere le giuste decisioni, una spinta importante per la decisione deriva dal fatto che l’innovazione è sempre più necessaria e legata al minor impatto ambientale e quindi al risparmio energetico. I nostri nuovi prodotti hanno i requisiti richiesti dal piano industriale 5.0, dove l’imprenditore ha la possibilità di sfruttare un credito di imposta che può arrivare al 45%. Confidiamo che in Italia, magari dopo qualche opportuno aggiustamento il 5.0 dia un buon aiuto a produttori e clienti. Per finire vorrei fare solo una osservazione: i costi di ricerca sono molto alti, tuttavia per andare avanti non esistono altre strade”.