Fabio Gecchele e Manuel Zordan
All’edizione di febbraio del Simac Tanning Tech, alla Fiera di Milano, notevole afflusso e grande interesse allo stand della REVOMEC di Trissino (Vicenza), nel distretto conciario di Arzignano, azienda che produce e commercializza macchine per la lavorazione delle pelli. “La nostra è una realtà di medie dimensioni, che privilegia un’alta qualità a scapito di minori volumi. Questo tuttavia ci consente di avere un rapporto stretto e privilegiato con i nostri clienti, facilitato dalla possibilità di seguirli con attenzione e accontentarli nelle varie richieste”, precisa il titolare Fabio Gecchele, giovane imprenditore che ha avviato l’attività nel 2011.
REVOMEC vanta una grande esperienza nella “rifinizione” e nelle tecniche di bottalatura dei pellami, operazioni eseguite unendo tecnologia e arte. “Per la scelta dei nostri macchinari – prosegue Gecchele – fondamentali sono le competenze specifiche che i nostri tecnici hanno nella fase di rifinizione, poi tramutatasi nella fiducia dei clienti, che da anni ci scelgono per i prodotti di ottima qualità, oltre che per la consulenza e l’assistenza fornite. Siamo molto soddisfatti dell’affidabilità raggiunta: le prime macchine, costruite e vendute otto anni fa, non hanno mai registrato problemi, necessitando solo della normale manutenzione. Siamo cresciuti nel tempo, creando una gamma al top dell’eccellenza, con macchine personalizzate e su misura in grado di rispondere a qualsiasi richiesta sul mercato. Tutti i nostri macchinari sono in grado di lavorare 24 ore al giorno con la massima economia di esercizio: migliorie come l’auto-lavaggio automatico del macchinario, consentono di accorciare i tempi di lavorazione, diminuire i costi e aumentare la produzione”.
E’ un anno di importanti sfide quello che attende la REVOMEC, che può contare su una forza lavoro di una quindicina di persone. “Il 2018 è stato per noi un anno molto positivo – precisa il titolare – in cui abbiamo registrato rispetto all’anno precedente un aumento del fatturato, anche grazie agli incentivi del Governo legati al progetto Industria 4.0, che sta favorendo le aziende conciarie italiane. Quest’anno è iniziato nel migliore dei modi, con un trend in crescita e ordinativi già sicuri sino a settembre. Tutto questo ci spinge ad investire sempre di più sia sotto il profilo della ricerca che dal punto di vista logistico: da questa primavera stiamo utilizzando un nuovo capannone, sempre nel comune di Trissino, dove sono state spostate le fasi di assemblaggio dei macchinari più grandi. Questo ci consentirà di apporre migliorie nella sede principale dove all’ingresso verrà allestito un piccolo show-room e un’area riservata, dove poter vedere le macchine in funzione e attuare test su pelle”.
“La crescita a livello nazionale – aggiunge Gecchele – ci ha favorevolmente sorpreso, per questo continueremo ad essere presenti sul mercato italiano, che continua a darci buone soddisfazioni, anche visto il legame con l’alta moda, dove continuiamo ad essere molto apprezzati dalle principali firme. Tuttavia è l’export, che attualmente si aggira attorno al 30% del nostro fatturato, a rappresentare in prospettiva il maggiore sviluppo in futuro. Nel 2018 le macchine consegnate all’estero sono triplicate rispetto all’anno precedente, mentre anche in questa prima parte dell’anno abbiamo effettuato vendite in nuovi Paesi. Il nostro piano prevede una crescita sia da un punto di vista industriale che commerciale: stiamo investendo molto in entrambi gli ambiti ma lo facciamo senza passi avventati perchè gli obiettivi primari rimangono l’alta qualità e il rapporto con i clienti”.
Il nuovo fiore all’occhiello che può vantare l’azienda vicentina sarà la “Targa Verde” promossa dall’Assomac (Associazione nazionale Costruttori tecnologie per Calzature, Pelletteria e Conceria), presentata al Simac Tanning Tech 2018 e incentrata sul sistema di labelling sulle performance energetico-ambientali delle tecnologie di settore. “L’impressione è che questo “biglietto da visita” – conclude il titolare della REVOMEC – possa diventare un valore aggiunto, come succede per le certificazioni ISO, soprattutto in un comparto, come quello conciario, che negli ultimi tempi è migliorato sotto l’aspetto ambientale. Noi ci siamo adeguati fin dal principio, anche perché tale percorso fa già parte della strategia aziendale”. www.revomec.com