VALLEVERDE-GOLDSTAR vince tutte le cause intentate dal colosso tedesco BIRKENSTOCK

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Di certo non spesso, ma a volte può accadere che un grande colosso tedesco possa perdere (anche più e più volte) contro una PMI italiana.

È stato il caso del gruppo Birkenstock che ha perso tutte le cause in Italia e in Europa contro l’azienda romagnola Goldstar della famiglia Silvagni.

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Immagine del fondo respinto

La Corte di Giustizia Europea insieme ad altri tribunali di Francia, Germania, Benelux e Italia ha dato ragione all’azienda italiana, di fronte al tentativo della Birkenstock di registrare il disegno della suola come marchio di fabbrica.

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Elvio Silvagni

Questa è una battaglia che dura da cinque anni – afferma Elvio Silvagni, il cui gruppo comprende anche i brand Valleverde e Biochic – pochi mesi dopo aver acquisito il marchio Valleverde è arrivata la citazione di Birkenstock nei confronti di Goldstar per l’utilizzo di un fondo con un disegno particolare sul battistrada. Noi siamo nati con quell’articolo, che ancora oggi è un bestseller. Dunque abbiamo cominciato a lottare e tutte le sentenze ci hanno dato ragione”.

“Un maldestro tentativo di Birkenstock di eliminare un concorrente per via giudiziaria è stato scongiurato: infatti i vari procedimenti di Birkenstock per registrare il disegno della suola come marchio di fabbrica sono stati respinti in tutti i tribunali europei coinvolti”.
Inizia così la lettera che la famiglia Silvagni, ha inviato ai propri clienti, retailers e punti vendita, per informarli di tutte le sentenze nei diversi tribunali europei che hanno visto vincitore il suo gruppo contro il colosso Birkenstock:
– La sentenza C-26/17 della Corte di Giustizia europea
– La sentenza 19/14730 alla “Court d’Appel” di Parigi (Francia)
– La sentenza 19/07389 del Tribunale di Parigi (Francia)
– La sentenza 54366/2015 del Tribunale di Milano (Italia)
– La sentenza C10915 11931 / HA ZA 16-625 del Rechtbank den Haag (Benelux)
– La sentenza 30 2015 053 169 del Deutsches Patent- und Markenamt (Germania)
Sono stati impugnati tutti i tentativi di Birkenstock sia di brevettare i modelli, che il disegno dellasuola come marchio di fabbrica.
“Nei vari tribunali, ultimo quello di Parigi con la sentenza del 29 gennaio – afferma Elvio Silvagni – abbiamo dimostrato che si tratta di una suola che utilizziamo da 40 anni, e che dunque possiamo
usare in modo del tutto legittimo”.
Quest’ultimo verdetto ha semplicemente confermato quanto già stabilito dalla Corte di Giustizia Europea nella sentenza de 2018 e poi in Italia, in Germania e nel Benelux.
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