Reshaping the Future Innovazione e collaborazione al centro del 7° Congresso Mondiale della Calzatura
Nello scorso mese di novembre, ha avuto luogo a Istanbul la settima edizione del World Footwear Congress, co-organizzato dalla Confederazione Europea delle Calzature (CEC) e dall’Associazione degli Industriali delle Calzature di Türkiye (TASD), con oltre 300 partecipanti provenienti da cinque continenti. Il Congresso, un’iniziativa della CEC lanciata vent’anni fa, è stata l’occasione per riunire rappresentanti pubblici e privati dell’industria calzaturiera mondiale e insieme identificare soluzioni per rimodellare il futuro del settore calzaturiero.
In apertura, il presidente della CEC Luís Onofre ha sottolineato la resilienza dell’industria calzaturiera nonostante le diverse crisi sanitarie, economiche e geopolitiche degli ultimi anni: “Mia nonna, che ha assistito alla fondazione della nostra azienda di famiglia nel 1939, diceva che l’industria calzaturiera non ha mai avuto un momento di pace. Solo unendo gli sforzi e lavorando insieme saremo in grado di rispondere alle sfide e cogliere le opportunità che il mondo ci offre e di garantire una transizione verde, digitale per il nostro settore”. Il suo appello alla collaborazione internazionale è stato ripreso in ogni panel del Congresso.
Il settore calzaturiero deve lavorare sulla comunicazione e diffondere in modo efficace il concetto che una calzatura non solo ha più di 8000 anni di storia, ma rappresenta anche il nostro principale mezzo di trasporto, il che sottolinea la complessità del prodotto in tutti i suoi aspetti. Tenendo presente questa missione, i rappresentanti delle principali aziende calzaturiere e esperti hanno presentato le loro esperienze su tre aree principali. In primo luogo, bisogna focalizzarsi sull’ adattamento delle strategie aziendali e sulle richieste del mercato guidate da un consumatore più consapevole, e sull’adozione di nuove tecnologie, metodi e strumenti. La digitalizzazione è la chiave del successo, per esempio sotto il punto di vista dell’analisi dei big data per l’identificazione del consumatore target, dello sviluppo di prodotti e servizi personalizzati, del miglioramento dei servizi al cliente nell’e-commerce e dell’ottimizzazione del processo produttivo.
Il secondo tema trattato è stato quello della sostenibilità. Tutti sono consapevoli che non esiste un Piano B e, come abitanti dello stesso pianeta, dobbiamo trovare soluzioni comuni di mitigazione. Tuttavia, quando tutto viene classificato come sostenibile senza una metodologia, l’uso del termine sostenibilità diventa “insostenibile”. L’industria ha il dovere di stabilire una definizione comune di sostenibilità che vada oltre la dimensione ambientale e di comunicarla ai consumatori, i veri abilitatori del cambiamento.
L’ultima parte del Congresso, infine, si è concentrata sul futuro della forza lavoro, il principale asset dell’industria, in un settore nel pieno del ricambio generazionale. Le aziende hanno dimostrato il loro nuovo approccio per coinvolgere e trattenere positivamente le giovani generazioni con una strategia più flessibile e guidata dalla comunità. Le richieste di sostegno da parte delle autorità nazionali sono state sottolineate come essenziali per raggiungere questo obiettivo.


