
Nastrotex-Cufra reagisce alla crisi puntando sulla sostenibilità di processo e di prodotto
Da quasi settant’anni Nastrotex-Cufra, leader nella creazione di nastri elastici per l’underwear, lo sport e le calzature, fonda il suo successo sul know-how e la capacità di innovarsi. In questo contesto di pandemia, l’azienda bergamasca non perde il passo e delinea l’elastico del futuro, integrato con materiali innovativi, e strategie di intervento per governare l’incertezza. La parola a Barbara Cucchi, titolare dell’azienda con il fratello Roberto.
Barbara Cucchi, come avete gestito l’impatto da Covid-19 su dipendenti e azienda? La pandemia ha avuto un impatto devastante sull’economia aziendale e sui flussi di cassa. Nei primi mesi del 2020 Nastrotex-Cufra ha registrato un calo di fatturato del 70% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Abbiamo adottato diverse contromisure che hanno riguardato in prima istanza i dipendenti attraverso l’intervento della cassa integrazione. Vi è stata inoltre una drastica riduzione dei costi non strategici e delle consulenze, e un’ottimizzazione dell’acquisto delle materie prime mediante una più attenta analisi degli indici di rotazione scorte.
In che modo in questo periodo vi siete presi cura dei clienti? Innanzitutto garantendo le consegne programmate dove naturalmente era possibile. Nel contempo abbiamo adottato e proposto delle forniture a prezzi calmierati, da un lato per ridurre le scorte in eccedenza di magazzino e dall’altro per garantire ai clienti approvvigionamenti tempestivi di qualità e a prezzi interessanti.
Quali sono le nuove frontiere in termini estetici e di performance dei vostri prodotti? Le nuove frontiere riguardano sicuramente la tipologia di materia prima e quindi il filato o l’elastomero utilizzato in sede produttiva. Per esempio filati riciclati, bioceramici o costituiti da grafene. Naturalmente anche l’aspetto tecnologico legato ai macchinari finalizzati alla produzione del nastro è all’ordine del giorno, in particolare l’introduzione della macchina di stampa digitale va in questa direzione. Oggi le scelte dei consumatori puntano su prodotti realizzati in un’ottica green.
Quali sono i vostri obiettivi di sviluppo sostenibile? Come ho detto precedentemente i nostri prodotti saranno sempre più green soprattutto impiegando filato riciclabile. Il principio dello sviluppo sostenibile è applicato anche attraverso il contenimento energetico dei macchinari di produzione, un contesto lavorativo più a misura d’uomo che metta a proprio agio tutto il personale coinvolto e infine mediante l’utilizzo di impianti fotovoltaici per l’autoproduzione di energia elettrica.
Alla luce della situazione in atto, quali sono a suo avviso le strategie da mettere in campo per affrontare l’incertezza del mercato e l’evoluzione della domanda? Sicuramente l’incertezza del mercato presume un’attenta gestione aziendale, una solidità economica patrimoniale permette di gestire al meglio queste situazioni di evidente difficoltà. Certamente non è venuta meno l’attività di investimento che consente di avere un rapporto qualità-prezzo di tutto rispetto. Un focus particolare riguarda l’analisi dei mercati di riferimento e della concorrenza per cercare di comprendere il contesto in cui si opera. Di pari passo è necessaria un’attenzione specifica al mondo degli stilisti e delle grandi firme per anticipare il più possibile le tendenze di mercato.
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