
Abbigliamento, calzatura, industria. Rifra Nastri è presente in tutti i mercati a livello internazionale con un prodotto in grado di soddisfare ogni esigenza stilistica e tecnico qualitativa.
La calzatura è il comparto in cui Rifra Nastri esprime al meglio la combinazione vincente fra qualità e creatività dei prodotti, ricerca sui materiali e servizio su misura delle singole esigenze. I nastri elastici dell’azienda di Concorezzo (MB) sono in grado di rispondere a ogni richiesta del settore calzaturiero e non solo con una vasta offerta che spazia dagli articoli con caratteristiche fortemente tecniche – per esempio per la scarpa di sicurezza – a quelli di spiccato orientamento alla moda, sviluppati ad hoc in partnership con gli stilisti e i modellisti delle maggiori firme. Il continuo impegno di Rifra Nastri verso la qualità del prodotto e del servizio si è espresso anche in questi mesi di forte crisi per la pandemia da Covid-19. Il titolare Roberto Riva ci racconta gli obiettivi raggiunti e le iniziative per influenzare il futuro.
Roberto Riva, quale impatto hanno avuto sulla vostra azienda le difficoltà generate dal lockdown? L’attività non si è mai interrotta completamente. Poiché produciamo, tra gli altri, nastri elastici per dispositivi di protezione e per abiti da lavoro, abbiamo potuto chiedere al Prefetto la deroga per proseguire. Tuttavia, anche se l’azienda ha continuato a fare ricerca e a essere propositiva, di fatto il lavoro è andato avanti in maniera diversa e con tempi allungati: gli ordini per la stagione successiva sono arrivati con un mese di ritardo e poi c’era l’attesa di capire cosa sarebbe successo. Nonostante tutto siamo riusciti a chiudere l’anno con un fatturato solo di poco inferiore rispetto a quello registrato nel 2019. A fronte di imprese che hanno perso fino all’80% del loro fatturato, ve ne sono altre che hanno incrementato gli affari. I nostri clienti già attrezzati per la vendita online si sono trovati avvantaggiati e di conseguenza gli ordini sono per noi addirittura aumentati. Altri calzaturifici con cui collaboravamo – nelle Marche, in Toscana, quelli più piccoli e meno organizzati e strutturati – a settembre hanno chiuso invece i battenti. Vedremo cosa succederà quest’anno a conti fatti, quando si ripartirà senza cassa integrazione, sovvenzioni, finanziamenti.
Quali sono i nuovi trend del nastro dal punto di vista stilistico? Le nostre proposte moda per l’autunno-inverno 2021-2022 hanno puntato su effetti molto caldi che hanno riscontrato un successo più che apprezzabile, stiamo invece campionando con un po’ di ritardo la collezione per la primavera-estate 2022 a causa dell’annullamento o slittamento delle principali fiere del settore a cui siamo soliti partecipare come Première Vision di Parigi, Milano Unica, Lineapelle. La nostra forza risiede nella capacità di rispondere a ogni richiesta con una vasta gamma di articoli che si differenziano per tipo di lavorazione, materiali, misure, colori, caratteristiche tecniche e grado di personalizzazione.
Qual è il vostro impegno in materia di sostenibilità? L’attenzione verso il naturale e il green non è più solo una tendenza da cavalcare, ma un’esigenza reale, trainata da decisioni politiche interne alle grandi maison di moda. La sensibilità è maggiore soprattutto all’estero. Cresce l’interesse dei brand per i filati riciclati e provenienti da coltivazioni biologiche: già da qualche stagione l’azienda risponde a questa richiesta con la linea Eco Rifra di prodotti 100% naturali, esprimendo la continua volontà di ricerca di nuovi materiali ecologicamente corretti da implementare nel processo produttivo, oggetto esso stesso di un ammodernamento in chiave sostenibile. Recentemente abbiamo attivato con un’azienda inglese una prima grossa fornitura di nastri elastici in cotone organico, l’alternativa biologica al cotone tradizionale.
Quanto è importante la qualità intrinseca e la durabilità del vostro prodotto? Sono due gli aspetti. Il nostro prodotto risponde a tutte le esigenze del mondo della calzatura, sia che si tratti di nastri elastici con caratteristiche fortemente tecniche o di articoli con uno spiccato orientamento alla moda. Riguardo ai primi è importante che siano in grado di assicurare con costanza nel tempo il rispetto di determinati standard tecnico qualitativi. È l’aspetto più complesso, ma che dà modo al cliente di non dover testare il nastro prima che venga introdotto nel processo di produzione della calzatura. L’articolo moda è invece concepito per durare una singola stagione, pertanto in questo caso prevale la capacità di andare incontro in maniera rapidissima alle esigenze dello stilista o dell’azienda committente. I nastri elastici destinati alla calzatura sono oggi sottoposti a stress e sforzi di gran lunga superiori rispetto a una volta, quando venivano impiegati in maniera standardizzata, per questo devono possedere delle qualità intrinseche importanti.
Quanto conta invece il servizio? Ogni nastro ha la sua funzione, ecco perché è fondamentale che il cliente capisca l’importanza di essere affiancato da un servizio di consulenza credibile come il nostro. Una credibilità che si guadagna nel tempo, in tanti anni di lavoro portati avanti con serietà e competenza. Mettendoci la faccia, sempre.
Quali sono le vostre prospettive future? In controtendenza con questo periodo estremamente negativo per l’economia stiamo pensando di ampliarci. Il progetto è sul tavolo: altri 2.500/3.000 metri quadri di area collegata all’attuale stabilimento di 4.000 metri quadri andranno a ottimizzare gli spazi dedicati agli uffici, alla produzione, al magazzino e alla logistica. Potremmo sembrare un po’ incoscienti, ma ritengo che l’imprenditore debba sempre cogliere nuove opportunità per migliorare o incrementare la propria attività. Occorrono stimoli per andare avanti, pertanto incrociamo le dita e affrontiamo questa nuova sfida.
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