
L’azienda di Montebello Vicentino, leader nel settore chimico e da quasi 35 anni a fianco delle industrie conciarie di tutto il mondo, prosegue gli investimenti in tema di sostenibilità
Nel periodo post-pandemia sanitaria è il terzo livello (identificato nelle tabelle anche con il numero III romano) della certificazione ZDHC (acronimo di Zero Discharge of Hazardous Chemicals, che tradotto significa “Scarico zero di sostanze chimiche pericolose”) l’asso nella manica di SYN-BIOS SPA di Montebello Vicentino (Vicenza), industria chimica che da quasi 35 anni serve le industrie conciarie di tutto il mondo.
Il percorso intrapreso dalla famiglia Gastaldello, con al vertice il capostipite Daniele, fondatore dell’azienda nel 1988 e già da un decennio affiancato dal figlio Enrico, è continuare ad investire sotto il segno della sostenibilità, che già da oltre un anno ha portato alla produzione di una nuova gamma di pigmenti microdispersi in sistema acquoso, denominata “METALFREE”. Si tratta di una strategia all’avanguardia, selezionata per realizzare pelli in fase di rifinizione, secondo quanto riportato nella norma UNI EN 15987:2015: “Pelle animale convertita in cuoio, il cui contenuto totale di tutti i metalli concianti nel cuoio (cromo, alluminio, titanio, zirconio, ferro) è minore o uguale allo 0,1%”.
“Il terzo livello della certificazione ZDHC – precisa Enrico Gastaldello – comprende globalmente l’azienda, con il controllo dei fornitori, del processo e dei prodotti. Abbiamo deciso di sposare definitivamente questo progetto, in quanto il massimo livello di certificazione è una richiesta arrivata da marchi e clienti prestigiosi, che a loro volta la ricevono dai loro partner: a quel punto è diventata una scelta inevitabile. Come azienda siamo già partiti dalle certificazioni di qualità ed ambiente e rispettando alcuni capitolati privati molto restrittivi, anticipando così di gran lunga gli obblighi di legge. Siamo convinti si tratti di un investimento strategico che pone la gamma di prodotti in un determinato range di qualità, legato al concetto di economia circolare, al rispetto dell’ambiente e al ciclo di vita completo (LCA, life cycle assessment), dalla scelta delle materie prime, alla loro immissione in produzione fino al consumatore finale, in un percorso riconosciuto e tracciato. Il livello di informazione e formazione è stato portato a tutti i livelli per una maggior consapevolezza nell’utilizzo di una chimica più sicura. L’azienda deve infatti gestire correttamente i prodotti nelle varie fasi del processo produttivo, dall’arrivo allo stoccaggio delle materie prime, alla manipolazione delle stesse durante la produzione e allo scarico dei reflui, e deve dimostrarsi proattiva nella sostituzione delle sostanze chimiche pericolose”.
Alla luce di questo percorso c’è una precisa scelta imprenditoriale. “È servita una lunga riflessione – conferma Enrico – ci abbiamo ragionato per un po’ di tempo e alla fine siamo arrivati alla conclusione che il “gioco valeva la candela”. In prospettiva delle nuove sfide del mercato il massimo della qualità può essere garantito solo attraverso la cosiddetta filiera autocertificata, ormai necessaria visto che il consumatore finale di oggetti in pelle è molto attento. I prodotti che indossa, come un paio di scarpe o un divano sul quale vive tutta la famiglia, non sono più scelti a caso, si riflette sull’ecocompatibilità del prodotto”.
E’ stato un percorso articolato e costoso quello che ha portato SYN-BIOS SPA a dotarsi della certificazione ZDHC al livello III. “Ci sono voluti molti mesi di lavoro – conclude il titolare di SYN-BIOS SPA – un iter molto impegnativo anche sotto il profilo economico, visto l’obbligo di destinare un nostro tecnico laureato a seguire esclusivamente questo iter, a cui ovviamente bisogna aggiungere i costi, altrettanto onerosi, per le analisi e altre operazioni previste dal capitolato e portate avanti con i laboratori esterni. Alla fine non è così scontato arrivare al risultato finale; eventuali errori possono compromettere l’intero obiettivo. Bisogna infatti poter disporre dell’equipe adeguata e di figure competenti con i requisiti giusti, figure che noi con lungimiranza formiamo con regolarità. Abbiamo utilizzato personale specializzato, per gran parte laureati in chimica e alla fine abbiamo raggiunto l’obiettivo prefisso”.
Per approfondire altri aspetti del progetto abbiamo intervistato la dottoressa Giulia Fontana, da più di vent’anni direttore tecnico dell’industria di Montebello, che ci ha fornito importanti dettagli. “L’impegno concreto e costante di SYN-BIOS SPA nel formulare prodotti che non impattino sull’ambiente e sulla salute umana – spiega la dott. ssa Fontana – ha ora ottenuto il riconoscimento ufficiale con la certificazione ZDHC LEVEL III, di cui abbiamo ricevuto nel mese di settembre l’ufficialità. È la prova tangibile del fatto che l’azienda offre alla propria clientela l’opportunità di realizzare articoli in cuoio che rispettino i capitolati più severi, senza rilasciare sostanze pericolose nelle acque di scarico. Un obiettivo ambizioso che ora è possibile raggiungere utilizzando i prodotti a marchio SYN-BIOS SPA, ed un significativo passo nel promuovere la sostenibilità all’interno dell’industria conciaria”.
C’è un passaggio fondamentale, in questo percorso virtuoso a livello ambientale, che ha poi determinato il cosiddetto cambio di tendenza. “La campagna Detox, lanciata da Greenpeace – precisa Giulia Fontana – venne ideata alcuni anni fa per spingere i grandi brand della moda a lavorare in sinergia con i propri fornitori per rendere la propria filiera produttiva eco-sostenibile, con l’obiettivo di eliminare dai capi d’abbigliamento e dall’ambiente tutte quelle sostanze estremamente inquinanti e tossiche per l’uomo. ZDHC nasce per l’appunto in seguito alla campagna Detox, accogliendo la sfida globale e costituendo un piano che mira alla drastica riduzione delle sostanze chimiche pericolose di tutta la catena di fornitura del settore tessile calzaturiero e conciario”.
“Raggiungere la certificazione ZDHC al livello III – aggiunge – significa poter entrare nel mercato delle grandi firme della moda (abbigliamento, calzatura, accessori), che richiedono il rispetto dei limiti riportati nella lista delle sostanze soggette a restrizione denominata MRSL, acronimo di Manufacturing Restricted Substances List (tradotto significa “Elenco delle sostanze soggette a restrizioni dei produttori), che significa per l’appunto che essa rappresenta una lista di prodotti il cui uso è vietato nei processi produttivi. I livelli di conformità alla MRSL vanno da 0 a 3, dove un livello più elevato riflette la maggiore sicurezza possibile che il prodotto chimico soddisfi i requisiti richiesti. L’adesione al programma di ZDHC va oltre i tradizionali approcci alle restrizioni chimiche, che si applicano solo ai prodotti finiti (Product Restricted Substances List, riconducibile all’acronimo PRSL) ed è quindi garanzia di maggior protezione per i lavoratori, per le comunità locali e per l’ambiente”.
Da anni SYN-BIOS SPA ha adottato la strategia di eliminare le sostanze pericolose per la salute dell’uomo e per l’ambiente dal proprio ciclo produttivo. E questo sarà l’obiettivo che verrà portato avanti anche in futuro nel realizzare prodotti destinati a tutto il mondo. “Tale certificazione – conclude il direttore tecnico dell’industria vicentina – incontra il nostro modo di interpretare la chimica del futuro, con una scelta sempre più mirata delle materie prime, per permetterci di formulare prodotti nel rispetto dei capitolati più restrittivi, per quanto riguarda l’assenza di sostanze pericolose. Ciò significa che la strada giusta da intraprendere l’abbiamo già imboccata da tempo e il raggiungimento di questo obiettivo è culminato con la certificazione ZDHC. Chi vuole aderire al programma ZDHC o diventare un fornitore qualificato di un brand che vi ha aderito, dovrà implementare un sistema di gestione delle sostanze chimiche e superare con successo un audit di seconda parte”.
PROGETTO ZDHC: FASI E LIVELLI DI CONFORMITÀ
Il terzo livello del progetto ZDHC presuppone un percorso ben definito e regole precise, come ci viene spiegato dalla dottoressa Giulia Fontana, direttore tecnico della SYN-BIOS SPA, a partire dalle fasi che devono essere rispettate per agire correttamente e che devono essere le seguenti:
1. Rispettare la conformità normativa;
2. Conoscere le materie prime utilizzate;
3. Valutare costantemente il rischio chimico;
4. Qualificare correttamente i fornitori;
5. Implementare procedure operative ambientali e per la gestione delle sostanze chimiche;
6. Formare continuamente il personale;
7. Attivare il reparto R&D per sostituire le sostanze incluse nella MRLS.
Fondamentale inoltre il fatto che un prodotto chimico può ottenere tre diversi livelli di conformità. I livelli superiori indicano una maggiore disponibilità di informazioni sul prodotto e sulla relativa formulazione, nonché una maggiore certezza circa la costante assenza di sostanze segnalate nella MRSL di ZDHC. Ogni due anni la certificazione viene rinnovata e l’obiettivo è quello di seguire le linee guida di ZDHC, che impongono il rispetto dei limiti delle sostanze soggette a restrizione di una lista in continua revisione. Non si tratta di un elenco statico, ma di una evoluzione, in vista di un utilizzo di prodotti sempre più sicuri dal punto di vista della salute umana e dell’impatto ambientale. L’adozione di questo protocollo dimostra che si presta la massima attenzione alla gestione delle sostanze chimiche.
Il reparto R&D è in questo caso parte attiva dell’adesione al programma di ZDHC poiché lo scopo principale è quello di eliminare le sostanze pericolose, sostituendole con altre allo stesso modo performanti, ma non impattanti sulla salute umana o sull’ambiente. Si prevedono notevoli sforzi da parte del personale adibito alla ricerca e sviluppo, non solo per il rispetto della MRSL di ZDHC ma anche per trovare soluzioni eco-sostenibili al di là dell’obiettivo del mantenimento della certificazione. Lo scopo è quello di essere un passo avanti, portando innovazione e non solo mantenimento dello status quo di conformità dei prodotti.