Tecnogi, alta qualità in armonia con il Pianeta

Una scarpa perfetta nasce dall’utilizzo di materiali e componenti di alta qualità, quasi sempre “invisibili” agli occhi dell’utilizzatore finale. La sfida più difficile, per le aziende fornitrici, è imporre un nome a queste parti nascoste, comunicando i propri valori ai consumatori e riuscendo ad arrivare all’ultimo anello della catena con la forza del proprio marchio. Le società del Gruppo Tecnogi sono riuscite a superare anche questa prova, trasmettendo al consumer un percepito di eccellenza attraverso politiche commerciali spinte sul branding e sui contenuti immateriali del prodotto, in particolare quelli legati alla sostenibilità. Il gruppo composto da quattro aziende (Tecnogi, Tecnogi Plast, Tecnogi Jasmine e Sipol) ha adottato questa strategia puntando innanzitutto sulle certificazioni di qualità e di sistema perché, come spiega la presidente Laura Giardini: “Sono il presupposto per rispondere alle esigenze, sempre più qualificate, espresse dai brand internazionali della moda. Le aziende che hanno le carte in regola, come la nostra, diventano partner di riferimento”.
Alle certificazioni Iso 9001, 14001 e 45001 si è aggiunta la Grs-Global Recycled Standard, certificazione promossa dalla Textile Exchange con l’obiettivo di incentivare l’utilizzo di materiali riciclati nel settore tessile e sta redigendo il bilancio di sostenibilità che verrà reso pubblico prossimamente. Inoltre, Tecnogi si è dotata di un proprio codice etico ed è in possesso del Satra Member, marchio di accreditamento del Satra Tecnhology Centre nel settore calzaturiero. Per avere le carte in regola, Tecnogi ha affrontato punto per punto tutti gli aspetti inerenti al processo produttivo, partendo dalla riduzione degli impieghi idrici attraverso il ricorso a sistemi di raffreddamento a circuito chiuso, per poi dotarsi di un impianto fotovoltaico per produrre energia pulita aumentando l’efficientamento energetico in sede produttiva. Tecnogi ha applicato severe restrizioni sul contenuto di sostanze pericolose e le ha imposte a tutta la supply chain, monitorando costantemente il rispetto dei parametri fissati, per assicurare alla clientela solo prodotti sicuri e in grado di tutelare la salute degli utilizzatori.
Tecnogi recupera gli scarti produttivi trasformandoli in materie prime ed implementando processi di economia circolare ritirando e trasformando in materie prime anche lo scarto dei clienti. Il risultato è importante: puntali, contrafforti, rinforzi, e tutti gli altri componenti sviluppati da Tecnogi sono ecosostenibili, realizzati a partire da materie prime “green” riciclate e riciclabili derivanti da fonti rinnovabili e ad elevata biodegradabilità. Inoltre, in fase produttiva, le aziende di Tecnogi monitorano periodicamente le prestazioni ambientali con particolare riferimento a emissioni in atmosfera, produzione di rifiuti e consumi di risorse. Si può dire che, nei confronti del Pianeta, Tecnogi abbia avuto lo stesso livello di attenzione espresso verso i propri clienti, a cui ha assicurato qualità totale (prodotto, servizio, ricerca) e una propensione all’innovazione sempre più spinta. Il nuovo sito internet del gruppo, lanciato a fine ottobre dopo un accurato restyling, è fortemente incentrato sulle tematiche della sostenibilità e rende bene l’idea di quanto sia importante questo ambito per Tecnogi. Il Gruppo opera a livello globale, forte di un network internazionale composto da diverse società controllate e da factories presenti in Italia e in Cina, alle quali si aggiunge la joint venture commerciale creata in India. Qualche numero? Due linee di impregnazione, tre di estrusione, cinque di adesivizzazione, una di smerigliatura. La produzione attuale è di 10 milioni di metri quadrati di materiali per puntali e contrafforti e 5 milioni di metri quadrati di rinforzi.

www.tecnogi.com

Laura Giardini