Tierre Chimica, con sede operativa ad Arzignano, è cresciuta esponenzialmente dal 2012 al 2022. Notevole l’impegno per l’ambiente
Una realtà consolidata con numeri in crescita e con un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale. Stiamo parlando della Tierre Chimica, industria situata nella zona industriale di Arzignano in Seconda Strada, dove c’è il cuore delle grandi concerie e delle multinazionali del settore.
Tierre Chimica nasce nel 1996, ma il personale organizzativo era già operante nel distretto della pelle vicentino nel settore dei prodotti chimici per l’industria conciaria dagli inizi degli Anni Ottanta. Un’esperienza sviluppata, proprio nel periodo maggiore di crescita del comparto conciario, attraverso gli scambi commerciali e una ricerca continua, finalizzata alla personalizzazione dei prodotti che ancora adesso le permettono di offrire un’ampia gamma sempre in evoluzione, dalla fase umida alla rifinizione. I prodotti comprendono il settore riviera (rinverdimento, calcinaio e concia), riconcia (tannini sintetici, resine, ausiliari), tintura (coloranti acidi-basici), ingrasso (solfitati, solfonati, oli sintetici e naturali) e antischiuma. A pesare maggiormente sul fatturato è il settore rifinizione con una vasta gamma che comprende aniline, pigmenti, cere, caseine, resine acriliche e poliuretaniche, emulsioni e nitroemulsioni, compound e fissativi all’acqua. Tra i fiori all’occhiello della società veneta il fatto di essere rivenditore ufficiale, nel Nord-Est italiano, di Stahl, uno dei leader mondiali nella produzione di prodotti chimici.
Per scoprire da vicino questa realtà, abbiamo parlato con il presidente e direttore generale di Tierre Chimica, Riccardo Ruella. Piemontese di origine ma arrivato nel Vicentino da bambino, dopo aver ottenuto la laurea in chimica, ha iniziato ad operare nel settore chimico conciario, ottenendo notevoli soddisfazioni sotto il profilo imprenditoriale fino ad acquisire quote societarie nel 2012 di Tierre Chimica.
“La nascita dell’azienda – conferma Ruella – risale alla metà degli Anni Novanta, ma per quasi due decenni è rimasta nell’ambito dell’attività commerciale. Nei mesi successivi al mio acquisto nel 2012 assieme al mio socio Giorgio Repele è stato deciso di cambiare radicalmente attività, allestendo impianti produttivi e decidendo di spostarci da Altavilla Vicentina, dove è rimasta la sede legale, ad Arzignano, considerata da tutti la capitale mondiale della concia: qui abbiamo iniziato a sviluppare una nostra produzione, che con il passare degli anni è aumentata per la capacità di proporre prodotti diversi e innovativi. Dal 2015 la Stahl ci ha assegnato la distribuzione per il Triveneto e da lì è iniziato un ulteriore sviluppo”.
Dove si colloca il vostro core business?
“A livello di comparto siamo specializzati soprattutto nella moda, anche se poi grazie alla nostra esperienza e alle tecnologie siamo in grado di coprire anche tutti gli altri settori. Nello stabilimento di Arzignano disponiamo attualmente dei laboratori e dei macchinari sia per il bagnato che per la rifinizione, con quest’ultima fase che rimane tuttavia prevalente e dove manteniamo una produzione mista, da una parte il metodo Stahl e dall’altra il percorso da noi intrapreso. Attualmente abbiamo 19 addetti con diversi tecnici specializzati in rifinizione e wetend”.
Qual è stata la mossa vincente della vostra crescita?
“Per usare un gergo usato nel mondo della moda diciamo che abbiamo fatto “come un sarto che taglia il vestito addosso”. Fondamentale e strategico per noi aver puntato sull’assistenza, sulla capillarità e sui rapporti con i nostri clienti, compresa la tempestività del servizio. Una scelta imprenditoriale che alla fine ha premiato molto: nel 2015 avevamo già raggiunto un target significativo che nel 2022 risulta quintuplicato, questo nonostante il biennio caratterizzato dal Covid che ha rallentato l’economia. Ma poi la ripresa è stata notevole nell’ultimo anno e riteniamo di aver notevoli margini di crescita, anche perchè stiamo lavorando tanto nell’ambito di ricerca & sviluppo di nuovi prodotti”.
Nell’ambito della sostenibilità quali sono le richieste che vi arrivano?
“Un aspetto è certo: il mercato comincia ad essere molto più sensibile alle tematiche ambientali. Noi abbiamo sviluppato, grazie a Stahl, tutta una serie di rifinizioni derivanti da fonti rinnovabili, loro fanno la fase polimerica e noi la messa a punto. Un percorso fatto, assieme, in quella che viene chiamata la sostenibilità del processo, non soltanto nella composizione ma anche in tutto il ciclo di vita del prodotto. L’importanza di queste tematiche non è ancora ben compresa ad ogni livello, solo i grandi gruppi conciari iniziano a capire e ad adeguarsi di conseguenza”.
Quali sono le strategie future di Tierre Chimica?
“Noi ci stiamo muovendo a 360° con l’obiettivo di individuare una linea di prodotti legata alle energie rinnovabili e alle materie prime derivanti da un ciclo non petrolifero. Nella fase di rifinizione non si può pretendere di riuscirci al 100%, però si possono creare polimeri che hanno alte percentuali di componenti vegetali o di origini naturali, quindi non estrattive e non fossili.
Inoltre stiamo puntando su processi e prodotti che richiedano un basso consumo di energia e di acqua”.

Riccardo Ruella e Giorgio Repele