Da molti decenni sul mercato, l’azienda calzaturiera marchigiana Exena è un marchio di riferimento nel panorama delle calzature antinfortunistiche. Abbiamo incontrato, nella nuova imponente sede di Civitanova Marche, Alfio Cicchinè, fondatore e amministratore delegato storico, che ci ha parlato del passato, del presente e del futuro della sua azienda.
Parliamo delle origini del marchio.
“Fin da piccolo ho respirato l’aria del calzaturificio artigianale di mio padre. Era un piccolo laboratorio, ma lì ho imparato tanto e mi sono appassionato a questo mondo. Dopo aver fatto esperienza nella nostra attività di famiglia, ho deciso di prendere una strada diversa. Sono approdato alla produzione di tomaie per calzature sportive in una grande azienda del settore e ci sono rimasto per ben 15 anni. Col tempo, osservando il mercato, mi sono reso conto che mancava qualcosa di importante: molti lavoratori, anche quelli che operavano in settori piuttosto rischiosi, non avevano calzature adeguate a proteggersi. Questa mancanza non solo metteva a rischio la loro sicurezza, ma incideva negativamente anche sulla loro produttività e benessere. Volevo creare un’azienda che rispondesse a questa esigenza di sicurezza, offrendo scarpe che fossero anche comode e con una componente molto alta di innovazione. Così, da subito, io e i miei collaboratori e colleghi abbiamo imparato a progettare e realizzare prodotti che proteggessero i lavoratori ma che fossero anche confortevoli per l’uso quotidiano. La nostra priorità, ora come allora, è quella della massima tutela del lavoratore in termini di sicurezza e benessere globale. Così nasce Exena”.
Ce ne vuole parlare?
“Certamente. Molti anni fa, eravamo all’estero e lavoravamo come fornitori per alcuni marchi importanti. Durante quel periodo, Benetton aveva acquistato una costosa macchina per l’iniezione diretta, ma il prodotto che ne usciva non soddisfaceva le aspettative e quindi non fu mai commercializzato. Un giorno, sotto pressione per liberarsi di questa macchina inutilizzata, il loro direttore mi chiese se fossi interessato ad acquistarla. All’inizio ero titubante, perché fino a quel momento mi ero occupato principalmente di tomaie e non di scarpe finite. Tuttavia, intravidi un possibile sviluppo per la nostra azienda, così colsi questa opportunità unica e accettai la sfida. Una volta acquistata la macchina, ottenemmo da un nostro cliente una serie di stampi per sperimentare la produzione di scarpe antinfortunistiche. In quel periodo, stava vivendo un grande successo e riceveva numerosi ordini, il che ci ha dato un’ottima base di partenza. Questo ci ha permesso di entrare nel settore delle calzature iniettate in poliuretano con una certa sicurezza di prospettiva di crescita. Ad oggi, direi che questo passo è stato fondamentale per noi, segnando l’inizio di un nuovo percorso per l’azienda Exena”.
Quale può essere considerato il momento di svolta per Exena?
“La svolta è arrivata quando abbiamo deciso di concentrarci sulle scarpe antinfortunistiche iniettate. Questo cambiamento è stato possibile grazie alla collaborazione con un nostro cliente e alla crescente domanda nel mercato estero. Abbiamo sfruttato questa opportunità per proporci sul mercato con il nostro marchio e rapidamente ci siamo consolidati come uno dei punti di riferimento nel settore delle calzature di sicurezza. Oggi guardiamo avanti con ottimismo, confortati dai numeri e investendo continuamente nella ricerca e nell’innovazione per sviluppare calzature sempre più sicure e confortevoli. Stiamo anche espandendo la nostra presenza internazionale, con una crescita significativa nei mercati emergenti come Serbia, Montenegro, Croazia, Egitto, Romania e Bulgaria. Questi Paesi stanno vivendo un processo di miglioramento economico, sociale e infrastrutturale, e vediamo in essi un grande potenziale di crescita di mercato che stiamo assecondando prontamente, con la stessa professionalità ed entusiasmo di sempre. In passato le scarpe antinfortunistiche erano perlopiù considerate calzature di servizio, essenziali nel colore e nella forma, molto “basiche” sia, forse, per preconcetti culturali radicati sia per convenzione professionale. Oggi, invece, i consumatori stanno sempre più orientandosi verso prodotti di qualità superiore e con un’attenzione maggiore verso lo stile e il design. Una richiesta specifica orientata alla qualità, quindi, alla quale stiamo rispondendo con prodotti ad alto valore aggiunto, soprattutto in termini di materiali e tecnologie applicate. Nei mercati consolidati come Germania, Francia, Spagna e Italia, la nostra presenza è stabile. Siamo riusciti a mantenere le nostre quote in modo costante ed efficace. Questo equilibrio ci permette di continuare a innovare e migliorare i nostri prodotti, assicurandoci di rimanere competitivi e rilevanti in mercati in continua evoluzione”.
Per quanto riguarda le novità, cosa presenta oggi Exena sul mercato?
“Sicuramente la nostra attenzione è sempre posta alla qualità e all’innovazione. Oggi, stiamo puntando su un progetto che rappresenta un profondo cambiamento di paradigma rispetto ai modelli su cui abbiamo lavorato per anni. Si tratta di una linea di calzature con una forma innovativa, che massimizza il comfort grazie alla suola in EVA. Inizialmente, pensavamo fosse solo una scarpa di alta qualità, ma si è trasformata, andando avanti con il progetto, in qualcosa di eccezionale sotto ogni aspetto. Questa linea unisce stile e protezione, senza compromessi. Il modello di punta, dal nome SPRINT, ne è un esempio luminoso. La tomaia è realizzata in morbido tessuto traspirante, per un comfort superiore e una ventilazione ottimale. La fodera in tessuto sintetico traspirante è resistente all’abrasione, assicurando una lunga durata. Il puntale, resistente fino a 200 J, protegge efficacemente senza appesantire la scarpa. Il sottopiede multistrato, removibile e anatomico, aggiunge un ulteriore strato di comfort e sostegno, con proprietà antistatiche per una sicurezza completa. Infine, ma non certo per importanza, la lamina antiperforazione è realizzata in fibra sintetica con spessore minimo che permette, al contempo, impenetrabilità ottimale e una flessibilità impareggiabile. Presenteremo tutta la linea in anteprima assoluta alla Safety Expo di Bergamo, il prossimo settembre, e siamo già orgogliosi e soddisfatti di quanto creato. Ci auguriamo che la platea dei nostri clienti, attuali e potenziali, accolga questa novità con lo stesso entusiasmo e piacere con i quali abbiamo progettato, ideato, creato e realizzato questa nuova famiglia di prodotto”.
Producete anche stivali?
“Sì. Anche se il nostro core business rimane la calzatura bassa, abbiamo deciso di espandere la nostra produzione includendo anche gli stivali. Una produzione di cui andiamo molto fieri in quanto interamente Made in Italy, quindi che incarna tutta l’eccellenza del nostro territorio. Nei nostri stabilimenti di produzione italiani, abbiamo introdotto due nuove macchine avanzate per lo stampaggio ed iniezione di stivali in poliuretano e PVC. Questo investimento è stato una svolta positiva per noi, poiché ci ha permesso di fidelizzare quei clienti che in passato acquistavano scarpe da noi ma cercavano altrove per gli stivali. Ora possono acquistare entrambe le tipologie da un unico fornitore, aumentando la loro soddisfazione e ottimizzando i costi. Anche se siamo relativamente giovani in questo settore, lo stiamo affrontando da una prospettiva nuova e innovativa, quella del “bello, buono e ben fatto”, tipico del vero Made in Italy. La nostra linea di stivali sta riscuotendo un notevole successo, in particolare il modello Nitro, in PVC, molto apprezzato per la sua qualità e la varietà delle colorazioni. La linea Thunder, in poliuretano, è stata ben accolta, ed ha ampie prospettive di crescita. Gli stivali sono quindi ora una parte integrante del nostro catalogo. È un progetto nuovo, per certi aspetti ancora giovane ma ha una “mamma” solida e ben strutturata per gestire questi progetti a lungo termine. Siamo senza dubbio fiduciosi che tra pochi anni avremo un livello di vendite di stivali molto alto. Dopotutto, per un prodotto di qualità è solo questione di tempo prima che si affermi. E una cosa che sicuramente non ci manca è la pazienza e la costanza”.

Alfio Cicchinè, fondatore e amministratore delegato