Al via il progetto “REWASTER”: innovazione circolare per gli scarti del processo conciario

Il Distretto Veneto della Pelle avvia il progetto di ricerca e sviluppo “REWASTER”, mirato a rivoluzionare il settore della concia attraverso tecnologie sostenibili e innovative.

Un finanziamento da oltre 750 mila euro per la sostenibilità del processo conciario
Presentato il 3 aprile 2025 nella Sala Convegni di Arzignano (VI), il progetto “REWASTER – Trattamenti circolari innovativi degli scarti del processo conciario” ha ottenuto un finanziamento pubblico di 765.000 euro nell’ambito dei fondi PR Veneto FESR 2021–2027. Con un investimento complessivo di 1.450.154,18 euro, il progetto si posiziona al secondo posto nella graduatoria “Smart Manufacturing”, affermandosi come una delle iniziative più promettenti per la transizione sostenibile del Distretto Veneto della Pelle.

Obiettivi strategici del progetto REWASTER
Il progetto “REWASTER” è strutturato in quattro linee di sviluppo e mira a:
• Ridurre il carico inquinante nel processo conciario attraverso l’applicazione di nuove tecnologie di depurazione e strategie innovative.
• Valorizzare gli scarti solidi conciari (come rifili e rasature) tramite tecnologie avanzate per la produzione di materiali innovativi in fibre di pelle.
• Promuovere la circolarità nel settore conciario, con un approccio sinergico che coinvolge imprese, istituti di ricerca e depuratori per affrontare sfide chiave come la riduzione dei solfati, del cromo e il recupero delle acque reflue.

Partnership strategica tra pubblico, privato e ricerca
Il progetto REWASTER è frutto di una collaborazione ampia e articolata:
• Direzione scientifica: Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti (SSIP).
• Centri di ricerca: Università Ca’ Foscari di Venezia (Dipartimenti DAIS e DSMN) e CNR di Padova.
• Partnership tecnica: Acque del Chiampo S.p.A. Società Benefit.
• Industrie conciarie coinvolte: 7 aziende vicentine (Corradi, Euroconciaria, Laba, Leonica, Ma.Bo.Pell, Olivieri Danilo e 3C).

Un progetto innovativo per trasformare il settore conciario
Matteo Macilotti, direttore del Distretto Veneto della Pelle, sottolinea l’importanza di questa iniziativa:
“Il progetto REWASTER rappresenta una grande opportunità per il nostro territorio e il nostro settore. La sinergia tra imprese, università, enti pubblici e aziende chimiche è il segnale di un impegno concreto verso tecnologie più sostenibili e performanti. Ringraziamo la Regione Veneto per il supporto e siamo pronti a sviluppare una piattaforma di ricerca che possa ampliare ulteriormente le potenzialità del distretto.”

Ricerca e sostenibilità al centro della filiera conciaria
Anche Edoardo Imperiale, direttore generale di SSIP, ha evidenziato il valore aggiunto del progetto:
“Attraverso REWASTER contribuiremo a mappare e ridurre le sostanze critiche, migliorare la depurazione dei reflui e valorizzare gli esuberi di pelle finita, trasformandoli in TNT (Tessuto Non Tessuto) per l’industria. La circolarità della filiera conciaria è ormai imprescindibile.”

Acque del Chiampo e il ruolo centrale nella depurazione
Andrea Chiorboli, direttore generale di Acque del Chiampo, ha espresso entusiasmo per il progetto:
“Come Società Benefit, confermiamo la nostra attenzione verso l’ambiente e l’economia circolare. Grazie all’eccellenza del nostro laboratorio di analisi e alla capacità depurativa del nostro impianto di Arzignano, miglioriamo costantemente le prestazioni della filiera della concia, trattando ogni giorno 30.000 metri cubi di reflui industriali e collaborando con oltre 130 aziende del territorio.”

Conclusioni e prospettive future
“REWASTER” rappresenta un passo decisivo verso un’industria conciaria più sostenibile, innovativa e circolare. Grazie al lavoro congiunto di partner tecnici, istituti di ricerca e imprese del territorio, il progetto punta a generare un impatto positivo sul settore e sull’ambiente, consolidando il ruolo del Distretto Veneto della Pelle come eccellenza a livello nazionale e internazionale.

da sinistra: Matteo Macilotti, Lucrezia Maria Mecenero, Edoardo Imperiale e Andrea Chiorboli