Bibo, Ci vuole fantasia per essere vincenti

Gianfranco Biffignandi, Bibo Srl
Gianfranco Biffignandi

Anticipare le tendenze future, inventarsi nuove soluzioni a vecchi problemi, vedere strade laddove ancora non ce ne sono: Bibo da sempre conosce il valore della creatività. E anche oggi ne fa un valore centrale della propria attività.

Bibo

Bibo è sinonimo di macchine per cinturifici: la competenza tecnica e tecnologica che l’azienda di Vigevano (Pv) ha maturato negli anni, grazie alla collaborazione con una clientela molto qualificata e sempre in espansione, le è valso il riconoscimento di punto di riferimento nel settore dei produttori di macchine automatiche per la produzione di articoli in pelle e soprattutto cinture. Alla soglia del 2020 Bibo si è presentata al Simac forte di un enorme know how che le ha permesso di presentare soluzioni che semplificano notevolmente il lavoro per l’operatore, al tempo stesso prendendosi cura di aspetti spesso poco utilizzati come elementi di marketing ma cruciali per l’industria pellettiera di qualsiasi dimensione, vale a dire il rispetto dell’ambiente e della sicurezza dei lavoratori stessi. Un rispetto che passa attraverso l’attenzione per la rumorosità delle macchine, come ci conferma Gianfranco Biffignandi, guida e patron dell’azienda vigevanese sin dalla sua fondazione nel 1974.

“Da parte nostra abbiamo cercato di essere sostenibili da sempre, fin dagli anni Settanta. Abbiamo cercato sempre di fare macchine non inquinanti, fin da allora le nostre macchine erano dotate ad esempio di un sistema di aspirazione. Oggi cerchiamo di realizzare macchine non inquinanti per quanto riguarda il rumore, cosa importantissima: stiamo presentando una serie di macchine fustellatrici a rumore quasi zero. L’inquinamento acustico è un tema importante”.

Non è l’unica novità con cui Bibo si è presentata in fiera. “Abbiamo aggiornato alcune macchine con la tecnologia 4.0 e abbiamo migliorato alcune macchine già esistenti. Macchine per la stampa di cinture con sistemi di apertura automatica delle guide, ad esempio. Le modifiche introdotte vengono da richieste che ci fanno direttamente i clienti, con cui abbiamo un contatto giornaliero. Poi certamente ci vuole anche la nostra fantasia! Perché c’è tanto lavoro di affinamento nel nostro settore, ma ogni tanto ci vuole anche la creatività pura, inventarsi una soluzione a problemi fino ad ora rimasti irrisolti. Bisogna ragionarci sopra, con tutta l’esperienza che si ha, richiamare alla memoria tutto quanto può tornare utile e saperlo mettere in pratica. Questo è il processo dell’invenzione”.

Bibo

La creatività ha un ruolo centrale nella storia dell’azienda e in quella personale di Biffignandi, che ha saputo portare Bibo da zero a cento specializzandosi in un settore dove l’automazione non era ancora arrivata, e diventando negli anni partner indispensabile di tante di griffe di alta moda. “Sono stato un po’ un pioniere in questo settore, tutto ciò che abbiamo fatto è stato creato ad hoc per agevolare le lavorazioni del settore della pelletteria. Fino al 1970 si utilizzavano macchine per la calzatura adattate, noi abbiamo tracciato una nuova via. Oggi le cose stanno cambiando, con l’avvento delle grandi firme i numeri si sono decuplicati, di conseguenza quello che veniva fatto a mano necessita di un apporto tecnologico. La pelletteria che eravamo abituati a conoscere, soprattutto in Italia, era prevalentemente artigianale, ma le cose sono cambiate e si stanno evolvendo in maniera esponenziale. Di conseguenza il supporto nostro deve essere quello di pensare ad altre strumentazioni per dare la possibilità di produrre in un modo migliore, più veloce, più pulito, non pericoloso”.

Che ruolo ha la tecnologia 4.0 in questo processo? “La tecnologia 4.0 apre nuove opportunità, anche grazie alle agevolazioni fiscali per le imprese che sono state messe a disposizione. Dal punto di vista pratico, aggiornamenti software che fino a ieri richiedevano che il cliente ci rimandasse indietro la macchina, oggi possiamo farli a distanza”.

www.bibomec.it

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