Coim, il big bang della bioeconomia

Lo sviluppo sostenibile è divenuto il motore di tantissime realtà e organizzazioni italiane, come C.O.I.M. che ha fatto della promozione di un modello economico in grado di svolgere un ruolo chiave per ridurre l’impatto ambientale e la dipendenza dai materiali fossili il suo cavallo di battaglia.

La domanda di articoli in pelle è in crescita, e alimenta, parallelamente, un vivo interesse verso materiali alternativi, a minor impatto ambientale. C.O.I.M., realtà internazionale che ricopre un ruolo di leadership nella produzione di poliesteri, poliuretani (coating, adesivi, sigillanti ed elastomeri) e resine speciali per la realizzazione di materiali compositi e coating, è impegnata da anni in questa direzione, attraverso una costante attenzione in ricerca e innovazione. Attraverso un’importante rete globale composta da 18 società e 9 siti produttivi, C.O.I.M. persegue progetti volti ad accompagnare i propri clienti verso processi focalizzati ad una riduzione dell’impatto ambientale. Pierluigi Giulivi, responsabile dell’assistenza tecnica del poliuretano per la calzatura, ci illustra le novità lanciate a fine settembre e ci mostra che essere più green si può.
Si parla sempre più di sostenibilità e riciclabilità, temi che la vostra azienda affronta con grande impegno. Avete sviluppato nuovi prodotti con questo focus?
“Sì, le novità che abbiamo presentato in fiera sono legate a formulazioni a base bio. Sistemi poliuretanici e termoplastici di nuova generazione, per il settore della calzatura, che utilizzano fino al 70% di materie prime di provenienza vegetale. Il metodo di utilizzo è il medesimo dei materiali tradizionali rispetto ai quali garantiscono le stesse proprietà fisico meccaniche. Quindi il cliente non noterà nessuna differenza nell’utilizzo di questi nuovi materiali innovativi rispetto a quelli tradizionali ma ne guadagnerà in termini di sostenibilità ambientale”.
La necessità di rispondere a esigenze che sono divenute sempre più pressanti e la richiesta del mercato stanno andando finalmente a braccetto?
“Sì, oggi la nostra mission e le richieste di un numero sempre maggiore di clienti vanno di pari passo. È diventato ormai fondamentale avere nelle proprie collezioni materiali “bio based”, materiali che si possano definire davvero green”.
Qual è la percentuale di richiesta di questo tipo di materiali rispetto a quelli tradizionali?
“Dal nostro punto di vista la richiesta è ancora troppo bassa. È necessario fare di più”.
Però vi aspettate comunque un incremento…
“Ce lo aspettiamo e lo auspichiamo, non solo nel settore calzaturiero”.
Secondo lei i questi nuovi tipi di prodotti sostituiranno mai completamente quelli tradizionali? Ci sarà sempre, comunque, chi continuerà a utilizzare prodotti tradizionali a parità di qualità e performance?
“In questo momento il problema è il costo. Materie prime Bio e costi di ricerca creano un gap non ancora colmabile per le applicazioni di fascia bassa”.
Al momento sono maggiormente i marchi del lusso a farvene richiesta?
“In questo momento i nostri interlocutori sono i grandi brand delle sneakers o le griffe del settore moda che rappresentano per noi quello che la formula uno rappresenta per il settore dell’auto: una contesto ad alto contenuto tecnologico nel quale sviluppare prodotti che diventeranno accessibili a mercati di grandi numeri”.
Cosa vi aspettate dal futuro?
“Ci aspettiamo che questa nuova tecnologia prenda sempre più piede. I nostri clienti, attuali e potenziali, hanno ormai ben chiaro che non esiste innovazione che non punti alla sostenibilità. I nostri materiali bio based rappresentano una via per sostituire progressivamente l’impiego di combustibili fossili con materie prime rinnovabili”.
Secondo lei quanti anni servono per far diventare tutta la filiera più sostenibile?
““La strada è tracciata. In questo momento i numeri sono ancora relativamente bassi ma speriamo e crediamo che la spinta del mercato e le conoscenze di fornitori preparati come Coim consentiranno di bruciare le tappe”.

www.coimgroup.com

Pierluigi Giulivi

Pierluigi Giulivi, responsabile dell’assistenza tecnica del poliuretano per la calzatura

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