CPM – un appuntamento desiderato da mesi

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Lo scorso febbraio, la rassegna internazionale CPM – Collection Premiere Moscow, ha finalmente aperto la stagione fieristica, sospesa in tutto il mondo da molti mesi.

I player del settore non aspettavano altro. A dispetto di ciò che si possa immaginare, sono stati molti i brand accorsi anche dai territori extra-russi, come Turchia, Germania, Francia e Italia.

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Nonostante le limitazioni di viaggio e le varie restrizioni imposte dalla pandemia, l’edizione si è infatti rivelata un vero e proprio successo, registrando quasi undicimila ingressi ed accogliendo un totale di circa 550 brand, il tutto in linea con le vigenti normative di igiene e sicurezza diramate dall’Oms.

Abbiamo intervistato , Managing Director dell’ente organizzatore Messe Düsseldorf Moscow, secondo il quale, durante questa edizione, i buyer e gli incontri lavorativi sono stati molto più produttivi e propositivi del solito, proprio in funzione del fatto che si trattasse della prima vera occasione di fare business in presenza.

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Thomas Stenzel

Nonostante il supporto digitale si sia rivelato essenziale per forum e seminari, come il Russian Fashion Retail Forum, svoltosi durante i giorni di manifestazione contemporaneamente in presenza e online, è un dato di fatto, e CPM ne è stato indicatore reale, che il settore moda necessiti di tornare sul campo a fare business vis à vis.

La prossima edizione, prevista dal 31 agosto al 3 settembre sempre presso l’Expocentre di Mosca, è pronta ad accogliere in totale sicurezza espositori, visitatori e buyer, che di certo non rinunceranno all’opportunità di visionare sul posto le novità proposte per la stagione PE 2022.

Thomas Stenzel, CPM è una piattaforma di moda consolidata e rinomata, in grado di fungere da ponte tra la Russia e il resto del mondo. Considerando le problematiche legate alla pandemia, che stime avete tratto dall’ultima edizione? L’intero comparto ha aspettato con ansia questo appuntamento. CPM è una delle fiere più importanti per i rivenditori e, anche quando ci siamo resi conto che avremmo potuto effettivamente organizzare la manifestazione, abbiamo invitato i brand internazionali a farsi supportare da rappresentanti locali, così che potessero esporre i propri prodotti. In questo senso, siamo felici che, oltre alla Russia, nazioni come Turchia, Italia, Germania, Francia abbiano ampiamente partecipato. Il mercato è vivo – questo è stato più che evidente constatando le vivaci attività degli stand. Lo stato d’animo generale di questa stagione ha dimostrato che la manifestazione sia stata davvero molto attesa dal mercato. CPM ha riunito l’intera Russia, da Vladivostok all’ovest del paese. I marchi russi hanno accumulato parecchi ordinativi. Tuttavia, anche le collezioni internazionali hanno ricevuto molto apprezzamento tra gli acquirenti. In effetti, questo è ciò che rende CPM così autentica: la sua credibilità, bellezza e il suo successo. L’Expocentre di Mosca ha ospitato 550 brand provenienti da 17 paesi – nelle condizioni attuali questo è un indicatore molto forte, che mostra la resilienza dell’industria della moda e l’irresistibile desiderio di produttori e acquirenti di tornare al lavoro attivo.

Secondo lei, quali saranno le conseguenze di questa crisi sul settore della moda e sulle interazioni sociali nell’ambito delle fiere? Crede che gli eventi “fisici” siano destinati ad essere sostituiti da quelli digitali? Gli operatori del settore della moda di tutto il mondo hanno incontrato difficoltà a causa del blocco, in molti paesi i centri commerciali e le boutique di moda sono ancora chiusi. Tuttavia, la situazione ha dato un grande impulso allo sviluppo del commercio digitale e della comunicazione online in generale. Non sono cresciuti solo i negozi online: la formazione a distanza, le startup tecnologiche che aiutano nel lavoro a distanza, anche i casting e le riprese di moda hanno iniziato a essere realizzati utilizzando Skype e Zoom. In Russia, molti marchi di stilisti che lavorano solo offline hanno deciso di lanciare i loro negozi online o di vendere tramite Instagram, perché non potevano perdere clienti e, ovviamente, volevano acquisirne di nuovi. Per quanto riguarda gli eventi, siamo fiduciosi che il futuro appartenga ai formati ibridi live e online, è stato in questa modalità che si è tenuto il 25 ° Forum economico internazionale di innovazioni e tecnologie nel fashion retail – Russian Fashion Retail Forum -, tenutosi nell’ambito di CPM. Il pubblico apprezza i nostri sforzi per migliorare il comfort degli ospiti e dei partecipanti del programma business, quindi auspichiamo di sviluppare ulteriormente quest’area.

Ritiene che dare il via libera al regolare svolgimento delle fiere russe, nonostante le distanze sociali e le restrizioni di viaggio, sia stata una strategia vincente? Qual è stato il feedback di visitatori ed espositori? Penso che sia stata la decisione giusta. Non è stato semplice, abbiamo dovuto investire tutto il nostro know-how per gestire una fiera in condizioni di sicurezza contro una pandemia, ma la mission di Messe Düsseldorf di andare al di là delle aspettative è ormai nota, quindi ci siamo rimboccati le maniche per creare un luogo di lavoro sicuro e protetto. Siamo stati guidati dalle raccomandazioni dei protocolli OMS, Rospotrebnadzor ed Expocentre riguardanti l’uso di dispositivi di protezione individuale per partecipanti e ospiti, standard di distanziamento sociale e screening della temperatura delle persone. 10.762 buyer hanno visitato CPM, un numero molto importante, in grado di farci capire che il nostro concetto funziona. Parecchi partecipanti hanno affermato che le visite dei buyer agli stand sono diventate più mirate, significative e produttive, mentre quasi tutti hanno notato che lo show ha permesso di presentare le collezioni non solo ai clienti abituali, ma anche di trovare molti nuovi contatti commerciali. I visitatori, a loro volta, erano contenti principalmente dell’opportunità di guardare fisicamente le collezioni, negoziare e scrivere ordini: per la stragrande maggioranza degli acquirenti, fare affari con marchi di abbigliamento e accessori da remoto si è rivelato scomodo, essere ‘sul campo’ è la specificità dell’industria della moda.