Siro Badon, "I danni che ci saranno" per il settore delle calzature in seguito al conflitto tra Russia e Ucraina, "sicuramente saranno danni ingenti, molto pesanti non solo per le calzature ma per l'economia globale europea e mondiale. Speriamo che finisca il prima possibile perché prima di tutto c'è un disastro umanitario".
Appello del Presidente di Assocalzaturifici, Siro Badon, a margine dell’apertura di Micam, Salone internazionale della calzatura che si tiene alla Fiera di Milano Rho.
“Di solito quando succedono queste cose c’è un grande punto di domanda sul fatto se si tornerà ai livelli di prima. Al momento gli effetti per le aziende sono che le scarpe spedite non sappiamo se verranno pagate, ci sono giacenze nei magazzini di scarpe pronte per la spedizione che si potrebbero spedire ma non si sa dove andranno a finire”, ha aggiunto. “Ordini già fatti durante la settimana della moda che potrebbero diventare carta straccia, vediamo gli eventi e cosa succederà”.
“La prima cosa che chiediamo” al governo “è una cassa integrazione tipo Covid a zero costi per le aziende e successivamente ristori, per gli stock di magazzino, per tenere in piedi queste aziende. Abbiamo superato il Covid ci devono aiutare a superare anche la guerra”. dice il numero uno di Assocalzaturifici e Micam, parlando delle conseguenze economiche del conflitto ucraino per le imprese italiane del settore. “Noi insieme a Sistema Moda Italia e le tre sigle sindacali mercoledì scorso abbiamo firmato un protocollo da consegnare al ministro Orlando chiedendo un immediato incontro”.
La Russia per il mercato delle calzature vale il 2,7% delle esportazioni. Nel 2021 sono state vendute 3 milioni e mezzo di paia di scarpe in Russia, con circa 250 milioni di fatturato, in Ucraina 450 mila paia con 36 milioni di fatturato. “Viste le dimensioni delle nostre aziende con questi numeri si fanno lavorare tante aziende e queste oggi sono in profonda difficoltà”, ha concluso. “In Italia il distretto marchigiano è il più colpito”.
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Siro Badon