DOGI INTERNATIONAL, azienda di Chiampo (Vicenza), leader a livello italiano ed internazionale, è pronta per le nuove sfide del mercato.
Creatività e nuove strategie per uscire dalla crisi post-pandemica. Questa la ricetta di DOGI INTERNATIONAL di Chiampo (Vicenza), comune appartenente al distretto mondiale di Arzignano, specializzata nella creazione di articoli di moda e lavorazione conto terzi. L’azienda veneta, che fornisce pelli per i settori abbigliamento, oggettistica, jeans, accessori, pelletteria, rilegatoria, accessori e motociclismo, ha una storia relativamente recente: è stata fondata nel 2011 da Giancarlo Domirti, ma affonda le proprie radici in una storia di competenze trentennali, in virtù di esperienze precedenti nel settore della pelle.
Partita dalla rifinizione e dal commercio di pellami finiti d’alto pregio con particolari caratteristiche lavorazioni manuali, la DOGI INTERNATIONAL si è affermata e specializzata nel corso degli anni in differenti lavorazioni, alcune delle quali brevettate, molto apprezzate da una particolare nicchia di clienti, comprendenti anche le più importanti griffe e marchi a livello mondiale.
La vera svolta è avvenuta dal 2014, anno in cui è aumentato considerevolmente il numero degli articoli con l’ingresso nei settori pelletteria e calzatura, mentre contemporaneamente è stato introdotto un nuovissimo sistema di rifinizione a mano che nobilita le pelli rendendole esclusive: una scelta strategica, quella decisa dai vertici aziend ali, di ridurre l’impegno verso il prodotto della fascia economica per rivolgersi al mercato di alta fascia, passando dalla produzione seriale che punta sui volumi a quella che investe sul recupero della manualità e della creatività, caratteristiche particolarmente apprezzate dal mondo del lusso. Per un’industria come la DOGI INTERNATIONAL che vanta indubbie capacità produttive e alte tecnologie, risulta fondamentale il percorso legato alla creatività e allo “spingersi oltre” le lavorazioni tradizionali.
L’impasse provocato dal Covid-19, che ha paralizzato l’economia mondiale dai primi mesi del 2020, ha provocato un “cumulo di macerie” nel mondo del lavoro, ma nell’azienda di Chiampo si è continuato a lavorare per individuare le strategie per mantenere la propria leadership a livello internazionale, a cominciare dal percorso creativo, prerogativa ormai fondamentale per garantire alla propria clientela nuove idee.
“Abbiamo ampiamente superato la prima metà dell’anno – spiega Giancarlo Domirti, amministratore unico della DOGI INTERNATIONAL – e la situazione del mercato italiano e straniero è ancora caotica, i settori della calzatura e della pelletteria viaggiano ancora a singhiozzo, non si sa quando partiranno e l’incertezza regna sovrana”.
Gli operatori economici internazionali esprimono fiducia per il prosieguo del 2021 ma soprattutto per gli anni successivi…
“Per la verità l’allarme sanitario non sembra ancora alle spalle, la verità è che anche l’informazione in generale non è sempre chiara, con molti che seminano incertezze. si sta cercando di dare sicurezza all’economia, ma a mio giudizio non si vedono queste luminose strade aperte, almeno per il momento. Non basta dire che l’economia è in crescita, siamo legati alle vendite nei negozi di moda, che al momento stentano a riallineare i fatturati”.
Come avete sfruttato i 18 mesi di Covid con il relativo rallentamento del mercato a livello di sviluppo e ricerca?
“Abbiamo fatto un intenso lavoro di Ricerca & Sviluppo nella primavera 2020. Per il resto abbiamo cercato di soddisfare le richieste dei vari clienti, un lavoro molto impegnativo perché hanno a loro volta accettato anche ordini piccoli con marginalità ridotta”.
Quali sono le vostre principali novità a livello di innovazioni tecnologiche, nuovi progetti e prodotti, che prevedete di lanciare nel 2022 quando il mercato si starà stabilizzato?
“Stiamo elaborando, nell’ambito delle tecnologie moderne, nuovi progetti, “aurora” delle novità che diano la possibilità di lanciare ulteriori varianti sul tema”.
In questi mesi c’è anche il problema dell’alto costo delle materie prime: in che modo viene gestito?
“In effetti ci sta creando grandi difficoltà, oltre che per i prezzi anche per le consegne delle materie prime che non sono sicure e garantite. Buona parte dei clienti per cui produciamo capiscono la situazione e sono legati alla qualità che garantiamo loro. Tutto sommato un po’ di lavoro lo abbiamo portato a casa. Anche per il futuro non abbiamo programmato nulla, ma ovviamente monitoreremo la situazione complessiva a livello sanitario ed economico”.
In questo ultimo anno e mezzo quanto vi sono mancate le fiere del settore?
“Moltissimo, soprattutto non c’è stato nessun confronto e niente scambi di opinioni. Abbiamo anche deciso di non partecipare al Tanning Tech di settembre, riteniamo che sia ancora troppo presto perché gran parte degli operatori esteri faranno fatica a venire in visita alla fiera di Milano”.
Voi siete radicati nella valle del Chiampo, il distretto per eccellenza della pelle, territorio che vanta competenze uniche: qual è il vostro punto di forza?
“Una grande attenzione alle esigenze del cliente e una “squadra”, capace di concentrarsi esclusivamente nello sviluppare e interpretare le richieste. Questo comporta ricerche e applicazioni, che rappresentano la nostra forza, che ci viene riconosciuta e di cui andiamo orgogliosi: nel tempo il nostro team interno ha saputo crescere, rispondendo via via alle nuove e più esigenti richieste del mercato”.
Giancarlo Domirti, amministratore Dogi International

