Un nuovo materiale innovativo e sostenibile sta conquistando il mondo della moda e del lifestyle: si chiama Ecotan ed è prodotto dall’azienda italiana Silvateam.
Silvateam, con sedi in oltre 60 paesi ed un fatturato superiore ai 250 milioni di euro, si è affermata come leader mondiale nella produzione di ingredienti naturali. Fondata nel lontano 1854 nelle vallate del monregalese, in provincia di Cuneo, Silvateam estrae i tannini da diverse materie prime tra cui il castagno, il quebracho e la tara. Prendendo inspirazione dalla natura, l’azienda ha sviluppato Ecotan, una innovativa tecnologia di concia sostenibile, che combina sapientemente i tannini con biopolimeri privi di sostanze pericolose per l’uomo e l’ambiente, creando pelli biocircolari che rispondono alla crescente domanda dei consumatori di prodotti in armonia con la natura.
“Una recente ricerca di PWC Italia rilanciata dall’Università di Prato ha messo in evidenza la transizione che stiamo vivendo verso modelli di consumo molto più attenti all’impronta ambientale; il 60% dei Millennials intervistati dichiara di acquistare da aziende che hanno adottato veri valori green” – spiega Alessandra Taccon, Direttore del progetto Ecotan. “Tutto questo deve essere un incentivo per il nostro settore per ripensare la chimica tradizionale con cui conciamo le pelli”.
L’approccio ecologico non si limita solo alla produzione di pelli per la moda, ma può soddisfare i protocolli più esigenti per gli interni auto e l’arredamento. Silvateam, in collaborazione con le concerie partner, ha infatti ampiamente dimostrato che la tecnologia Ecotan permette di sviluppare articoli di altissimo pregio, coniugando le performance tecniche con la bellezza dei materiali e la Alessandra Taccon, Ecotan Project Director varietà dei colori declinati in un’ampia scelta di rifinizioni. Inoltre, l’azienda di Mondovì ha portato sul mercato il concetto di pelle sicura, esente da rischi di allergie e reazioni cutanee, caratteristica importante per categorie di prodotti come quelli per l’infanzia. “Grazie al potere dei tannini di inibire la proliferazione dei batteri, possiamo produrre un pellame traspirabile, igroscopico che previene la formazione di odori indesiderati, un beneficio straordinario per gli interni delle scarpe, quali soletta e fodera per esempio” sottolinea Alessandra Taccon. “Ed il ciclo della sostenibilità è stato chiuso ideando un programma “biocircolare” e di seconda vita della pelle Ecotan che può essere riciclata e trasformata in un fertilizzante per agricoltura biologica, restituendo alla natura le sostanze inizialmente prese in prestito”.
Qual è l’impegno di Silvateam verso la sostenibilità?
“Silvateam si impegna da sempre ad utilizzare in modo responsabile le risorse naturali e a preservare l’ambiente attraverso politiche di risparmio energetico, idrico e l’impiego consapevole di materie prime come il legno di cui riutilizza al 100% gli scarti. La sua lunga storia, la qualità dei suoi prodotti e l’attenzione per l’ambiente la rendono un’azienda di riferimento nel settore, inserita nel 2023 da Forbes tra le 50 società italiane più impegnate in sostenibilità. Con la crescente domanda di prodotti in pelle eco-compatibili e naturali, Silvateam è all’avanguardia e continua ad innovare anticipando le esigenze del mercato, preparando la strada, con Ecotan e i suoi biopolimeri, ad una trasformazione radicale del comparto conciario che vedrà, nel 2024, anche l’introduzione di nuove direttive europee, quali quella relativa al Digital Product Passport.
Quali sono state le principali tappe della vostra espansione geografica e come siete riusciti ad ottenere interesse e collaborazioni con concerie in mercati così diversi?
“Stiamo attualmente ampliando il nostro raggio d’azione come parte della nostra strategia di sviluppo. Abbiamo iniziato a promuove la tecnologia Ecotan un paio di anni fa, concentrandoci principalmente sull’Europa, il cuore pulsante del settore alta moda. Pensavamo che il lusso, per posizionamento e scelta dei materiali, fosse candidato ad essere tra gli early adopters delle nuove tecnologie. Il trend punta in quella direzione, tuttavia la moda è più lenta nel processo di adozione di innovazioni rispetto ad altri settori come, ad esempio, l’automotive e il lifestyle. Basta considerare che, secondo recenti studi, la moda green nel mondo vale 6,8 miliardi di euro in totale e nel 2025 dovrebbe raggiungere poco più di 8 miliardi, valori ancora modesti rispetto al fatturato totale di settore”. E poi aggiunge: “Successivamente, abbiamo esteso la rete dei nostri partner in Sud America, hub della produzione di pelle per auto, dove siamo presenti direttamente con nostre sedi in grado di supportare la transizione ecologica delle concerie. Fare rete con chi produce è essenziale oggi. Inoltre, abbiamo ampliato la nostra presenza negli Stati Uniti per essere vicini a molti brand del segmento medio che credono nella sostenibilità. L’ultima evoluzione del 2023 è stata l’ingresso nel mercato asiatico, una vera sorpresa per noi”.
Come è stato accolto il progetto in Asia?
“L’Asia è focalizzata sul wet blue e sui grandi volumi tipici delle economie di scala, quindi non sapevamo come sarebbe stato accolto un progetto di alto valore come il nostro. In realtà, abbiamo constatato che, nonostante il settore della pelle stia attraversando un periodo difficile, c’è stata un’ottima accoglienza verso la nostra innovativa tecnologia, motivata da diverse ragioni. Molte concerie hanno perso fatturati poiché la Cina non è più il paese più conveniente dove produrre e molte attività sono state spostate in Bangladesh, Vietnam e Cambodia. Quindi le aziende locali cercano nuove idee e innovazioni per riguadagnare spazio competitivo e identitario verso i brand. Abbiamo trovato diverse concerie non solo interessate al nostro progetto ma che lo hanno abbracciato da subito sviluppando le prime collezioni presentate a Lineapelle 2023”.
E l’aspetto ambientale come viene percepito in questi mercati?
“In Asia l’interesse per soluzioni più compatibili con l’ambiente è in forte progressione. Infatti di recente, con uno dei nostri partner asiatici, siamo stati invitati dal governo di Taiwan a presentare la nostra filosofia di concia senza cromo e metalli pesanti per valutare nuove forme di riciclo degli scarti di lavorazione. Anche in Cina il tema della contaminazione chimica delle acque reflue è in grande evidenza per cui molte concerie stanno valutando strade alternative per le loro produzioni”.
Quali azioni state intraprendendo per valutare la sostenibilità delle pelli Ecotan?
“Uno degli aspetti più interessanti della proposta Ecotan è la possibilità di riciclare in fertilizzanti gli scarti della pelle e gli stessi manufatti a fine vita. Riciclare pellami e scarti, infatti, evita l’immissione in atmosfera di metano e/o anidride carbonica che verrebbero rilasciati se la pelle si decomponesse in discarica oppure se venisse incenerita. Le pelli Ecotan, grazie al loro elevato contenuto di azoto proteico e biocarbonio, possono invece essere trasformate in fertilizzanti di alta qualità; ottimi nutrienti che consentiranno di alimentare le piante in grado di assorbire maggiori quantità di anidride carbonica. Un doppio vantaggio che può tradursi in una riduzione dell’impatto ambientale misurabile in minori emissioni di CO2 per kg di pelle, certificazione che stiamo sviluppando con il partner scientifico Ars Tinctoria”.
E per quanto riguarda l’LCA delle pelli Ecotan?
“Abbiamo condotto l’analisi di Life Cycle Assessment su oltre 40 prodotti Ecotan in collaborazione con Spin360. Un importante investimento che contiamo di completare nel 2024. Stiamo lavorando per ridurre il parametro GWP, dimostrando che possiamo misurare il risparmio ottenuto”.
Quale è il vostro prossimo passo?
“Come ho già detto, nel settore della moda si riscontra una transizione al green più lenta rispetto ad altri settori come l’automotive, che si muove con maggior velocità. Questo perché l’industria automobilistica guarda molto in avanti dal punto di vista tecnologico e progettuale ed opera con proiezioni a lungo termine, spaziando su un arco temporale di sette o otto anni. Inoltre è un’industria che sta cogliendo gli early warnings che vengono dagli enti regolatori. È un settore in continua evoluzione, soprattutto se si considera lo sviluppo dell’elettrico, che in Asia sta vivendo una crescita notevole rispetto al resto del mondo. Detto ciò, il nostro obiettivo è quello di unire, a 360 gradi, tutti coloro che desiderano promuovere l’evoluzione verso un sistema senza cromo che renda la pelle ancor più unica e naturale. In Silvateam nutriamo l’ambizione di guidare il cambiamento ed ispirare l’intero settore, coinvolgendo anche i brand che desiderano impegnarsi con la medesima filosofia, condividendo i nostri valori di bellezza, sostenibilità e performance all-in-one”.
Quali sono i principali obiettivi dell’azienda in termini di sviluppo di prodotti in pelle Ecotan?
“C’è molto fermento in questo momento. I nostri oltre 40 partner stanno avviando le prime produzioni di accessori realizzati in pelle Ecotan 100% riciclabile. Qualche esempio. Negli Stati Uniti è stata da poco lanciata una borsa che, crediamo, otterrà un grande successo; un marchio famoso europeo ha realizzato i primi prototipi di calzature, in vista di un’ampia commercializzazione. Infine, abbiamo stretto una collaborazione con una start-up italiana che ha realizzato le prime sneakers per vendita online”.
Può fornirci un aggiornamento sul progresso del progetto?
“Stiamo procedendo secondo gli obiettivi che ci eravamo posti. Silvateam crede fortemente in questo progetto e lo considera parte integrante del proprio DNA. Siamo orgogliosi di poter contribuire non solo alla realizzazione di un prodotto innovativo e sostenibile, ma ad una storica transizione del nostro settore che, seppur complessa, è a nostro avviso inesorabile nel suo avanzare. Del resto vogliamo lasciare ai nostri figli un’eredità di difesa attiva dell’ambiente, sempre più libero da sostanze a rischio per la salute”.

Alessandra Taccon, Ecotan Project Director
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