
Euro Shoes Premiere Collection, tra le più importanti fiere russe dedicate ai settori calzaturiero, borse e accessori e una delle più rilevanti al mondo per quanto riguarda produzione di scarpe di volume della fascia di prezzo media.
Euro Shoes Premiere Collection, che ha celebrato i suoi primi dieci anni nel 2018, è diventato nel corso degli anni un appuntamento imperdibile, una piattaforma affidabile e di respiro internazionale, capace di raccogliere sotto lo stesso tetto i principali operatori del comparto, mettendo a loro disposizione non solo una panoramica completa delle principali tendenze moda e di mercato, ma anche l’opportunità di poter condividere opinioni, riflessioni ed esperienze circa i temi del momento.
Anastasia Kornilieva
Per molti marchi provenienti da Italia, Turchia, Spagna e altri paesi, l’edizione di febbraio ha rappresentato un’opportunità unica di contatto “in presenza” con i buyer russi venuti da diverse parti del paese; considerando le limitazioni di viaggio che tuttora affliggono i paesi del mondo, Euro Shoes ha comunque registrato dati decisamente positivi e anche la direttrice Anastasia Kornilieva, che abbiamo intervistato, si è detta soddisfatta dei risultati: “Nonostante le difficili condizioni economiche ed epidemiologiche, molti hanno comunque voluto partecipare, inaspettatamente, anche molte aziende italiane. In chiusura, il 90% degli espositori ha confermato la propria presenza alla prossima edizione, già in programma il prossimo 24-27 agosto” – ha affermato.
Anastasia Kornilieva, Euro Shoes è riconosciuta dagli operatori internazionali come uno dei principali hub per calzature e accessori. Qual è la sua opinione sull’edizione di marzo? Ha soddisfatto le vostre aspettative? Vi ringrazio molto per l’apprezzamento al nostro lavoro. Credo che la fiera, considerando le condizioni in cui si è svolta (pandemia / restrizioni), abbia avuto molto successo. Purtroppo, ci sono stati imposti dei limiti a livello di metratura, e quindi non abbiamo potuto fornire a tutte le aziende lo spazio desiderato. Ad ogni modo, la fiera ha indubbiamente soddisfatto le aspettative del nostro team.
Considerando le problematiche legate alla distanza sociale e alle limitazioni di viaggio, qual è stato il mood di visitatori ed espositori? La definirebbe un’edizione di successo? La pandemia ci ha sicuramente costretto a modificare la campagna di Euro Shoes: tra i cambiamenti più importanti vi è senza dubbio lo spostamento dal polo espositivo di Sokolniki alla sala eventi Main Stage, un’area molto più piccola dove abbiamo dovuto “rannicchiarci”. In secondo luogo, molti partecipanti stranieri, tra cui importanti brand italiani, non sono potuti venire per ovvi motivi. Ciononostante, i visitatori sono stati felici di prendere parte agli eventi fisici; l’attività online non è ancora così diffusa in Russia.
La pandemia sta avendo implicazioni significative per l’economia mondiale. Che impatto ha avuto sul settore calzaturiero in Russia e quali effetti ha avuto sul settore la cancellazione delle fiere internazionali? Sì, purtroppo, le conseguenze della pandemia, che non si sono ancora manifestate del tutto, sono piuttosto drammatiche sia per l’economia russa che per l’economia mondiale in generale. Le vendite di scarpe in Russia sono diminuite del 17-30%. La mancanza di un numero sufficiente di fiere fisiche è molto evidente. I buyer di scarpe russi utilizzano tutte le opportunità di comunicazione faccia a faccia con i produttori ed è proprio grazie a questa volontà collettiva, non abbiamo riscontrato un deflusso di visitatori, sia ad agosto 2020 che a marzo 2021.
Covid-19 e le fiere digitali. Quali sono, secondo lei, i pro e i contro delle manifestazioni virtuali? Possono sostituire gli eventi fisici? Euro Shoes intraprenderà qualche iniziativa in questo senso? Molti dei nostri colleghi organizzatori di fiere hanno cercato di sostituire gli eventi fisici con quelli online. In Russia, specialmente nel campo della moda, questi progetti non hanno trovato molto seguito. I buyer di moda russi preferiscono fare una selezione dal vivo dei prodotti che vanno ad acquistare, e non solo la vecchia guardia, anche la nuova generazione non si fida molto delle foto. Non credo che le fiere “reali” possano essere sostituite con quelle online nel prossimo futuro. Una delle componenti più importanti dell’evento offline è la comunicazione umana dal vivo.
A suo parere, come potrebbero il governo e le istituzioni aiutare il settore calzaturiero e gli organizzatori delle fiere? Durante la quarantena il governo russo, così come i governi di altri paesi europei, ha offerto agli imprenditori tutte le misure di sostegno possibili, come prestiti senza interessi per il pagamento degli stipendi ai dipendenti delle imprese (per ridurre il numero di licenziamenti) e a tutt’oggi sono allo studio una serie di ulteriori misure di sostegno da parte del nostro governo. Tuttavia, secondo me la cosa più importante rimane la possibilità di organizzare eventi e partecipare alle fiere.
www.euroshoes.moscow