Riconosciuto come un evento unico per la comunità della moda internazionale, Fashion World Tokyo è cresciuta, anno dopo anno, fino a diventare la più grande e importante manifestazione del settore del Giappone, in grado di riunire produttori, acquirenti, professionisti e visitatori da tutto il mondo. In calendario due volte l’anno al Tokyo Big Sight, la fiera, organizzata da RX Japan Ltd. (Formerly Reed Exhibitions Japan Ltd.), è diventata una significativa opportunità di business per un numero crescente di espositori internazionali, promuovendo attivamente partnership transfrontaliere e attività di networking.
Il recente scoppio della pandemia ha spinto gli organizzatori in un periodo difficile; nonostante tutto, grazie alle azioni digitali intraprese da RX Japan Ltd. e ad uno stretto contatto con gli utenti, Fashion World Tokyo è ancora uno degli hub più rinomati in Oriente dove scoprire le ultime tendenze della moda.
La Fashion World Tokyo Fair è riconosciuta dagli operatori internazionali del settore come una delle principali piattaforme moda d’Oriente. Qual è la nuova visione degli organizzatori alla luce delle difficoltà economiche e di spostamento create dalla pandemia di Coronavirus?
Innanzitutto, in qualità di più grande organizzatore di fiere in Giappone, siamo convinti di voler contribuire allo sviluppo del settore continuando a organizzare fiere adattandoci ovviamente a questi tempi difficili. Lo scorso agosto 2020 abbiamo rilanciato la manifestazione con uno stile ibrido, sia online che in presenza (con svariate misure cautelative contro il Covid-19).
Per quanto riguarda FASHION WORLD TOKYO, 84 aziende estere provenienti da 20 paesi hanno esposto a distanza nell’ottobre 2020 e nel marzo 2021. Apprezzato dai partecipanti internazionali, il “Remote Exhibiting Plan”, che consente agli espositori di incontrare acquirenti di qualità per promuovere i loro prodotti. Questo servizio dà modo agli espositori di esporre fisicamente i propri prodotti, avere interpreti professionisti in loco e avere accesso diretto allo schermo per spiegare e discutere i propri articoli. A parere delle aziende, non solo è innovativo, ma ha anche generato oltre 100 contatti commerciali.
Inoltre, durante la pandemia, c’è stata una crescente domanda di prodotti sostenibili ed ecocompatibili in vari campi. L’industria della moda non fa eccezione e, al fine di promuovere al meglio il settore, nel marzo 2021 abbiamo lanciato la “SUSTAINABLE FASHION EXPO”, area che ha attirato molti visitatori e ha ricevuto un’ottima risposta in generale.
Quali sono le strategie che avete messo in campo per garantire vicinanza a buyer ed espositori anche in questi mesi di pandemia?
Abbiamo introdotto il “Private Sourcing Tour” per tutti i buyer internazionali che non possono visitare il Giappone a causa delle restrizioni di viaggio, ma desiderosi di cogliere le opportunità che ci sono all’estero.
Attraverso il “Private Sourcing Tour” mettiamo in contatto i visitatori internazionali attraverso la chat video e camminiamo per la sede per mostrare gli stand in loco e collegare gli espositori.
Nel precedente marzo 2021, hanno partecipato 30 paesi e da questo servizio sono stati generati 1.105 incontri d’affari. Abbiamo assistito a diversi incontri d’affari tra buyer ed espositori esteri con tablet/smartphone/PC.
Altre iniziative hanno incluso lo streaming live dal sito espositivo per connettere buyer ed espositori in tempo reale. Circa 500 compratori hanno assistito all’evento e 77 richieste sono state inviate agli espositori.
In questo modo continueremo a fornire servizi per soddisfare le esigenze degli acquirenti che non possono recarsi direttamente in loco a causa della pandemia, ma vogliono vedere di persona i prodotti e discutere di affari.
Il Covid-19, oltre ad essere una piaga sanitaria, sta anche avendo gravissime ripercussioni sull’economia mondiale. Secondo lei, quali saranno le conseguenze di questa crisi sul settore moda e sulle interazioni sociali nei contesti fieristici? Pensa che gli eventi “fisici” potranno essere rimpiazzati da quelli digitali?
In effetti, la pandemia è stata un duro colpo per l’industria della moda.
Tuttavia, riteniamo che l’emergenza sanitaria abbia reso piuttosto chiaro che il business di persona non può essere completamente sostituito dal digitale.
Mentre ciò che si può fare online è diventato più efficiente, la pandemia mette in evidenza l’importanza e il desiderio di “affari faccia a faccia”.
Organizziamo mostre ibride dall’agosto 2020 e molti visitatori ci hanno detto: “Posso finalmente vedere e toccare il prodotto e chiedere direttamente di persona, cosa che non riesco a capire online”.
Anche gli espositori, dal canto loro, si sono detti soddisfatti per le trattative commerciali in presenza, poiché è l’unico vero modo per spiegare e mostrare ai buyer i propri prodotti e discutere d’affari in modo chiaro.
L’accordo di partenariato economico (EPA) tra l’Unione europea e il Giappone è entrato in vigore il 1° febbraio 2019. Da allora, le imprese e i consumatori delle due regioni possono trarre vantaggio dalla più grande zona commerciale aperta del mondo. Che impatto ha avuto questo accordo sull’industria della moda e, in generale, quali riscontri percepite dal mercato?
La pandemia ha colpito proprio mentre stavamo per beneficiare di questo accordo e non ne abbiamo ancora sentito il pieno impatto. Tuttavia, con la fine della pandemia, la tassa sulle importazioni verrà abbassata e il flusso di merci diventerà senza dubbio più attivo. Pertanto, ci sono grandi aspettative per le merci importate nel mercato giapponese.
Non c’è dubbio che il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria (METI) in Giappone, il governo nazionale, i governi locali e le associazioni stiano diventando più proattivi nell’esportazione di prodotti giapponesi.
Secondo il mercato dei consumatori giapponese, la domanda di beni importati è molto alta rispetto all’offerta pre-pandemia di Covid e gli acquirenti si aspettano molto.
Questo è uno dei motivi per cui abbiamo lanciato “INT’L FASHION BRAND EXPO” che si tiene all’interno del FASHION WORLD TOKYO.Riteniamo che l’impatto si diffonderà per davvero d’ora in poi.