Feltre, 50 anni di tecnologia per l’industria conciaria

Feltre festeggia un anniversario segnato da una visione sul futuro che ne ha via via rafforzato la crescita e la competitività sul mercato globale

Feltre nasce a Chiampo nel 1973, in un seminterrato in centro, per dedicarsi all’attività di manutenzione destinata alla crescente industria conciaria locale. Nel maggio del 1987 l’azienda compie il primo grande passo con l’acquisto di un capannone di 1.000 metri quadri sul confine con Arzignano. Iniziano da qui le prime collaborazioni internazionali con concerie europee e poi mondiali. Risale al 1994 la prima linea di produzione completamente automatizzata installata negli Stati Uniti. Sono anni di grande lavoro e grande espansione: il capannone viene ampliato fino a 2.200 metri quadri e il team raggiunge le 35 unità. Il 2009 è segnato dall’acquisizione di due importanti realtà locali come Emmezeta e Tanmac e da un ulteriore periodo di crescita. Nel 2012 il grande salto con il trasferimento a Montorso Vicentino e l’unione dei tre marchi sotto lo stesso tetto con un capannone di circa 7.000 metri quadrati. Sempre nel 2012 entra nel catalogo del brand Emmezeta l’essiccatoio per condizionare le pelli asciutte con la tecnologia del vapore: Mach Sensation. Nel 2015 viene commissionato e installato negli Stati Uniti il più grande impilatore multistazione del mondo ed Emmezeta lancia lo Zephyrus, un essicatoio per pelli semi-umide che rivoluziona il suo segmento di mercato. E siamo a oggi. “Il 2023 è un anno speciale”, afferma Luca Tisato, sales manager. “Il cinquantesimo anniversario di Feltre deve inorgoglire chi, come me, è entrato in azienda da qualche lustro, ma anche gli ‘acquisti’ più recenti che hanno rafforzato le fila portando nuove competenze. Oggi siamo un team altamente specializzato composto da 68 collaboratori”. Luca Tisato ha al suo attivo 26 anni di esperienza in Feltre, passando dalla produzione all’ufficio tecnico e da qui alle vendite. “La mia passione per l’officina – dove mi reco ogni mattina per rimanere sempre aggiornato sull’upgrading dei macchinari – non è mai venuta meno. Il mio background tecnico mi permette oggi di comprendere i desideri del cliente e di concretizzarli in una macchina”.
Luca Tisato, come è andata l’ultima edizione di Simac Tanning Tech?
“È stata un’edizione speciale per Feltre in quanto coincisa con i festeggiamenti per il 50° anniversario dell’azienda. Un traguardo molto importante e sentito, che abbiamo deciso di celebrare con uno stand dedicato all’accoglienza e alla condivisione. Abbiamo aperto le porte non solo ai nostri clienti, ma anche ai collaboratori e ai colleghi delle altre imprese, invitati a condividere momenti di serena convivialità, come quello dell’aperitivo serale. Dal punto di vista del business, l’afflusso di clientela nazionale e internazionale è stato sopra le attese durante l’intero periodo di manifestazione, con un picco nel giorno centrale come d’abitudine. Diversificate le richieste lungo tutta l’ampia gamma di prodotti, con un interesse particolare per l’ormai famoso sistema di tracciabilità Leather Tattoo, una prerogativa per gli attori che vogliono essere determinanti nel mercato”.
Quali sono le prerogative di questo sistema innovativo per marcare le pelli?
“Leather Tattoo è attualmente la macchina più adatta alle nuove richieste di qualità e trasparenza del mercato, in ottica presente e futura. Si tratta di una tecnologia di marcatura laser appositamente realizzata per il settore conciario, finalizzata a creare una tracciabilità vera di prodotto attraverso un codice univoco, personalizzabile e indelebile, per singola pelle anziché per lotto. Sono sei anni che lavoriamo al progetto in modo da rispondere alle esigenze di un ambiente, quello conciario, notoriamente aggressivo: abbiamo reso la macchina sempre più affidabile e user friendly. Ci siamo spinti sempre più nel dettaglio per rendere la tipologia di marcatura più facilmente leggibile sia dagli operatori, ma soprattutto dal nostro sistema di lettura automatica del codice. Ora la macchina è in produzione e la stiamo installando sia in Italia che in Europa”.
Qual è la richiesta?
“I nostri primi clienti sono stati i grezzisti, trainati dai fornitori delle grandi firme della moda e delle case automobilistiche, settori per i quali l’utilizzo di un sistema di tracciabilità è divenuto già da tempo imprescindibile. A seguire alcune concerie di Arzignano ed estere a livello europeo, ma anche internazionale. Attualmente le concerie predisposte ad accogliere il nostro sistema sono sotto il 50%, ma stiamo assistendo a un trend di crescita importante dovuto alla ormai diffusa consapevolezza che è giunto il momento di mettersi al passo. Il mercato è pronto e noi lo siamo altrettanto nell’offrire una soluzione su misura”.
Feltre è un punto di riferimento nel settore dell’automazione per la conceria. Come si diventa un brand riconosciuto internazionalmente?
“È una domanda particolarmente complessa perché dipende da aspetti interni ed esterni all’azienda. Quello interno riguarda l’equilibrio da trovare nel mix tra innovazione e affidabilità dei prodotti/servizi proposti al mercato. Il secondo concerne invece un elemento fondamentale come il passaparola, che crea fiducia nella clientela da acquisire.
Feltre ha interpretato tali fattori impegnando il suo R&D nel portare ogni anno in fiera almeno una novità. Questo non basta. È necessario consolidare la gamma di prodotti a catalogo in modo da renderli affidabili e innovativi al tempo stesso, grazie a una squadra di persone preparate e attente al cliente. L’affidabilità dei nuovi prodotti si ottiene testandoli prima con i clienti storici ad alta propensione innovativa per poi espanderli al territorio nazionale, europeo e mondiale. Ogni volta che Feltre si è sentita pronta ad affrontare un nuovo mercato lo ha fatto con un cliente-partner locale innovativo e affidabile, che ha permesso di mostrare le potenzialità del brand per poi estendere la penetrazione nel resto del mercato. Credo che la ricetta per essere un marchio conosciuto internazionalmente sia data proprio dal mix e dall’equilibrio di questi fattori”.
Quali sono le nuove frontiere dell’innovazione e come dimostrate l’impegno di Feltre verso la sostenibilità?
“La sostenibilità in Feltre viene vista come una politica che permea tutta l’azienda, toccando fattori interni ed esterni. Per quanto concerne la sostenibilità energetica produttiva, Feltre si è dotata di un impianto fotovoltaico con una potenza totale di 100 kW che le permette di coprire e superare il proprio fabbisogno. Riguardo ai macchinari, negli ultimi anni sono state introdotte tecnologie intelligenti che consentono di far funzionare i singoli componenti solo quando occorre, mettendoli in standby se non c’è passaggio di pelli. Questo si è tradotto in un risparmio medio del 30% del consumo energetico. La linea di essicatoi di Emmezeta è invece dotata del sistema ECO. Tale meccanismo evita, attraverso degli scambiatori, che il calore contenuto nell’aria venga espulso dagli esaustori e disperso nell’ambiente. Il recupero di questa energia ha permesso una diminuzione dei consumi di almeno il 20%. Un ulteriore concetto a nostro avviso troppo spesso sottovalutato è quello della durabilità. Produrre un macchinario utilizzando energia pulita serve a poco se poi quella macchina è destinata a una vita breve. Ciò che facciamo è studiare nel dettaglio ogni componente in maniera che duri in efficienza a lungo. In questo modo non ci saranno sostituzioni destinate a provocare rifiuti dannosi per il pianeta. La filosofia della durabilità è stata abbracciata dalla Feltre fin dai suoi esordi”.
La progettazione circolare è un metodo nuovo di utilizzo dei materiali e dell’energia. In che modo avete messo in atto tale modello di economia e quali sono i vantaggi che ne derivano?
“La progettazione circolare è un nuovo modo di concepire la progettazione di un macchinario in ottica di economia circolare. I prodotti non vengono più intesi come materiale a perdere, ma come componenti che si trasformeranno in una nuova risorsa al termine del loro ciclo di vita. Questo influenza le scelte di progettazione e dei materiali da utilizzare. I vantaggi sono molteplici, a partire dal taglio dei costi, in quanto vengono ridotti sia i materiali impiegati sia il numero di parti di ricambio a catalogo. Con questo approccio ci si allinea alle leggi in materia di riparazione e fine vita dei prodotti e, se ben comunicata, tale strategia si traduce in una promozione del marchio con un forte aumento della reputazione dell’azienda a livello mondiale”.
Sviluppo di macchine dedicate e soluzioni personalizzate. Quale valore aggiunto esprime il vostro servizio al cliente rispetto alla concorrenza?
“La Feltre fin dalla sua fondazione ha usato come arma di penetrazione nel mercato l’ascolto del cliente e una personalizzazione delle soluzioni al limite del maniacale. Ciò ha permesso di cogliere delle commesse che risultavano poco interessanti per i competitor che puntavano al mercato ‘standard’. Forte di tale consapevolezza, l’azienda si è strutturata per sostenere questo tipo di esigenze: i venditori sono dei consulenti tecnici che guidano il cliente fino alla definizione della loro macchina ideale. Proseguendo lungo la filiera produttiva, l’ufficio tecnico è corposo e collaborativo rispetto alle richieste che arrivano dal mercato e la produzione lavora con mentalità elastica. Tale sistema si crea nel corso degli anni con una forma mentis ‘customer-oriented’ che è molto difficile da imitare”.
La festa di Feltre a Villa Cordellina Lombardi ha celebrato un passato di successi e festeggiato i traguardi raggiunti. Quali sfide e opportunità vi attendono nel futuro?
“Sì, l’evento in Villa Cordellina ha segnato un passaggio importante, attraverso il quale non solo celebrare l’azienda e i suoi soci, ma soprattutto porgere un ringraziamento corale a tutti i collaboratori, dipendenti, rappresentanti e figure chiave che hanno sostenuto la Feltre negli ultimi 50 anni. Le sfide che attendono l’azienda sono molteplici, la prima è il passaggio generazionale già in corso con l’integrazione in posizioni di vertice di Vittorio Feltre. Si può quindi dire che il futuro della Feltre è già in azienda e che probabilmente si rafforzerà nei prossimi anni con l’entrata di altri componenti della nuova generazione familiare. La sfida più grande è quella di ripetere e migliorare i risultati ottenuti. Sfida tutt’altro che scontata in un mondo con evoluzioni e sconvolgimenti continui. Gli ultimi anni hanno visto l’adozione, in un settore come quello delle concerie da sempre in mano a gruppi familiari, di forme innovative di integrazione verticale. Successivamente sono scesi in campo i fondi di investimento e le grandi case di moda. Tali sconvolgimenti hanno portato nuove competenze nel mercato che a loro volta hanno creato nuove esigenze. Per questo la Feltre sta puntando sull’ingresso di giovani forze molto preparate che vanno ad affiancarsi all’esperienza di chi è in azienda da più tempo. Le opportunità sono legate al cambiamento del mercato che Feltre è finora riuscita a leggere in anticipo sulla concorrenza e che continuerà ad attuare anche in futuro”.

feltre.com

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Luca Tisato, sales manager della Feltre

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I festeggiamenti per il 50° anniversario a Villa Cordellina Lombardi

Feltre 50 anni

Lo stand Feltre al Simac Tanning Tech 2023

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Esempio di marcatura laser in grezzo eseguita con la macchina Leather Tattoo

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Foto aerea del capannone industriale di Montorso Vicentino

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Gli interni del capannone di 7.000 metri quadri