Gemata, nuove funzionalità per la rifinizione con carta release

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Gemata, l’industria di Trissino leader mondiale negli impianti per la rifinizione, eccelle nelle macchine per la rifinizione dei pellami con l’impiego di carta release: ultime novità Eco-Finish e Green-Finish.

Momento particolarmente interessante per le tecnologie che consentono di valorizzare pellami pieno fiore e trasformare in prima scelta delle seconde o addirittura terze scelte. Con oltre 30 anni di esperienza nella progettazione e installazione di impianti di rifinizione con carte di rilascio, la GEMATA di Trissino (Vicenza), comune del distretto della concia di Arzignano, in questi mesi ha inserito nuove funzionalità sugli impianti di questa categoria, fornendo allo stesso tempo vantaggi economici e ambientali. Una strategia importante quella decisa dall’industria veneta, leader mondiale nella realizzazione di macchinari ed impianti per la rifinizione delle pelli. Nell’ultimo biennio un rinnovato interesse della clientela ha spinto GEMATA a lanciare sul mercato due macchinari all’avanguardia, chiamati rispettivamente Eco-Finish e Green-Finish, capaci di notevoli produzioni in tempi brevi.

Gianni Maitan

Gianni Maitan

“Siamo stati tra i primi in assoluto a proporre questa tecnologia – conferma Gianni Maitan, presidente dell’azienda – in effetti molto richiesta in questo periodo, possiamo dire che è tornata di moda. Attualmente esiste una rinnovata curiosità, anche se è difficile fare delle previsioni a media-lunga scadenza. In ogni caso l’interesse è concreto, anche per il fatto che vengono utilizzate molto le grane piccole e sottili, e questo sistema garantisce una buona qualità di finitura. In realtà non c’è nulla di nuovo visto che l’utilizzo della carta “goffrata” per rilasciare l’impronta sulla pelle nasce 50 anni fa e in particolare veniva usata nella finta pelle, un sistema peraltro utilizzato tuttora.La misura tradizionale della carta prevedeva una larghezza di 1,470 metri, poi sono iniziate le richieste di 2 metri-2,100, anche se esiste disponibilità immediata solo per la misura standard”.

Dunque voi siete stati tra i precursori di questa tecnologia …
Sì, è avvenuto nel 1995, quando GEMATA G2, in pratica io e Giacomo Agosti, abbiamo registrato un brevetto che consisteva nell’imprimere l’adesivo sulla “crosta”, un sistema che consentiva di risparmiare tutto l’adesivo che veniva gettato via dopo la spalmatura sulla carta. A quei tempi per il mercato si trattava di una novità rilevante, per questo abbiamo proceduto con un “brevetto protetto”, peraltro molto oneroso, esteso anche a Stati Uniti, Brasile e ad altri Paesi. Abbiamo realizzato tre impianti, uno esportato in Francia e uno per una conceria vicentina. Già allora rappresentava un macchinario costoso, un investimento del genere era giustificato con una notevole quantità di pelle da lavorare quotidianamente.

Poi cosa successe?
Nel 2003 i proprietari della Conceria Silvia, altra azienda nel distretto di Arzignano, ci hanno commissionato un impianto completo, dotato anche di tunnel e spruzzi di essicaggio, due componenti che nel frattempo avevamo iniziato a produrre. Tuttavia all’inizio degli Anni Duemila il mercato viveva un momento di boom e noi eravamo saturi con la produzione delle nostre macchine a rullo, quindi ci siamo limitati a rispondere solo a richieste specifiche. Negli anni successivi questo impianto ci è stato anche copiato, al punto che siamo stati costretti ad adire alle vie legali per tutelare i nostri diritti.
gemata Spraystar
LINEA ECOFINISH PER NOBILITAZIONE PELLI – Spraystar

L’interesse per i macchinari per la finitura in pelle con carta protettiva quando è tornato?
Dalla seconda metà del 2017. E così l’anno scorso, su richiesta di vari clienti che insistevano per averlo, ci siamo decisi di riavviare la produzione, anche per il fatto che disponevamo già della tecnologia e di un laboratorio interno nel quale avevamo fatto le prove di collaudo. Abbiamo iniziato a produrre questo grande impianto, realizzando tre commesse, tutte in Italia, due ad Arzignano e una a Santa Croce, in Toscana. Uno di questi impianti, che rappresenta l’alta moda internazionale, è già funzionante da mesi, gli altri sono attivi da poco: l’abbiamo chiamato Eco-finish, utilizzando uno dei due marchi, già registrati in Europa e negli Stati Uniti sia per le macchine per la rifinizione sia per il prodotto finito. Eco-finish è stato pensato come una macchina a basso impatto ambientale dove vengono utilizzati anche gli spruzzi mentre Green-Finish, che rappresenta il secondo marchio, prevede un sistema completamente a rullo, quindi ancora meno impattante e più ecologico.

Che produzione prevedete per i prossimi anni e quali sono i mercati di maggiore prospettiva?
Lo stiamo proponendo in Italia e nel mondo, registrando un buon interesse, anche se al momento è difficile ipotizzare numeri precisi. All’estero ci sono trattative in corso, una in Corea e in altri Paesi del mondo, tra cui la Cina. E’ molto richiesto dalle concerie di grandi dimensioni, perché consente grande produttività ed ha bisogno di spazi adeguati, visto che l’impianto è lungo oltre 50 metri. Rispetto al passato questi macchinari sono molto più velocie in grado, tanto per dare un ordine di grandezza, di lavorare sino a sei pelli al minuto, che per un impianto utilizzato a ritmo continuo significa un quantitativo notevole. Il vantaggio competitivo che possiamo offrire rispetto alla concorrenza riguarda il fatto che GEMATA è riconosciuta nel mondo come l’azienda leader negli impianti di rifinizione a rullo ed i nostri tecnici possono personalizzare e assistere con tranquillità in tutto il mondo. www.gemata.it