A day with Bergi Spa, Grandi sfide per la ripartenza

L’AZIENDA DI ARZIGNANO, LEADER NELLA PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE E VENDITA DI ATTREZZATURE PER L’INDUSTRIA CONCIARIA, CONTINUA AD INVESTIRE SULLA TECNOLOGIA. DOPO L’ESTATE SARÀ OPERATIVO L’AMPLIAMENTO DI 2.200 MQ.

Per lo staff di Tannery International un giorno trascorso assieme, quello di mercoledì 23 marzo, alla BERGI di Arzignano (Vicenza), per scoprire da vicino le potenzialità, ma anche i progetti futuri, di un’azienda molto conosciuta a livello internazionale, leader nel settore della progettazione, costruzione e vendita di macchinari e attrezzature per l’industria conciaria.
La novità principale che caratterizzerà il 2022 è il nuovo capannone, esteso su un’area di 2.200 metri quadrati, che andrà a congiungersi all’attuale sede di 3.500 mq, garantendo ulteriori spazi ma anche una nuova ridistribuzione dei reparti per garantire un’ottimale organizzazione del lavoro, ma nel contempo aprendo a possibili nuovi sviluppi nella costruzione di macchinari d’eccellenza anche in altri settori dell’imprenditoria. BERGI dispone inoltre di un’ulteriore sede, estesa su 3.500 mq, nel comune di Gambellara, a 500 metri dal casello autostradale di Montebello Vicentino, dove viene prodotta buona parte della carpenteria e la completa lavorazione di tutti i componenti macchina, con macchine utensili di ultima generazione. Una volta ultimate le opere, l’area produttiva complessiva, compreso il magazzino usati di 1.500 mq a fianco alla filiale di Gambellara, sarà di circa 10.700 mq.
L’ampliamento della sede di Arzignano, che ha comportato un investimento notevole, di qualche milione di euro, rappresenta una tappa fondamentale di una storia lunga 57 anni, ricca di successi e caratterizzata da una costante crescita del fatturato e del numero di macchine prodotte. La BERGI venne fondata nel 1965 da Giovanni Bergozza, scomparso nel 2018, che ha poi passato il testimone ai tre figli, ora alla guida dell’azienda: si tratta di Mauro, CEO e amministratore unico, socio assieme ai fratelli Alberto e Federico. Una bella storia imprenditoriale ma anche familiare visto che dello staff fanno già parte i tre figli di Mauro, Samantha, Nicola e Leonardo, che rappresentano dunque la terza generazione. Di questi ultimi, oltre che con il responsabile della parte elettronica, Raffaele Palma, troverete le relative interviste nelle pagine del “Focus”.
“L’allargamento e ristrutturazione della sede – precisa Mauro Bergozza, che è anche vicepresidente di Assomac, l’associazione nazionale dei costruttori italiani di macchine e accessori per calzature, pelletteria e conceria – è un progetto cullato da diversi anni e diventato realtà con l’acquisto del terreno solo a fine 2017. Purtroppo i rallentamenti causati dal lockdown e negli ultimi mesi dalla scarsa reperibilità delle materie prime, ha rallentato le opere, che tuttavia dovrebbero concludersi entro l’estate per garantirci di essere operativi per la ripresa lavorativa post-vacanze. Sempre che, riusciremo ad ottenere l’abitabilità in tempi brevi. I due edifici sono uniti tra loro, questo consentirà di muoverci con più facilità da un reparto all’altro e con maggiore sicurezza. La nuova area di carico-scarico merci, è stata ricavata tra il vecchio ed il nuovo capannone, sempre al coperto, con i carri ponte che possono andare dall’interno all’esterno dei reparti produttivi, quindi con meno pericoli per i dipendenti del settore assemblaggio”.
A livello logistico quali saranno le principali novità?
“Nel nuovo capannone, oltre ad un grande parcheggio interrato, troveranno posto le linee di montaggio delle smerigliatrici, depolveratrici, politrici, presse e altre macchine monoblocco, mentre le automazioni come gli impilatori e le linee di selezione delle pelli rimarranno nell’attuale stabile ma con il doppio dello spazio. Oltre al reparto produttivo il nuovo capannone mette a disposizione ulteriori 900 mq distribuiti su tre piani, destinati agli uffici amministrativi e commerciali. Nella palazzina attuale rimarranno l’ufficio tecnico, produzione ed il post-vendita. Nell’attuale sede i rimanenti spazi liberati saranno riutilizzati in maniera efficiente per l’assistenza e l’ampliamento del magazzino che verrà automatizzato. Il nuovo stabilimento verrà suddiviso per aree produttive, dove in ognuna è previsto lo spazio occupato dalla macchina in montaggio e i relativi pezzi necessari: ogni postazione sarà un’”isola” con la possibilità di avere tutto a portata di mano, per garantire ai montatori, secondo il metodo giapponese Lean production, una riduzione dei tempi morti e degli spostamenti. Su una porzione del nuovo capannone di circa 400 mq è previsto uno show-room dove esporremo le principali macchine della nostra gamma, in uno spazio non inteso come laboratorio ma come sviluppo di prototipi e ultimi modelli realizzati e sala prove”.
Nell’ultimo periodo avete proceduto con diverse assunzioni: come si è integrato il vostro organico?
“Complessivamente con i nuovi assunti siamo circa 75 dipendenti. Per la sede centrale di Arzignano sono stati presi due elettricisti, un manutentore, un tornitore, un magazziniere e un assemblatore mentre due carpentieri erano stati assunti in autunno a Gambellara. Nell’ufficio commerciale una nuova segretaria, che parla e scrive bene in cinese, è già in organico. Una parte delle nuove assunzioni è legata a pensionamenti futuri, per i quali ci stiamo programmando per tempo”.
Nel 2022 presenterete nuovi prodotti?
“L’obiettivo è consolidare il core-business aziendale, ossia smerigliatrici, presse e automazione, di entrambe abbiamo presentato nell’ultimo biennio sul mercato modelli nuovi ed innovativi, lo stesso è avvenuto per quanto riguarda le depolveratrici. L’intenzione è consolidare tutto ciò, con miglioramenti dal punto di vista tecnologico, ci stiamo concentrando sullo sviluppo di questi modelli attraverso l’ottimizzazione, l’industrializzazione e la messa a punto. Presentare nuovi prodotti ogni anno, come avviene in altri settori non rappresenta per noi sicuramente un vantaggio. Siamo piccoli e operiamo in un settore di nicchia, dove spesso è necessario assecondare i clienti, che chiedono specifiche personalizzazioni, non sempre di facile realizzazione”.
Ci può fare un esempio in tal senso?
“In un’industria straniera, dove alcune pelli sono di qualità inferiore rispetto alla media perchè sofferte, oltre alla qualità dovevamo fare i conti con un’umidità ad altissimi livelli, quando in realtà su certe lavorazioni questa gioca contro. Lo scopo era oltrepassare l’ostacolo e trovare una soluzione: per questo abbiamo costituito un team di lavoro dove, “step by step”, furono fatte delle analisi per capire se la strada era quella giusta. Risolvere il problema umidità in questo caso specifico, fu importante, perché la stessa situazione potrà ripetersi in altri Paesi con le stesse condizioni climatiche con produzioni di pelle molto particolari”.
Quali novità porterete alla fiera Tanning Tech di settembre a Milano?
“Mancando pochi mesi alla scadenza stiamo lavorando per definire lo stand. Posso anticipare che presenteremo delle macchine per il settore calzatura e pelletteria. Presenteremo anche una nuova serie di automazioni: è un settore dove stiamo lavorando molto bene, con commesse che arrivano a fine anno, siamo soddisfatti e ottimisti. Il Salone di Milano sarà un evento importante, in quanto avremo un quadro più preciso della situazione del mercato mondiale, che ci auguriamo nel frattempo avrà ripreso ulteriore vigore. Anche quest’anno è incerto l’arrivo degli operatori orientali, che sono mancati nelle ultime edizioni e che speriamo possano in buona parte tornare”.
Da quali mercati vi attendete i maggiori sviluppi nel periodo postpandemia?
“Domanda difficile perché attualmente, al netto delle turbolenze di carattere economico, sono in atto movimenti storici, difficili da analizzare. In questo momento siamo concentrati sull’Italia, Cina ed Europa, mentre mercati classici come Sudamerica, India, Pakistan e Bangladesh sono fermi. Qui tuttavia vanno analizzate le singole situazioni perché l’era-Covid ha portato a chiusure di attività, diverse aziende piccole si stanno ora sviluppando e ingrandendo, ma si registrano anche grandi accorpamenti. Così chi passa dal lavorare una pelle piccola a quella grande, ha bisogno di dotarsi di altri macchinari di grandi dimensioni: questa espansione in atto sta vedendo coinvolti soprattutto gruppi cinesi, taiwanesi, americani e tedeschi.
Ci attendiamo ottimi sviluppi anche dall’area Nord America mentre alcune zone del Sud-Est asiatico sono in cerca di prodotti a prezzo economico, sotto il nostro costo”.
Che previsioni potete fare per quest’anno e per quelli successivi?
“Come azienda siamo collocati su un livello qualitativo alto, conti alla mano un terzo del nostro personale è improduttivo in quanto legato all’ufficio tecnico, al servizio, a Ricerca & Sviluppo e al settore commerciale che deve rispondere in tempi rapidi, garantendo un servizio assistenza immediato, basti pensare che abbiamo un dipendente che si occupa esclusivamente di prelevare e imballare ricambi pronti per la spedizione. Un personale dal costo elevato, in quanto si tratta spesso di figure apicali, ci pone l’obbligo di stare nella fascia alta”.
Per BERGI si potranno aprire nuove opportunità, magari in altri settori rispetto a quello conciario?
“E’ nelle nostre intenzioni, visto che a fronte dell’investimento fatto per l’ampliamento della sede, dobbiamo preoccuparci di aumentare la clientela. In questa fase stiamo cercando di capire se le macchine della gamma attualmente in produzione, potranno essere trasformate per produrre articoli diversi. Un vantaggio non dover ripartire con linee nuove da zero, sfruttando l’esperienza del nostro know-how. Tuttavia non sarà un passaggio facile, ad esempio a livello commerciale serviranno dei nuovi inserimenti. Faremo un passo alla volta, ma siamo pronti per le evoluzioni”.
Secondo lei la necessità di produrre con costi minori è una tendenza che caratterizzerà i prossimi anni a livello mondiale?
“Anche qui viviamo una situazione anomala: attualmente l’obiettivo dei brand di prestigio è proteggere la loro esclusività, fenomeno che ha portato ad un innalzamento dei prezzi al dettaglio, al punto che alcuni capi pregiati, come può essere una borsa da donna, viene venduta a migliaia di euro creando uno “status symbol”. In definitiva le grandi firme hanno raccolto i dati sui consumatori, hanno visto un aumento del numero di persone, nel mondo che si può permettere un articolo firmato rispetto al passato, e per proteggere l’esclusività hanno alzato i prezzi. Questo però non ha giovato ai produttori di pelli, tessuti e accessori, dove non solo non hanno visto aumentare i loro prezzi di vendita, ma addirittura in alcuni casi doverli diminuire per combattere la concorrenza. Una nuova preoccupazione è la guerra tra Russia e Ucraina che sta caratterizzando i primi mesi del 2022, due Paesi con due mercati importanti per il mondo pelle, sia a livello di fornitura di wet-blue che a livello di acquisti in quanto il consumo di pelle è notoriamente più elevato nei Stati freddi”.
La sostenibilità continua ad essere una vostra filosofia aziendale?
“Sicuramente sì. Riteniamo di essere a buon punto, entro l’estate otterremo la certificazione ISO 14000 e stiamo mettendo in atto un disciplinare molto coerente. Di recente siamo stati intervistati su questo tema da un grande gruppo bancario italiano che alla fine ci ha dato un punteggio di molto superiore alla media degli altri sondaggi, è stata una bella soddisfazione. Il primo passo da compiere è creare una mentalità “green” ai nostri dipendenti: ritengo che ai nostri figli dovremo lasciare un mondo migliore rispetto a quello che abbiamo trovato. Nei mercati più sviluppati, come quello italiano, la situazione è buona, il nostro distretto ha fatto dei passi avanti eccezionali negli ultimi decenni, quando ero ragazzo il torrente che attraversa Arzignano aveva un colore poco rassicurante, mentre adesso ci si può pescare. Lo stesso vale per gli odori, che ora si sentono solo occasionalmente. In Europa e nei paesi sviluppati si è fatto e si sta facendo un grande lavoro sulla sostenibilità mentre ahimè, in molti altri paesi, la coscienza ambientale è ancora molto indietro, e questo peserà molto sul nostro futuro”.

www.bergi.com

Mauro Bergozza, CEO Bergi Spa

SAMANTHA BERGOZZA: “il controllo della contabilità e la gestione dell’amministrazione sono gli elementi vitali per costruire il futuro”

Samantha è la figlia maggiore di Mauro Bergozza; dopo l’esperienza in aziende di altri settori è approdata in BERGI più di dieci anni fa come ragioniera. Con il tempo e l’esperienza acquisita oggi segue la contabilità, gli aspetti sulla sicurezza e il benestare dei dipendenti in BERGI. Con il team che compone l’ufficio amministrazione gestisce tutti gli aspetti burocratici, gli obblighi e le buone regole che ogni azienda deve rispettare. “Un grande lavoro – spiega Samantha – che richiede continua informazione e formazione. Penso che in un’azienda ogni singolo anello della catena è importante; il nostro compito è quello di elaborare tutte le informazioni finanziarie ed economiche in maniera più rapida e corretta possibile e da queste ricavarne le informazioni necessarie per prendere le decisioni più o meno importanti con più serenità. Questo comporta un forte impegno tutti i giorni, ma che ti dà una certa soddisfazione quando vedi i buoni risultati a fine anno. I vari comparti dell’azienda sono come i componenti di una scacchiera e la loro corretta gestione determina o no la vincita della partita e a noi non piace perdere”.

NICOLA BERGOZZA: “ho il compito di collegare le varie anime dell’azienda”

Nonostante la giovane età, Nicola Bergozza, 32enne, figlio maggiore dell’amministratore, è in organico da 13 anni alla BERGI, dove da un anno e mezzo ricopre il compito di responsabile della produzione. “Ho conseguito il diploma di perito tecnico elettronico all’istituto di Montecchio Maggiore – racconta Nicola – e a 19 anni sono subito entrato in azienda. Per oltre un decennio ho seguito la parte relativa agli impianti elettrici, che mi ha consentito di maturare notevole esperienza e di assimilare i segreti di un settore sicuramente strategico in questo comparto. Poi nel 2020, in virtù dell’alternanza dei ruoli, si è liberato il posto di responsabile della produzione e così mi sono proposto, anche per pormi ulteriori obiettivi e proseguire la mia crescita professionale. Purtroppo questo passaggio è avvenuto proprio nel periodo delle restrizioni legate alla pandemia sanitaria, che ha coinciso con un rallentamento del mercato soprattutto a livello internazionale”. E’ un ruolo strategico e delicato quello che si trova a ricoprire Nicola Bergozza. “Al comando della produzione – precisa – ho il compito di collegare le varie anime dell’azienda. Il percorso, definito nei dettagli, prevede che l’ordine scenda dall’ufficio commerciale a quel punto la produzione lo prende in carico. Il mio ufficio, dopo averlo visionato e analizzato, decide quali lavorazioni fare in questa sede e quali indirizzare allo stabilimento di Gambellara, specializzato nella carpenteria e lavorazioni meccaniche con macchine utensili. Dello stabilimento di Gambellara il responsabile è mio zio Alberto (il fratello di Mauro, ndr.), che controlla la fase di lavorazione dei pezzi. Una volta realizzati i pezzi arrivano qui nella sede centrale di Arzignano, dove si procede con il montaggio al grezzo, la verniciatura e quindi l’assemblaggio. Una volta che il macchinario è finito viene indirizzato al magazzino per essere spedito”. Un compito, quello di responsabile della produzione, non legato solamente alla catena di montaggio. “Nella mia posizione – conclude Nicola Bergozza – mi trovo a gestire la situazione a livello di personale, avendo a che fare con ruoli differenti e diverse nazionalità. Proprio per il fatto di seguire il ciclo produttivo in tempo reale la mia presenza quotidiana in azienda è fondamentale. Complessivamente alla BERGI il clima è molto sereno, siamo stati educati dal nonno Giovanni e da nostro padre al rispetto delle maestranze e c’è un grande rispetto reciproco da parte di tutti”.

LEONARDO BERGOZZA: “l’importanza del marketing e immagine coordinata”

L’ultimo entrato in azienda in ordine di tempo è Leonardo Bergozza, 25 anni, neo-laureato in economia aziendale all’Università di Verona, destinato a ricoprire un ruolo importante in BERGI, la divisione marketing e comunicazione. “In questa fase iniziale – racconta Leonardo – mi sto concentrando sugli aspetti legati al marketing e all’immagine aziendale. Ho iniziato da poco, con due colleghi dell’ufficio commerciale abbiamo partecipato alla fiera APLF di Dubai, tenutasi tra fine marzo ed inizio aprile ed è stata la mia prima “presenza ufficiale”. Sono ancora nella fase embrionale ma l’obiettivo è lavorare subito con impegno, cercando di imparare il più veloce possibile. Con Deborah, che rappresenta l’agenzia che ci segue in questo ambito, siamo partiti reimpostando i cataloghi delle varie macchine, le informazioni sono state aggiornate snellendo e rendendo più veloce la lettura. Abbiamo deciso di personalizzare i dépliant, uno per ogni macchina: sinora ne abbiamo prodotti 17, l’obiettivo è realizzarli per tutta la gamma BERGI. La fiera Tanning Tech e Dubai ci hanno dato delle indicazioni importanti e una volta tornati li abbiamo ripresi in mano per apportare ulteriori modifiche con lo scopo di rendere l’immagine aziendale ancora più accattivante e chiara. Stiamo utilizzando strumenti grafici sempre più sofisticati e nuove applicazioni, con l’obiettivo di poter dialogare con tutte le culture del mondo anche attraverso i tre social principali altro aspetto fondamentale. Procederemo inoltre con il rifacimento anche del sito e creazione di una newsletter che sarà personalizzata per gli specifici mercati”. È un compito impegnativo, ma anche stimolante, quello che attende Leonardo Bergozza. “Se analizziamo i prodotti BERGI – precisa – possiamo dire che nella quasi totalità sono complessi, quindi il compito è semplificare al massimo il messaggio, l’obiettivo è far capire a cosa serve un determinato macchinario e perché è vantaggioso sceglierlo. Partecipiamo a molte manifestazioni fieristiche nel mondo: scegliere quale materiale portare in determinati eventi fieristici è un lavoro impegnativo e non banale, d’altronde la gestione degli eventi è un qualcosa che mi è sempre piaciuto. Già ai tempi in cui ero studente organizzavo eventi musicali e sono abituato al lavoro di organizzazione in team”. Sarà una comunicazione moderna e tecnologicamente avanzata quella proposta dall’azienda di Arzignano. “Per i nuovi dépliant – conclude Leonardo – stiamo utilizzando la modellazione 3D, così da realizzare il rendering dei macchinari. Dall’ufficio tecnico arrivano i file del macchinario e con un apposito programma inseriamo le luci e i materiali in modo da renderlo il più possibile reale. È la migliore soluzione perché essendo macchinari molto voluminosi, che arrivano a 6 metri di lunghezza e a 3 metri di altezza, diventa impossibile creare uno studio fotografico in grado di contenerlo. Ma attraverso il mondo virtuale avremo la possibilità di utilizzare colori diversi, in base alle richieste di un cliente o da noi scelto per rendere di maggiore impatto l’immagine. Digitalizzare al meglio tutte le informazioni possibili, foto comprese, è fondamentale, perché il sistema, oltre alla veduta tridimensionale, permette di evidenziare la sezione interna, strategica per lo studio di un macchinario complesso”.

RAFFAELE PALMA: “elettronica sempre più sofisticata, il futuro è già iniziato”

Nell’organico della BERGI, Raffaele Palma, 32 anni, che opera in ufficio tecnico, ricopre il ruolo di responsabile della parte elettrica ed elettronica.
“In un’azienda ben sviluppata e moderna come la nostra – ci ha spiegato Palma, in occasione della visita del 23 marzo in azienda – la parte elettronica è sempre più preponderante, sofisticata ed avanzata. Tutto ciò è evidente anche nel sistema che utilizziamo, anche per quanto riguarda il rapporto uomo/macchina: la parte grafica, lo sviluppo del software e quello del pannello operatore, vengono studiati e realizzati completamente all’interno di BERGI. Siamo partiti da una base importante, che risultava già in parte realizzata, mentre gli ulteriori passi di avanzamento sono stati possibili con il miglioramento dell’elettronica, delle telecomunicazioni e degli altri componenti, che anche a livello di collegamento, hanno garantito uno sviluppo rilevante e significativo. Sempre più negli ultimi tempi le macchine interagiscono tra loro, per questo è necessario adattare la comunicazione della macchina con il gestionale dell’azienda”. “In tempi anche abbastanza brevi – aggiunge Raffaele Palma – siamo convinti che tutte le concerie lavoreranno con un gestionale integrato, con l’obiettivo di garantire tracciabilità, situazione in tempo reale del magazzino e conteggio del materiale prodotto e di quello a disposizione. Nel mercato attuale, sia italiano che estero, le richieste in questo senso da parte dei clienti sono sempre più esigenti, soprattutto per quanto concerne l’impostazione della macchina in automatico e la gestione delle ricette in base alla tipologia della pelle. Con i sistemi di programmazione attuali, se esiste una ricetta salvata si può ottenere il settaggio in automatico di tutti i parametri macchina. Andando avanti tale sistema sarà sempre più richiesto e utilizzato: uno dei vantaggi evidenti riguarderà soprattutto i grandi gruppi, proprietari di concerie sparse in tutto mondo, che potranno dotarsi di un “database storico”, che, attraverso il riassunto di tutte le lavorazioni interne, potranno evitare di ripartire ogni volta da zero”. Anche alla BERGI queste tecnologie moderne e sofisticate sono molto utilizzate. “Su ogni macchina è installato un pannello operatore touch screen con immagini ad alta qualità. Nostro compito è svilupparlo nel modo più semplice possibile, in quanto viene utilizzato da operatori diversi, che hanno differenti modalità di pensiero, di competenze e di mansioni. Buona parte delle lavorazioni possono essere gestite in automatico da qualsiasi operatore, mentre altre che richiedono determinati parametri sono gestiti solo da un cruscotto in mano ad un superiore ben individuato. Spesso i clienti ci chiedono personalizzazioni sulla macchina standard. Questo ci porta ad avere una sempre maggior comunicazione con il cliente, che consente di sviluppare ulteriormente il sistema”. “Il futuro è sempre più orientato verso queste tecnologie – conclude il responsabile della parte elettrica ed elettronica della BERGI – e noi stiamo facendo un lavoro in prospettiva. Già adesso operiamo con protocolli di comunicazione, come database o SQL, che non si erano presi in considerazione 10/15 anni fa. Inoltre c’è anche l’esigenza di predisporre sistemi facilmente integrabili con altre macchine e aziende. Regolarmente collaboriamo con altre aziende costruttrici di macchine per conceria, garantendo che tutte le apparecchiature comunichino tra loro in modo corretto e sicuro e che da una macchina primaria sia possibile comandare una linea di lavoro di macchine diverse, anche se di diversi fornitori. Le concerie e i terzisti si stanno sempre più rendendo conto dell’importanza di avere dati a disposizione da analizzare, e il lavoro che stiamo portando avanti oggi è la ricerca sulla sensoristica per il rilevamento di dati da analizzare. Il futuro ci darà delle soddisfazioni”.

BERGI PARTECIPERÀ ALL’EDIZIONE 2023 DI ITMA E DIVENTA BERTEX

La più grande fiera mondiale della tecnologia tessile e dell’abbigliamento si terrà in Fiera Milano Rho dall’8 al 14 giugno: già previsto il tutto esaurito. attesi oltre 150 mila visitatori

Ci sarà anche BERGI Spa di Arzignano tra le aziende espositrici all’edizione 2023 di ITMA, la più grande fiera mondiale della tecnologia tessile e dell’abbigliamento, che si terrà nel centro espositivo di Milano Rho dall’8 al 14 giugno, quindi per ben sette giorni consecutivi, come da tradizione. La rassegna internazionale, giunta alla sua 19esima edizione, si tiene ogni quattro anni dal 1951 ed è itinerante, pur senza un’alternanza regolare: l’ultimo appuntamento, nel 2019, era stato ospitato a Barcellona, mentre l’edizione del 2015 si era tenuta proprio a Milano, dove si era tornati vent’anni dopo la fiera del 1995. A ritroso, per quanto riguarda le sedi degli Anni Duemila, nel 2011 fu la volta di Barcellona (Spagna), nel 2007 a Monaco di Baviera (Germania) e nel 2003 nella città inglese di Birmingham. La rassegna, considerata la più importante esposizione settoriale su scala mondiale, richiama mediamente circa 150 mila visitatori, ma le previsioni per la rassegna del prossimo anno a Fiera Milano Rho, che per l’occasione metterà a disposizione l’intero complesso fieristico, sono superiori, per quella che potrebbe rappresentare un’edizione record. L’evento è organizzato da Cematex, il Comitato delle associazioni meccano-tessili europee che a livello continentale raggruppa i costruttori di nove Paesi, in ordine alfabetico Belgio, Francia, Germania, Italia, Olanda, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito. Proprio i vertici dell’associazione hanno motivato la scelta di Milano (che ha battuto altri due candidati, promossi da una lista iniziale di nove città), dopo aver ricevuto numerosi feedback molto positivi dagli espositori e visitatori dell’edizione 2015.
“La fiera milanese – viene precisato in una nota – ha ottime infrastrutture per lo svolgimento di mostre su larga scala come ITMA, che occupa oltre 200 mila metri quadrati e attrae un pubblico globale. Inoltre l’Italia ha anche una grande industria tessile, una delle più importanti al mondo”. In Italia il punto di riferimento di questo comparto è Acimit, l’associazione di categoria che rappresenta i costruttori italiani di macchine tessili, che considera l’assegnazione della prossima edizione il giusto riconoscimento per il meccano-tessile nazionale, costituito da oltre 300 aziende, per un fatturato annuo di circa 3 miliardi di euro, e tra i principali esportatori mondiali. Dopo l’annuncio ufficiale soddisfazione è stata espressa anche dai vertici di Fiera Milano, per i quali è già iniziato il conto alla rovescia a livello di organizzazione. “All’edizione 2023 di ITMA a Milano – ci ha confermato Mauro Bergozza, titolare di BERGI, durante la visita in azienda di cui si parla qui a fianco – esporremo delle tecnologie che riteniamo molto interessanti per il settore dei tessuti sempre alla ricerca di lavorazioni esclusive. La nostra iscrizione risale all’anno scorso, scelta tempestiva visto che già ad inizio primavera, quindi 15/16 mesi prima, risultava esserci il tutto esaurito. Per la nostra azienda si tratta di un ritorno a questa fiera in quanto in passato, sino agli Anni Duemila, vi abbiamo partecipato con il marchio commerciale BERTEX”.