
Leader nella produzione di macchine per lo stampaggio del poliuretano, Gusbi ha affrontato il periodo di recessione innescata dalla pandemia con fiducia nel futuro, confidando nello sviluppo sostenibile e nella valorizzazione delle risorse a disposizione.
Dopo le prime settimane di stop obbligatorio per fronteggiare la fase iniziale di emergenza, l’azienda di Vigevano è ripartita in piena sicurezza, forte di un’organizzazione ben strutturata che le ha permesso di tamponare anche l’unica vera difficoltà incontrata, dovuta alle restrizioni ai viaggi: l’organizzazione dell’installazione all’estero dei propri macchinari.
Irene Bianchi
Gusbi ha saputo sfruttare questo periodo sfortunato nell’indirizzare gli sforzi verso il consolidamento di un percorso intrapreso da tempo, quello della sostenibilità e del rispetto energetico: “Grazie all’iniziativa di Assomac – afferma Irene Bianchi, responsabile Sales Department e terza generazione dell’impresa di famiglia fondata nel 1946 – stiamo portando avanti il progetto di certificazione Targa Verde che attesta la volontà di fornire soluzioni tecnologiche in grado di ridurre l’impatto ambientale secondo parametri internazionalmente riconosciuti, l’osservanza dei quali è sempre più richiesta dalle grandi firme e prima ancora dal consumatore finale”. All’ordine del giorno anche l’innovazione di prodotto e di processo: “Noi lavoriamo su commessa, pertanto l’intero processo aziendale è orientato alla percezione dei bisogni del cliente e alla loro traduzione in un prodotto ad hoc in grado di soddisfarne le esigenze. Un prodotto costantemente monitorato e migliorato. Ogni richiesta del committente, infatti, rappresenta un potenziale input verso un aggiornamento continuo e progressivo dei macchinari”.
Gusbi ha già organizzato la propria partecipazione al Simac, che riprende finalmente in presenza: “Abbiamo aderito a tutte le fiere digitali proposte – conclude Irene Bianchi -, unica soluzione possibile in epoca di pandemia, certamente utile e necessaria per rimanere posizionati all’interno dei vari paesi. Siamo tuttavia felici di ritornare a una ‘quasi’ normalità: il rapporto umano fa la differenza e nulla può sostituire il contatto diretto con la clientela e l’intervento dal vivo a meeting e conferenze. Siamo convinti che sia importante esserci per favorire la ripresa, pronti e contenti di ripartire in Italia a dimostrazione che il settore c’è, non molla e va avanti. Non ci resta che attendere i buyer, sperando in una nuova edizione internazionale”.
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