La collaborazione e la sinergia come chiave della crescita sostenibile: intervista a Lucio Verbeni, titolare e Amministratore Delegato della rinomata conceria fiorentina.
Innovazione e collaborazione sono le chiavi del vero cambiamento. Pratiche che, se attuate in maniera virtuosa, possono attivare concretamente processi e percorsi di sostenibilità, una leva che oggi influenza sempre di più le decisioni di investimento da parte delle aziende del nostro settore. Hashtag, nata nel 2017 dall’idea di due soci, Lucio Verbeni e Gianmarco Pinori, specializzata nella produzione di croste scamosciate per calzatura, pelletteria e abbigliamento, ne è un esempio concreto. La collaborazione con Silvateam, e la scelta di aderire al progetto Ecotan, la prima pelle bio-circolare, nasce dalla profonda consapevolezza che le best practice possano fare la differenza e che la corsa alla produzione deve tenere conto del suo impatto ambientale.
Com’è nata l’azienda? “L’idea è stata quella di unire le mie competenze – vent’anni da commerciale nel mondo delle croste scamosciate – con quelle del mio socio, Gianmarco Pinori, titolare dell’azienda situata davanti a noi, la Sapa, che commercializza pelli grezze. Col tempo l’obiettivo si è trasformato nella nostra forza. Dopo un anno di rodaggio, abbiamo iniziato subito a lavorare con ciò che rappresenta il nostro core business, ovvero croste scamosciate e vitelli. In particolare, produciamo croste scamosciate di media e alta qualità per brand di fascia medio-alta del mondo della calzatura, pelletteria e abbigliamento, suddivisi, più o meno, al 50% per la pelletteria, 30% calzatura e 20% abbigliamento”.
Poco dopo avete fatto un ulteriore passo in avanti… “Nel 2019 abbiamo inaugurato la nuova sede, una struttura di circa 1.200 metri quadri, a Santa Croce Sull’Arno, che ci ha dato quella stabilità che ci mancava inizialmente. Ma non ci siamo fermati qui perché abbiamo continuato con gli investimenti e, recentemente, si è aggiunta la logistica. Volevamo distinguerci e ci siamo impegnati affinché accadesse. Anche il nome, Hashtag, è frutto di una scelta precisa: volevamo un’immagine moderna, diversa da ciò che era già presente sul mercato”.
Com’è nata la vostra collaborazione con Silvateam e il progetto Ecotan? “Da sempre cerchiamo di fare un prodotto all’avanguardia per i nostri clienti. L’anno scorso abbiamo ottenuto anche la Certificazione LWG, un marchio di garanzia che premia le concerie che gestiscono in ottica di sistema l’impatto ambientale e l’economia sostenibile. La collaborazione con Silvateam, e l’utilizzo di Ecotan, sono iniziati un paio di anni fa. La nostra azienda produceva già pelli metal free, nate da specifiche richieste dei nostri principali clienti, ma non bastava più. Ecotan è arrivato al momento giusto fornendo un modello per la riciclabilità e l’economia circolare, chiudendo così il cerchio”.
Avete pensato sin da subito a sostenibilità ed impatto ambientale? “Sì, eravamo già molto sensibili al tema. Ho accolto il progetto Ecotan con entusiasmo non appena mi è stato presentato. I motivi sono molteplici: prima di tutto perché, a mio parere, Ecotan è una sorta di evoluzione del metal free. La sua ecosostenibilità, la bio-circolarità, il fatto che gli scarti ritornino alla terra sotto forma di fertilizzante mi sono piaciuti molto. Dalla natura alla natura. Nulla viene buttato, tutto si riutilizza. Inoltre, da non sottovalutare, il metal free tradizionale ha un consumo idrico e produce emissioni di CO2 molto più elevate rispetto a questo sistema di concia”.
Cosa accade agli scarti del metal free? “Sono ancora un problema, perché è possibile mandarne in discarica solo un determinato quantitativo, per cui il modello di riciclo proposto da Ecotan crea la vera alternativa. Un altro vantaggio che mi ha fatto accogliere il progetto, è stato quello di essere una delle poche aziende che utilizza questo procedimento. Facciamo parte di una rosa di circa quaranta aziende virtuose associate al network Ecotan, verificate da Silvateam come partner ufficiali e promosse dal team Ecotan in tutto il mondo”.
Siete stati dunque tra i primi a credere al progetto Ecotan? “Sì, tra i primi. Dalle prime prove fatte nel 2019 ad oggi, abbiamo fatto passi da gigante. Il risultato ottenuto sulle pelli destinate alla pelletteria e alle calzature è stupefacente. Per l’abbigliamento vi sono ancora alcuni problemi tecnici legati allo spessore da risolvere, ma per il resto è particolarmente idoneo. Trattandosi di croste 100% vegetali, ovviamente, hanno dei pro e dei contro: non si possono sviluppare mille colori come su una concia al cromo, è necessario prestare attenzione alle resistenze tecniche, fisiche e chimiche. Ma se l’obiettivo è ottenere una pelle ecosostenibile con elevato contenuto di biocarbonio e riciclabile al termine della sua vita utile, Ecotan è l’unica scelta giusta”.
Quindi possiamo dire che non è solo una questione “di moda”? “No, ci crediamo eccome, perché, ripeto, va oltre al classico metal free. Inoltre, possiamo fare affidamento su un supporto continuo da parte di tutta la squadra Silvateam. Grazie a loro, ogni mio desiderio, o meglio, i desideri dei miei clienti, sono sempre stati esauditi. Se si entra nell’ottica di voler salvare questo nostro mondo, per lasciare un’eredità positiva alle future generazioni, ognuno di noi ha il compito di fare una piccola parte. E noi, insieme al team di Ecotan, stiamo aprendo la strada a un importante cambiamento nel settore”.
Secondo voi, i brand hanno finalmente abbracciato la teoria del basso impatto ambientale e della sostenibilità in maniera davvero sincera? “È diventato un obbligo ormai. Lo facciamo per noi ma anche per i nostri giovani, che effettivamente sono la nostra speranza. Oltretutto, le nuove generazioni sono diventate sempre più selettive, quindi, sarà fantastico quando arriverà il momento in cui le griffe metteranno un cartellino attaccato alle loro scarpe che recita ‘questo prodotto è completamente riciclabile’ o ‘questo prodotto è composto da X% di fonti biologiche (invece che fossili)’. Perciò siamo sicuri che Ecotan continuerà a crescere come brand, è solo questione di tempo. Ci stiamo arrivando, manca poco.”

Lucio Verbeni

La sede di Hashtag Florence a Santa Croce sull’Arno