Continuo rinnovamento tecnologico e sguardo fisso al futuro, prima di tutti: ecco le chiavi di un successo internazionale che prosegue nonostante ostacoli e incertezze
L’ultimo rapporto di Confindustria sottolinea una performance sorprendentemente positiva dell’export italiano di beni nella prima parte del 2022 nonostante le strozzature e gli aumenti dei prezzi lungo le filiere internazionali, le sanzioni incrociate con la Russia e in generale la profonda incertezza nello scenario globale. Paolo Riccardi, COO e CFO di Comelz, leader nella produzione di sistemi e isole di taglio ad alto contenuto tecnologico, ci racconta l’ultima novità presentata all’edizione settembrina di Lineapelle, la Nek Plus, e ci anticipa il nuovissimo progetto iper tecnologico sul quale l’azienda vigevanese sta investendo le sue risorse, consapevole del fatto che il settore dell’automazione industriale sta subendo delle profondissime trasformazioni dovute ai progressi tecnologici nell’ambito dell’Industria 4.0 che hanno effetti non solo sull’interconnessione e la digitalizzazione dei macchinari industriali, ma ha ricadute anche su tutti i processi aziendali.
Dottor Riccardi, qual è la novità più rilevante che avete presentato in fiera?
“La novità è il nuovo tavolo di qualificazione pelli Nek Plus, continuazione, ed evoluzione, del concetto del vecchio Nek, strumento che consente la digitalizzazione delle pelli. Rispetto alla versione precedente, questo nuovo macchinario è dotato di una serie di led e illuminazioni a luce radente con tonalità e intensità dimerabili”.
Come è nato?
“Avendo studiato i raggi e le loro proprietà di riflessione, abbiamo visto che questo tipo di luce radente, laterale e frontale, riesce a evidenziare molto meglio i difetti della pelle che normalmente su tutti i nostri tavoli, ma se vuole anche alla concorrenza, risultano meno facili e meno immediati da rilevare.”
Lo avete già testato?
“Sì, lo abbiamo testato internamente e lo abbiamo anche coperto da brevetto. È qualcosa in cui crediamo molto perché siamo sicuri che apporterà alle aziende maggiori benefici. Siamo da sempre molto attenti ai feedback che riceviamo perché siamo sicuri che, grazie all’impiego di strumenti studiati ad hoc in grado di evolversi come i nostri, si possono rendere le attività dei nostri clienti sempre più semplici, meno onerose e libere da ostacoli di tipo gestionale e produttivo. I riscontri sono molto positivi”.
Questo è un primo step di un progetto molto più complesso?
“In effetti sì, abbiamo iniziato la ricerca su un ambito ben specifico: ci stiamo concentrando sullo sviluppo di un progetto di cui molti parlano ma che, ad oggi, non ha visto ancora risultati rilevanti perché molto difficile, ovvero quello della qualificazione automatica della pelle. Questa nostra nuova macchina è un passaggio necessario, anche se non sufficiente, per arrivare a questo obiettivo. Obiettivo che stiamo sviluppando con la nostra software house, introducendo delle ulteriori forze in ambito di intelligenza artificiale e di machine learning”.
Che prospettiva temporale avete per lo sviluppo di questo progetto?
“È difficile stimare con precisione i tempi. Noi siamo estremamente confidenti perché la parte relativa all’intelligenza artificiale è già attestata. Quello su cui è necessario maggiormente concentrarsi ora è l’apprendimento. In Comlez vantiamo già di una esperienza specifica perciò stiamo cercando di accelerare i tempi nonostante siamo ancora in una fase di ricerca. Secondo filone su cui stiamo lavorando, giusto per rimanere in questo ambito, è lo sviluppo di una nuova macchina che è un assemblamento intelligente del sistema di visione per il nesting: quindi i prodotti vision che abbiamo già sui nostri tavoli congiunti alla macchina da taglio. Di fatto abbiamo creato uno strumento unico dotato di un tavolo di lavoro un po’ più lungo e un po’ più spazioso che, con l’aggiunta di numerose telecamere che noi produciamo internamente con tecnologie molto avanzate (quindi più camere con programmi di visione altamente innovativi), consente di affrontare varie problematiche riscontrate su tessuti e problematiche di disegni su PVC, TPU e altri supporti che richiedono una ripetitività di motivi e tagli particolari”
Dispositivi sempre più intelligenti dunque…
“Esattamente. In questo ultimo progetto che ho appena citato abbiamo tanto software innovativo che, unito alla tecnologia della macchina, ci permettono di conciliare funzionalità diverse come visione, nesting e taglio, assicurando un netto miglioramento delle produttività delle aziende clienti”.
L’ultima edizione di Lineapelle ha avuto una affluenza di tutto rilievo. Mi conferma questo dato?
“Già durante la fiera avevamo ricevuto i primi feedback positivi su entrambi i macchinari, e non avevamo ancora iniziato la diffusione. Ovviamente siamo sempre molto attenti a raccogliere le varie indicazioni, soprattutto per la Neck Plus, che potrebbe avere un utilizzo molto, molto esteso. I riscontri sono stati sicuramente positivi soprattutto da parte dei grandi brand della moda, le griffe per intenderci, come dal settore automotive. Su quest’ultimo abbiamo ricevuto riscontri davvero significativi. Insomma, sia sulla pelletteria high-hand lusso sia sull’automotive possiamo dirci fiduciosi”.
Ultima domanda: che aspettative avete nell’immediato futuro?
“L’unico dubbio che abbiamo è relativo ai produttori asiatici di scarpe, vuoi perché la Cina è ancora chiusa, vuoi perché viviamo gli strascichi di due anni difficilissimi. L’Asia è un’area che sta dando qualche segnale intermittente di ripresa e quindi di ritorno ai livelli pre-crisi rappresenta ancora unica incognita. Per il resto stiamo vedendo un buon ritorno e soprattutto un risveglio in tutte le altre aree come il Sudamerica, gli Stati Uniti e l’Europa (extra Italia), il Medio Oriente, la Turchia. Attendiamo fiduciosi”.