Nei laboratori Dermacolor nasce la preconcia FUTURE WHITE

Basta metalli e glutaraldeide: scarti e rasature delle pelli non sono più nocivi. L’azienda toscana presenta la soluzione ecosostenibile che rivoluziona le prime fasi del processo conciario, il sistema per le concerie che vogliono ottenere la certificazione “biodegradable leather”
È il punto di partenza per ottenere una pelle biodegradabile e compostabile. Ma è anche la soluzione più ecologica per immagazzinare le pelli e renderle non più deperibili, senza bisogno di ricorrere a cromo, glutaraldeide e altre sostanze chimiche aggressive. È il sistema di preconcia FUTURE WHITE messo a punto dall’azienda Dermacolor, nato per le concerie che vogliono produrre pellami all’insegna della circolarità, offrendo loro il percorso e la soluzione da seguire per ottenere le certificazioni di biodegradabilità in acqua e compost. Un sistema pensato per rivoluzionare i passaggi preliminari della lavorazione conciaria, eliminando i principali fattori di rischio per l’ambiente e creando i presupposti per garantire la circolarità delle pelli.
Radicata nel distretto conciario toscano e rappresentata nei principali distretti italiani e mondiali, Dermacolor è specializzata nella produzione di prodotti chimici per la concia e la lavorazione del pellame. Prodotti messi a punto nei laboratori dell’azienda, che si pone come punto di riferimento per le concerie chiamate ad affrontare la sfida della sostenibilità. Nasce da qui l’idea della preconcia FUTURE WHITE: un preconciante bianco, vale a dire esente da cromo, ma allo stesso tempo una “preconcia del futuro”, perché riesce a fare a meno anche di glutaraldeide, sali di fosfonio, composti triazinici e altri metalli.
Innumerevoli i vantaggi, a cominciare dalla possibilità di stabilizzare le pelli (rendendole indeperibili), per poi selezionarle e immagazzinarle per diversi anni senza bisogno di conciarle con cromo, altri metalli o sostanze chimiche aggressive. “In questo modo – spiega Andrea Meucci (alla guida di Dermacolor insieme a Valentina Palagini) – si ottiene un pellame esente da metalli e biodegradabile in acque reflue e compost, che può essere immagazzinato per un tempo lunghissimo oppure essiccato e poi rinverdito senza l’ausilio di agenti sbagnanti chimici”. Un sistema versatile, partendo dal quale le concerie possono ottenere tutti i tipi di pellame, da quello vegetale a quello metal-free fino al classico cromo. “Con una differenza fondamentale però – sottolinea Meucci –: che il cromo non entra mai nel ciclo di lavoro fino alla fase di riconcia. Di conseguenza, tutte le lavorazioni precedenti produrranno scarti, croste, ritagli e rasature prive di cromo e biodegradabili: rifiuti dal basso impatto ambientale, dunque, che potranno essere trattati e recuperati in maniera ecologica”.

www.dermacolor.it

Valentina Palagini e Andrea Meucci