NUOVI MESTIERI E SVILUPPO TECNOLOGICO: L’ORIZZONTE DELLA PELLE E’ SMART

 width=Interessante meeting organizzato in occasione del 31° anno di fondazione della CORICHEM: numerosi i relatori di prestigio.

“Riflessioni sul futuro che ci attende: invecchiamento, nuovi mestieri, sviluppo tecnologico”: questo lo stimolante titolo del meeting promosso dalla CORICHEM l’8 giugno a Villa Pisani Bonetti, a Bagnolo di Lonigo (Vicenza), che è stata l’occasione per festeggiare il 31° anno di fondazione dell’azienda di Sarego.

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Villa Pisani Bonetti, Bagnolo di Lonigo (Vicenza)

Un evento di grande importanza, con relatori di spicco, che per un’intera mattinata si sono confrontati su temi di attualità, legati soprattutto al futuro dell’imprenditoria e alla sfide che attendono anche le aziende del settore conciario. Ospite principale della convention il Rettore dell’Università di Trieste, Maurizio Fermeglia, che ha guidato i lavori, fornendo una dettagliata analisi sulla situazione attuale e sulle prospettive future a livello globale.

“Il calo della fertilità e crescita dell’età media – ha precisato Fermeglia – sono i due fattori principali che condizioneranno a tempo relativamente breve la sostenibilità del sistema globale. Un aiuto fondamentale arriverà dalla cibernetica, grazie a strumenti informatici sempre più sofisticati, ai quali sarà comunque necessario abbinare quel sesto senso che appartiene solo all’homo sapiens e che si può esercitare utilizzando le quattro C, nell’ordine creatività, cultura, curiosità e conoscenza, che poi possono diventare cinque se aggiungiamo la competenza”.

Lo stesso Rettore ha affrontato anche i temi legati alla concia e alla pelletteria, settori in cui opera la CORICHEM. “Borse, giacche e accessori in pelle del prossimo futuro saranno chiamati a interagire sempre di più con i loro proprietari in modo diretto, ossia ricevendo e inviando informazioni. Nello specifico i capi di abbigliamento e gli accessori saranno dotati di sensoristica connessa alla biologia, tutto starà nei big data ed è per questo che il controllo della rete 5G risulterà così importante. Se da un lato i Paesi asiatici, la Cina in particolare, sono bravissimi nello sviluppo della sensoristica, dall’altro non sono altrettanto abili a produrre borse e giacche. Ma in questo siamo bravi noi, e questo dobbiamo continuare a fare negli anni a venire”. “Il futuro dell’industria mondiale – ha poi aggiunto il professor Fermeglia – è legato a due passaggi imprescindibili, ossia la decarbonizzazione e la digitalizzazione, come emerso nella 14esima edizione del Global Risk Report elaborato al termine del World Economic Forum 2019. Gli scenari più impattanti e più probabili che ci possono attendere sono legati all’ambiente e alla cybersecurity: l’industria internazionale dovrà fare i conti con questi aspetti e anche i settori più tradizionali dovranno orientarsi in tal senso”.

Ad inizio lavori ha portato i suoi saluti, a nome della Regione Veneto, il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti, che ha dato il suo contributo al dibattito fornendo una serie di dati sulle prospettive di crescita e sui fattori di crisi che interesseranno il mondo occidentale nei prossimi decenni. “Le aziende venete e italiane in generale – ha detto Ciambetti – sono attese da sfide importanti, in cui saranno chiamate sempre di più a confrontarsi con quelle di tutte il mondo. In questo momento storico serve coraggio e determinazione, l’esempio della CORICHEM rappresenta un esempio lampante e significativo di come affrontare le sfide a livello internazionale”.

Interessante anche il dibattito che ha visto confrontarsi tra gli altri, Lucio Biondaro, fondatore dell’azienda di promozione scientifica Pleiadi, Laura Dal Corso, docente di psicologia all’Università di Padova, Luca Ancetti, direttore del Giornale di Vicenza e Sebastiano Zanolli, esperto in motivazione aziendale che hanno fornito, ognuno per il proprio settore di competenza, elementi utili sui diversi temi in discussione.