
L’Officina Meccanica TADDEI di Castelfranco di Sotto (Pisa), leader nei bottali in acciaio, sta realizzando un macchinario innovativo destinato al mercato nazionale ed estero
I bottali UNIMATIK, costruiti da Officina Meccanica TADDEI sono da sempre sinonimo di massima qualità: costruiti completamente in acciaio inox, con caratteristiche tecniche uniche e praticamente eterni, sono destinati soprattutto alla fascia alta del mercato della moda. Per l’azienda di Castelfranco di Sotto (Pisa) i mesi primaverili del lockdown sono stati utilizzati per realizzare ulteriori progetti di ricerca e sviluppo, che porteranno ad importanti novità, che saranno presentate presumibilmente ad inizio 2021. Presente nel comprensorio toscano del cuoio e delle pelli dal 1995, l’industria pisana progetta e costruisce una gamma di macchine per la concia, riconcia, tintura ed ingrasso pelli a marchio UNIMATIK, di propria titolarità. La stessa OFFICINA TADDEI, leader anche nella produzione di sistemi di filtrazione e depurazione applicati ai bottali e bottalini da laboratorio, vanta inoltre una pluriennale esperienza nella riparazione, revisione e ricondizionamento macchine per l’industria conciaria, in conformità con le normative vigenti in termini di sicurezza (marcatura CE). Forte della lunga esperienza di assistenza tecnica, offre inoltre qualsiasi genere di consulenza necessaria, sia meccanica che elettronica, ed anche relativamente al ciclo produttivo. “Tutte le macchine di nostra produzione – ci conferma il titolare Federico Taddei – sono completamente costruite in acciaio inossidabile, e principalmente composte da una botte esterna statica e da un cesto diviso in tre compartimenti ruotante all’interno della stessa botte. Abbiamo esperienze consolidate nell’uso delle nostre macchine UNIK-PEL sia per la classica e tradizionale tintura di pelli bovine e ovo-caprine, per arredamento, calzatura, pelletteria ed abbigliamento, che per pellami pregiati quali ad esempio rettili, dalla pelle della pancia di coccodrillo, alla intera pelle di pitone”.
Federico Taddei
Signor Taddei, quali novità sono in arrivo per il vostro marchio? “Proprio in questi mesi è allo studio un nuovo macchinario, del quale stiamo producendo un prototipo: siamo nella fase di ricerca e sviluppo, visto che i nostri ingegneri e tecnici stanno ultimando i disegni. Non vogliamo ancora svelare il progetto in tutti i particolari, tuttavia posso anticipare che si tratta di un ibrido tra una “simil lavatrice” e una botte, in grado di costituire un’importante novità nel settore conciario, che siamo convinti riscontrerà grande successo. Sui tempi di lancio del prodotto siamo ancora incerti: ad inizio anno, prima dell’allarme sanitario, quindi in una situazione normale, l’obiettivo prefissato era di presentare il nuovo macchinario in occasione dell’edizione 2021 del Tanning Tech, in programma alla fiera di Milano. Il blocco causato dal coronavirus ha inevitabilmente rallentato i tempi ma è nostra intenzione procedere spediti: a fine anno prenderemo la decisione definitiva”.
La pandemia ha rischiato di cambiare i vostri progetti? “No, probabilmente è avvenuto il contrario. Riteniamo che tale macchinario possa diventare appetibile proprio in condizioni più difficili dal punto di vista economico. Ripeto, senza voler svelare il progetto, posso dire che la scelta iniziale dal punto di vista imprenditoriale era stata fatta proprio negli ultimi anni, alla luce di volumi minori e alla necessità di proporre alla clientela, sia italiana che internazionale, una macchina più versatile, in grado di lavorare tutti i tipi di pellame. Il coronavirus, esteso a tutti i continenti, rallenterà ulteriormente l’economia e su questo stiamo facendo delle riflessioni anche sotto il profilo progettuale”.
Oltre allo studio dei progetti avete utilizzato anche voi il periodo di lockdown per la riorganizzazione interna? “Sì, l’abbiamo fatto, anche se all’Officina TADDEI eravamo già dotati di una struttura snella ed efficiente, quindi il lavoro è stato limitato, così come il tempo necessario per metterci in regola con le norme sanitarie imposte dal Governo”.
Nel corso di quest’anno come risulta condizionata la vostra attività nei mercati? “Il coronavirus ha sicuramente rallentato il piano di crescita, interrompendo, almeno a livello di numeri, il trend positivo che stava proseguendo da alcuni anni. A preoccupare maggiormente è l’insicurezza della situazione a livello internazionale, i clienti hanno poco entusiasmo nell’investire, soprattutto quando si parla di macchinari nuovi. Nonostante tutte le aziende avessero riaperto a maggio, durante l’estate si è lavorato a vista, senza sicurezze per il futuro, anche per il fatto che le grandi firme non hanno lanciato i propri input al mercato. Viviamo una situazione precaria, obiettivamente una situazione non facile”.
Nei mesi di giugno e luglio avete registrato eventuali timidi “risveglio” in qualche Paese? “Qualcosa si è mosso, ma è sicuramente presto per parlare di ripresa vera e propria”.
Un’ultima domanda: siete fiduciosi in una ripresa del mercato nella seconda metà del 2020 e negli anni successivi? “Dobbiamo esserlo necessariamente, non possiamo pensare che tale situazione di ristagno possa proseguire ancora a lungo. E’ chiaro che ci attendiamo buone notizie, oltre che dall’Europa, soprattutto dagli Stati Uniti e dall’Oriente in generale. Quest’anno si concluderà con il “segno meno” presumo per tutte le aziende, anche degli altri settori, ma sarebbe già importante rimettere in moto l’economia e soprattutto i consumi”. www.officinataddei.it