Per REVOMEC l’asso nella manica per il futuro sarà la gamma Re-GREEN
Anche REVOMEC di Trissino (Vicenza), comune appartenente al distretto della concia di Arzignano, tra le aziende protagoniste al Salone Tanning Tech, evento molto atteso a livello internazionale, il primo dopo oltre un anno e mezzo a causa della pandemia sanitaria. L’azienda veneta, fondata da Fabio Gecchele e Manuel Zordan nel 2011, che dunque festeggia quest’anno il primo decennale di vita, è specializzata nella produzione e commercializzazione di macchine per la lavorazione delle pelli, in particolare nella realizzazione e vendita di bottali di follonaggio, utilizzati nella seconda parte del ciclo della concia, ossia la rifinizione.
“Al Tanning Tech di Milano – ci ha detto Fabio Gecchele, – esporremo nello stand il modello DROPLESS, come già fatto a febbraio 2020, in occasione dell’ultima fiera a livello mondiale prima del lockdown. Si tratta di un macchinario molto avanzato dal punto di vista tecnologico, che ha riscosso grande successo sia in Italia che all’estero: DROPLESS significa letteralmente “senza goccia”, tecnologia necessaria per umidificare le pelli senza macchiare. E’ stata una grande innovazione che ci ha dato molta visibilità, in una situazione di mercato non facile, per tutto il 2020 e quest’anno. Una volta spiegata al cliente la tecnologia, a volte con una prova, la scelta è scontata da parte sua. Giusto quindi riportarlo in fiera, con un modello ulteriormente riaggiornato e migliorato”.
Esporrete altri macchinari nello stand?
“Lo spazio non ce lo consente, tuttavia saranno ben evidenziati i modelli Re- GREEN, che sono i più completi della nostra gamma, a loro volta tecnologicamente molto avanzati, che lanceremo sul mercato una volta concluso definitivamente l’allarme Covid. Comunque in fiera esporremo la cartellonista e i dépliant, con la possibilità di spiegare agli operatori i vantaggi di questa tecnologia”.
Quali sono le aspettative per Simac Tanning Tech 2021?
“Bisognava comunque esserci perchè dopo un anno e mezzo in cui non si è tenuto nessun evento del genere a livello mondiale è fondamentale confrontarci anche per capire le nuove tendenze del mercato. Gli incontri in presenza durante la Fiera servono anche per discutere davanti ad una macchina e far vedere “live” le novità.
In casa REVOMEC come sta andando il mercato?
“Molto bene, abbiamo raggiunto livelli impensabili ad inizio anno: i numeri ci dicono che siamo in crescita anche rispetto al 2019. C’è da considerare, che noi essendo un’azienda piccola e giovane, negli anni precedenti alla pandemia sanitaria eravamo cresciuti nel fatturato a doppia cifra, con aumenti variabili tra il 10 e il 20%. Lo scorso anno inevitabilmente questo trend al rialzo si è arrestato, anche se abbiamo venduto diverse macchine nell’autunno scorso, per poi tornare in crescita nel primo semestre 2021. Abbiamo ordini garantiti sino a febbraio 2022, quindi l’obiettivo è chiudere l’anno con un buon risultato. Siamo coperti con le commesse per i prossimi cinque mesi, tuttavia se qualche cliente avesse l’urgenza di una macchina cerchiamo di accontentarlo”.
Avete ripreso a muovervi all’estero?
“Qualche viaggio intercontinentale l’abbiamo fatto, in Asia, negli Stati Uniti e in Sudamerica, con relativi periodi di quarantena trascorsi a casa. D’altronde si trattava di visite, in lista dal 2020, più legate a tenere i contatti con clienti strategici che non a piazzare macchine, che non potevano più essere rinviate. Ma quest’anno sono aumentati i contatti in molti Paesi dell’Europa, soprattutto quelli dell’Est. L’augurio è che presto, grazie al Green Pass, ci si possa muovere in tutto il mondo senza ulteriori limitazioni”.
La crescita incontrollata del costo delle materie prime vi sta creando problemi?
“Diventa molto difficile fare previsioni sotto il profilo economico. Ad esempio l’aumento sconsiderato dell’acciaio inox, che noi usiamo moltissimo per i nostri macchinari, ci costringerà a rivedere i prezzi dei listini, se ne stanno rendendo conto anche i clienti, ormai rassegnati al ritocco dei prezzi delle macchine. Noi eravamo stati previdenti e per questo motivo ad inizio anno, dopo le voci che giravano, ci siamo approvvigionati di materie prime, tra cui lamiere, materiale elettrico ed inverter. Ma i calcoli erano stati fatti in base al fatturato 2019, ma con il lavoro andato molto bene le scorte sono ormai esaurite. La speranza è che i prezzi tornino a stabilizzarsi, anche se appare ormai scontato che per il costo delle materie prime non si tornerà al periodo pre-pandemia”.
Che programmi avete da qui alla fine dell’anno?
“Il mese di ottobre servirà per buona parte per trasferirci nel nuovo capannone, sempre a Trissino, esteso su un’area di circa 2.500 mq, il triplo di quello attuale, che tuttavia continueremo ad utilizzare, probabilmente per i macchinari usati che ci rientrano. Con un’ulteriore terza sede di cui disponiamo da qualche anno arriviamo ad un totale di circa 4.000 mq, che ci consentiranno di muoverci con maggiore libertà. In questo anno e mezzo di pandemia sanitaria, oltre ad approfondire i temi legati a ricerca e sviluppo, ci siamo sistemati anche a livello di organico”.
Come prosegue il vostro impegno nella sostenibilità ambientale?
“Da sempre rappresenta un nostro “cavallo di battaglia”, ora appare chiaro che tutte le aziende si stanno muovendo verso questa direzione. La prima macchina che abbiamo prodotto noi, nel 2011, aveva proprio come caratteristica un consumo minore di energia, che ha poi continuato ad essere la nostra filosofia aziendale. Anche il nome del nostro top di gamma, Re-GREEN, è indicativo sulle nostre scelte sostenibili”. Luca Pozza
