S.C. COSTRUZIONI MECCANICHE, La tecnologia al servizio dell’ambiente

Roberto Calattini e Fabio Scardigli
Roberto Calattini e Fabio Scardigli

S.C. COSTRUZIONI MECCANICHE opera da oltre 30 anni nell’industria conciaria: all’edizione 2020 del Simac Tanning Tech nello stand in evidenza gli impianti HAIRPRESS e CLEANDISC.

La tecnologia al servizio dell’ambiente. È questo lo slogan principale, ben evidente anche nella home page del proprio sito internet, della S.C. COSTRUZIONI MECCANICHE di Empoli (Firenze) che progetta, costruisce ed installa impianti ed attrezzature ausiliarie per diversi settori industriali, in particolar modo macchine per conceria e impianti di depurazione. L’azienda, che svolge la propria attività dalla metà degli Anni Ottanta e che vanta dunque 35 anni di storia alle spalle, ha impostato le linee di produzione verso due precisi obbiettivi che rispecchiano necessità primarie del mondo industriale: protezione ambientale e sicurezza nel mondo del lavoro. La gamma della S.C. COSTRUZIONI MECCANICHE comprende, per quanto riguarda il settore ecologico, attrezzature per la filtrazione e grigliatura delle acque di scarico o per il recupero di sottoprodotti ed il riciclo dei bagni esausti.

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L’industria toscana è stata espositrice al Simac Tanning Tech, svoltosi a Milano nello scorso mese di febbraio, dove nello stand abbiamo incontrato i due soci, Roberto Calattini e Fabio Scardigli.

“I nostri filtri ecologici – precisano Calattini e Scardigli – si possono adattare a molte tipologie di industria, questo ci consente di lavorare in maniera efficiente in Italia ma soprattutto all’estero, che è la parte predominante visto che nel 2019 la quota export è stata del 70%. Nel comparto ecologico proponiamo interi impianti di pre-trattamento o trattamento delle acque di scarico. Nel settore sicurezza la nostra azienda fornisce sistemi di protezione contro il rischio chimico destinati all’industria conciaria e ad altre industrie”.

Questa offerta come si inserisce nell’ambito della vostra storia e del livello tecnologico?

La qualità delle attrezzature prodotte è mantenuta ad ottimi livelli grazie all’attività di un ufficio tecnico interno e di un’officina meccanica perfettamente attrezzata. Ciò ci ha permesso di ottenere elevati standard di affidabilità, manutenibilità e durata che hanno consentito di rispondere alle richieste di prestigiosi gruppi italiani ed esteri, molti dei quali vantano con noi rapporti di lavoro pluridecennali: quasi sempre tra le parti si è instaurato un clima di fiducia reciproca che ha consentito di rispondere alle loro esigenze ma nel contempo acquisire negli anni esperienza e competenza, fondamentali in un settore come quello della concia.

Alla fiera di Milano voi avete messo in evidenza due macchinari, HAIRPRESS e CLEANDISC, che rappresentano eccellenze nell’ambito della sostenibilità ambientale. Partendo dal primo, cosa rappresenta?

La HAIRPRESS, che fa parte della gamma aziendale SMARTH TECHNOLOGY assieme ad altri impianti, è un filtro compattatore per il recupero pelo. E’ una macchina autopulente, espressamente progettata per la separazione del pelo dai bagni di calcinaio, che può essere impiegata anche per la filtrazione di altri tipi di scarichi conciari o effluenti di processi industriali. La caratteristica principale del filtro è disidratare e compattare il materiale trattenuto grazie ad un sistema costituito da un cono in gomma di forma particolare, brevettato dalla nostra azienda, che determina una riduzione del volume e quindi dei costi di smaltimento.

Quali sono le caratteristiche principali dell’HAIRPRESS?

È composto da una doccia filtrante a sezione semicircolare realizzata con lamiera forata di acciaio inossidabile ad alto spessore e da una coclea che rasa la superficie interna della doccia. Il materiale trattenuto dal pannello filtrante viene rimosso dalla coclea e spinto a passare attraverso il cono in gomma, nel quale, grazie alla pressione sviluppata, perde gran parte dell’acqua trascinata. Speciali spazzole fissate al bordo esterno, puliscono a fondo i fori filtranti e ne impediscono l’intasamento. La portata di filtrazione si mantiene quindi sempre elevata e la manutenzione del sistema filtrante è ridotta al minimo. Quadro elettrico e pulsantiera di comando sono collocati direttamente a bordo macchina.

S.C. COSTRUZIONI MECCANICHE

Passiamo invece al CLEANDISC: di cosa si tratta?

Di microfiltri per acque di scarico, che fanno parte della gamma aziendale WATER TECHNOLOGY, assieme al Belt Filter (griglia autopulente a nastro) e al Dried (compattatore per solidi grigliati). I sistemi di microfiltrazione, con luci inferiori al millimetro, rappresentano l’evoluzione della grigliatura tradizionale e permettono di migliorare l’efficienza di rimozione dei materiali in sospensione prima delle fasi successive di trattamento, sia che l’industria scarichi in un proprio impianto che in un impianto centralizzato. I microfiltri CLEANDISC, anche in questo caso brevettati, rappresenta l’evoluzione di una macchina ampliamente collaudata, il filtro a dischi rotanti, opportunamente modificata per rendere più agevole e rapida la manutenzione delle reti filtranti.

Come funzionano i microfiltri CLEANDISC e quali sono i vantaggi?

In una vasca suddivisa in tre comparti – alimentazione, scarico chiarificato e troppo pieno – il refluo viene pompato al comparto di alimentazione, fluisce nello spazio fra le coppie di dischi rotanti rivestiti di reti filtrante. L’acqua filtra attraverso la rete e passa al comparto di scarico, mentre i solidi vengono trattenuti all’interno dei dischi. Mano a mano che la quantità aumenta, essi formano delle masse compatte che strisciando sulla superficie interna delle reti filtranti, le mantengano pulite. Quando i solidi trattenuti superano un certo volume, la macchina inizia a scaricarli automaticamente. Le reti filtranti vengono periodicamente pulite mediante un sistema di ugelli di controlavaggio alla fine del ciclo di lavoro. Pur essendo un’importante innovazione, il sistema è semplice ed efficace: l’albero centrale è stato eliminato e i dischi montati su rulli di guida. Il movimento rotatorio viene trasmesso ad ogni disco mediante un pignone montato sull’albero del motoriduttore che ingrana sulla corona posta sul bordo esterno del disco. In questo modo i dischi vengono rimossi dalla loro sede facilmente senza fare uso di alcun attrezzo e possono essere ripuliti a fondo, anche con acqua ad alta pressione in pochi minuti, oppure, se disponibili dischi di scorta, sostituiti con dischi puliti. www.sctech.it