
Serafini guarda al futuro con soluzioni di prodotto innovative destinate a migliorare il lavoro e l’ambiente Nastri adesivi di rinforzo, ant tape, interfodere, fodere sintetiche, tessuti non tessuti e microfibre.
Con otto società affiliate e tre siti produttivi in Italia, Messico e Portogallo, il Gruppo Serafini con headquarter a Civitanova Marche è oggi leader nella distribuzione, in oltre cinquanta paesi nel mondo, di materiali per calzatura, pelletteria e abbigliamento in pelle.
Marco Serafini
Grande motivazione, duro lavoro, esperienza e professionalità sono il credo dell’azienda capitanata da Marco Serafini, imprenditore e armatore con una grande passione per la vela. “Fui costretto a prendere le redini dell’impresa di famiglia – ci racconta – all’età di vent’anni, poiché all’epoca mio padre ne aveva già 72. Da allora abbiamo avviato un importante processo di internazionalizzazione costruendo alleanze strategiche, investendo in tecnologie di spalmatura e nella ricerca e innovazione di prodotto, ponendo la massima attenzione alla collaborazione e al servizio”.
Oggi la Serafini vende soluzioni orientate alla sostenibilità in grado di migliorare la qualità del prodotto finale, offrendo risposte veloci e su misura, adeguate alle singole esigenze di produzione. Nell’oceano delle novità presentate all’ultima edizione di Lineapelle, WaxCoat è un esclusivo processo di finissaggio messo a punto dall’azienda adatto a vari supporti, ma che rivoluziona soprattutto la funzionalità della microfibra. “Tale trattamento, utilizzato con successo dalle nuove tecnologie Omac – ci spiega Serafini -, diminuisce l’idrofilia tipica della microfibra, ossia il potere di assorbenza in fase di incollaggio, preservandone la mano morbida e rotonda. Fungendo da primer barrierante, WaxCoat consente l’utilizzo di una minore quantità di adesivo a parità di tenuta, tanto da raggiungere una buona aderenza delle superfici da incollare anche applicando il collante da un solo lato. Infine rende più facile l’operazione di scarnitura: WaxCoat aiuta a mantenere la dimensionalità della forma, evitando allungamenti o restringimenti molto frequenti nelle lavorazioni con questo tipo di supporto. Una problematica rilevante nell’industria della pelletteria dove si lavora con tolleranze dimensionali molto basse”.
L’altra novità di rilievo si chiama Agavina. “Si tratta di un tessuto non tessuto – ci spiega Serafini – completamente ricavato da fibre organiche di agave, una pianta officinale utilizzata tra l’altro per la preparazione della tequila. Essendo una coltura non intensiva, l’agave non viene modificata geneticamente. Noi ne utilizziamo unicamente gli scarti: un progetto basato sul riutilizzo e la reimmissione nel ciclo produttivo di materie prime recuperate che sancisce il nostro impegno per la sostenibilità e la crescita dell’economia circolare. L’obiettivo è quello di sostituire l’intera produzione di fibre in poliestere con fibre ottenute da scarti organici”.
www.serafini.it