Da sempre attenta ai mutamenti repentini del mercato, la SOLLINI GINO, azienda di Monte Urano, propone una vasta gamma di soluzioni all’avanguardia destinate ai settori moda e calzaturiero.
Accessori per calzature, cerniere e chiusure, nastri e cordoni elastici, tessuti e sintetici, filati, sottopiedi, puntali, contrafforti, articoli per il rinforzo, l’imbottitura, il finissaggio e l’imballaggio, e molto altro ancora. Questa è la poliedrica offerta merceologica messa in campo dalla Sollini Gino, azienda di Monte Urano (provincia di Fermo) che, dal 1969, progetta, realizza e commercializza in tutto il mondo soluzioni di qualità e innovative studiate per rispondere in maniera efficace alle richieste del comparto calzaturiero e dell’industria della moda.
Dinamicità, flessibilità e innovazione sono diventate le tre linee guida che caratterizzano tutti gli aspetti dell’operato della ditta marchigiana, costantemente impegnata a monitorare l’andamento delle tendenze di mercato, a comprenderne i cambiamenti non solo in termini di categorie di prodotto, ma anche di sistema di vendita e nell’ottica di fornire il miglior servizio al cliente.
Icli Sollini, titolare della Sollini Gino srl, ci ha illustrato alcuni degli obiettivi dell’azienda fornendo anche una panoramica sulla situazione di questo settore ad un anno di distanza dall’inizio dell’emergenza sanitaria.
Icli Sollini, in quale direzione sta spingendo il mercato oggi?
Sicuramente sulla sostenibilità, sia in termini di produzione che di prodotto finito.
Ormai la maggior parte delle aziende, anche quelle più modeste, esigono un articolo a basso impatto ambientale, realizzato con una percentuale di materiali riciclati o biodegradabili. Il mercato, in questo senso, si muove veloce.
Le aziende chiedono un’impronta Green su tutti i componenti per la realizzazione di un prodotto finito realmente “eco-compatibile”, ma il mondo produttivo non è sempre pronto a questi nuovi standard, quindi il nostro lavoro principale risiede nel raggruppare e garantire la realizzazione di queste necessità semplificandone la ricerca e rendendole disponibili.
Fino a qualche tempo fa, il focus era sul materiale “riciclato”, ossia adatto al riuso alla fine del ciclo di vita. Una qualità piuttosto facile da ottenere, poiché un prodotto già usato generalmente non ha caratteristiche tecniche così diverse dall’originale, anche se spesso facile da confondere con prodotti non realmente provenienti da fonti di riciclo.
Per questo motivo la nostra azienda si sta certificando GRS cosi da garantire provenienza e filiera.
Sempre nel campo dei prodotti Green la tendenza stà andando anche verso gli articoli compostabili, che si biodegradano quindi nell’ambiente una volta esaurita la loro funzione. Questo è uno standard ben più complicato da raggiungere, considerando che ogni elemento deve essere sottoposto a test e analisi, e che per ottenere le certificazioni tanto agognate, si devono superare diverse prove come la tenuta, la resistenza, durata, percentuale di compostabilità…tutto deve essere verificato e comprovato dai fatti, ogni articolo viaggia con un vero e proprio documento di identità in questo senso.
Oltre al prodotto in sé, la tendenza delle aziende è sempre più quella di rapportarsi con partner che facciano attenzione all’ambiente in senso più ampio, come ad esempio limitando l’utilizzo di solventi e metalli pesanti ed evitando gli sprechi di risorse all’interno dei siti produttivi.
Questo però porta ad un aumento di prezzo…
È inevitabile. A partire dai materiali e dalle lavorazioni di cui ci avvaliamo per far sì che i nostri prodotti rientrino in determinate categorie di sostenibilità fino ai test, analisi, certificazioni, tutto il processo ha un costo non indifferente, che inevitabilmente ci porta ad uscire dal mercato medio basso. È stato il mercato stesso, con le sue richieste, a spingere in questa direzione, ed oggi possiamo dire di non poter più competere con aziende straniere che producono a primo prezzo. Da una parte, ci spiace perdere quest’opportunità, ma dall’altra siamo felici di essere ormai annoverati nel settore come uno dei maggiori produttori di articoli di medio alta gamma.
Quali sono le aspettative per il futuro della Sollini Gino?
Sicuramente, un ritorno al mercato italiano. Per strategia aziendale, la quasi totalità della nostra produzione è indirizzata all’estero, ma, ora che vi ci siamo ben consolidati, stiamo iniziando a riallinearci anche con quello nostrano, dove auspichiamo di ingrandirci nei prossimi anni.
La Sollini sta attraversando una fase di rinnovamento e miglioria, sia in termini di organizzazione interna, sia di rete vendite: grazie congiuntamente al nostro team e all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, abbiamo reso i controlli prodotto più selettivi e implementato i canali di e-commerce. Abbiamo sfruttato i periodi di stallo causati dalla pandemia per apportare dei cambiamenti in azienda, come ad esempio il sistema di controllo magazzino che ora, essendo stato ulteriormente implementato, ci consente di avere un database online in modo che tutte le informazioni siano fruibili dal noi e dal cliente in tempo reale. Nel medio-lungo termine, l’obiettivo è quello di creare una sorta di “Amazon dell’accessorio”, una piattaforma a cui il cliente può accedere per effettuare l’acquisto da solo o con l’ausilio di un help desk, al fine di essere completamente autonomo. Chiaramente, per arrivare ad una simile autonomia avremo bisogno del supporto dell’intera filiera, con la quale si dovrà collaborare fianco a fianco.
Cosa ne pensa del mercato in epoca post-Covid?
In un momento storico delicato come quello che abbiamo attraversato, e che in parte stiamo ancora attraversando, le aziende hanno potuto agire in due modi: il primo, tirando remi in barca e stringendosi a sé i propri averi, il secondo investendo e cercando di capire in che direzione si stesse andando. Noi abbiamo optato per la seconda soluzione, sicuramente dura ed impegnativa, ma è stato solo facendo nuove esperienze e rimanendo costantemente presenti sul mercato che oggi possiamo dire di essere sopravvissuti alla burrasca e anzi, di poter guardare al futuro con prospettive di sviluppo.
Stiamo assistendo ad uno stravolgimento del mercato e delle abitudini delle persone, che in breve tempo non vorranno più acquistare gli stessi articoli, ne vorranno di nuovi e di diversi, e vorranno anche comprarli in maniera diversa. Questo non varrà solo per il piccolo negozio di scarpe, ma coinvolgerà tutta la filiera, di tutti i settori, in tutto il mondo.
I mercati, gli usi, le mode, cambiano rapidamente, e viaggiano veloci sulle linee della fibra ottica senza un dove, un quando, né un come; per sopravvivere è quindi indispensabile stare al passo coi tempi, anticipare le tendenze ed approntare nuove strategie. Aspettarsi che il ritorno ai metodi di consumo cui eravamo abituati ci salvi è un grave errore.
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Icli Sollini