Il Tacchificio Monti, diretto da Lara Monti, terza generazione a capo dell’omonima azienda, dal 1960 offre un servizio di consulenza stilistica altamente qualificato per l’intero processo progettuale e produttivo di tacchi, suole e accessori per calzature
Una delle chiavi per raggiungere la soddisfazione dei propri clienti messa in campo dal Tacchificio Monti è un servizio di consulenza professionale altamente qualificato. Grazie a ciò, alla profonda conoscenza del mercato e ad una esperienza di oltre sessant’anni, l’azienda bolognese è divenuta nel corso degli anni il prezioso partner a cui affidarsi totalmente per la realizzazione anche dei progetti più ambiziosi, affiancando i propri clienti costantemente, dal design iniziale alle finiture del prodotto stampato. Alta tecnologia, innovazione continua e qualità del lavoro artigianale permettono a questa realtà di essere sempre all’avanguardia e di realizzare internamente ogni fase del processo di sviluppo e di produzione dell’articolo, trasformando semplici idee in concetti concretamente realizzabili. Matteo Tamburini, giovane modellista che lavora all’interno del tacchificio da molti anni, ci racconta quali sono le ultime tendenze per tacchi e accessori.
Era da tempo che si aspettava il grande ritorno della clientela internazionale in fiera. Qual è stato il vostro bilancio?
“È stato buono. Abbiamo assistito a una bella ripresa, anche a livello di affluenza allo stand. Finalmente stiamo ripartendo. C’è una grande voglia di rincontrarsi e ritornare alla normalità dopo un periodo che è stato problematico sotto tanti punti di vista. Ci è mancato molto il fattore della socialità, del conoscersi e relazionarsi anche fisicamente con le persone”.
La clientela che è venuta a trovarvi erano già tutti vostri clienti?
“Abbiamo avuto anche nuove visite, tendenzialmente da clienti esteri. Molti inglesi che si sono avvicinati a noi soprattutto per progetti speciali, e francesi”.
Parliamo di tendenze. Sembra che le scarpe diventeranno sempre più una ossessione. Osservati a livello globale, i trend nascono da macro tendenze di comportamento e di consumo, è davvero così?
“Crediamo sia giusto dare vita alla creatività, in qualunque forma sia. In particolare noi abbiamo riproposto il trasparente perché sta tornando in maniera preponderante. Per la fiera abbiamo addirittura creato soluzioni che inglobavano oggetti di vario tipo, provando a far vivere questo materiale in maniera speciale”.
Plexiglas o resina?
“Esistono due possibilità, dipende tutto dai progetti che si intendono realizzare. Se, per esempio, la necessità è quella di voler inglobare un oggetto all’interno del tacco si utilizza la resina, altrimenti si opta per il plexiglas con cui si può lavorare in maniera più semplice attraverso lo stampaggio. Accanto a questo filone che potremmo definire più spinto e fantasioso, le richieste si sono concentrate molto sul classico, quindi verso stili più puliti”.
Anche per gli accessori valgono le stesse tendenze?
“Sì. Proprio per la fiera abbiamo creato delle pietre stampate in plexiglas che poi sono state metallizzate, con effetto cromatura, e successivamente laccate in vari colori. Il cromato sta tornando in generale. Osservando le scarpe di questi ultimi anni ci rendiamo conto che la moda è ciclica: da poco eravamo tornati ai tacchi a spillo mentre ora a farne da padroni sono i tacchi grossi, altissimi, con plateau. Possiamo dire che la direzione attuale è verso una sorta di opulenza a livello di volumi e di silhouette”.
Tendenze a parte, cosa piace ai vostri clienti?
“Li stiamo vedendo interessati a diversi tipi di finiture: il plexiglas, il laccato, il cromato… Tutti declinati sia sui tacchi che sugli accessori e, questi ultimi, stampati piuttosto che realizzati in metallo”.
La personalizzazione è ancora molto richiesta nel vostro settore?
“In quest’ultimo periodo un po’ meno ma l’anno scorso abbiamo dovuto capire come lavorare in modo diverso proprio per soddisfare richieste di questo tipo. È sempre più necessario rimanere al passo coi tempi e adottare metodologie di lavoro in grado di soddisfare le richieste più originali, invenzioni che prima non erano neanche pensabili a livello tecnologico e che ora invece è possibile fare. Il mondo della moda è indubbiamente frenetico, ma anche molto stimolante a livello artistico e creativo”.
La realtà virtuale sta emergendo sempre di più nel mondo della progettazione delle calzature. Cosa ne pensate? Per voi potrebbe essere un plus?
“Dipende. Qualche volta ci viene richiesto di mandare dei render perché le tempistiche per realizzare i prototipi sono lunghi ma accade solo all’inizio del processo perché il cliente ci chiede di vederli fisicamente per capire oggettivamente i volumi, la funzionalità, come si cammina, l’effetto finale che ha. Il prototipo rimane parte integrante del nostro lavoro, come lo è la finitura. Abbiamo notato che renderizzare un tacco non basta”.
Sempre al fianco della clientela e delle sue esigenze?
“Assolutamente sì. Noi cerchiamo di lavorare sempre guardando al futuro, proponendo nuove finiture, nuovi colori, nuovi materiali che vengono sempre accolti di buon grado. Spesso però il cliente parte da una sua idea personale: è qui che entra in gioco tutto il nostro know-how. Oltre alla parte prettamente funzionale, che è di primaria importanza, lavoriamo sempre a fianco dei nostri clienti per trovare la soluzione più bella a livello estetico perché spesso quello che si immagina poi realizzato fa un altro effetto. Grazie all’esperienza che abbiamo maturato a livello aziendale ora siamo più che mai in grado di consigliare come lavorare determinati materiali al fine di ottenere il prodotto desiderato”.
Il vostro mercato di riferimento è ovviamente quello del lusso, corretto?
“Sì, ma collaboriamo anche con tante aziende che realizzano prodotti di fascia media, quindi hanno bisogno solo dei grezzi, quelli che poi verranno fasciati, o di suole che non richiedono ulteriori lavorazioni dopo lo stampo. Qualsiasi cosa si cerchi, da noi c’è”.
TACCHIFICIO MONTI – www.tacchificiomonti.com