TEKNOLEATHER, azienda di Arzignano (Vicenza) attiva nel settore conciario internazionale con tecnologie all’avanguardia, sta allestendo la nuova gamma di prodotti che verranno lanciati quando il mercato tornerà stabile
TEKNOLEATHER, azienda di Arzignano (Vicenza) attiva nel settore conciario internazionale con tecnologie all’avanguardia, sta allestendo la nuova gamma di prodotti che verranno lanciati quando il mercato tornerà stabile
Ecosostenibilità e qualità: sono questi i due capisaldi che secondo Santino Mecenero, titolare della TEKNOLEATHER di Arzignano (Vicenza), caratterizzeranno non solo il periodo post-Covid, ma anche gli anni futuri, che inevitabilmente saranno in crescita dopo lo “stop” del mercato provocato proprio dalla pandemia sanitaria. L’azienda veneta, attiva nel settore della concia internazionale, offre tecnologie all’avanguardia, flessibilità del servizio, know-how e prodotti chimici di alta qualità, garantendo le migliori performance possibili in tutte le fasi di lavorazione.
Inserita nel più importante distretto della pelle al mondo, quello arzignanese e della vallata del Chiampo, la TEKNOLEATHER vanta alle spalle una storia relativamente giovane: è stata fondata nel 2013 proprio da Mecenero, ma può contare sull’esperienza di un team dinamico e affiatato, impegnato nel settore chimico dal 1980 e che nel corso di oltre quattro decenni ha acquisito competenze e conoscenze tali da garantire prodotti performanti, alta tecnologia e rispetto per l’ambiente.
“Il settore del lusso e del bello sta ripartendo – è il parere di Santino – e in tal senso all’Europa, che poi significa per la maggioranza l’Italia, viene chiesto di garantire la qualità, credenziale fondamentale, unita alla sostenibilità, soprattutto per l’alta moda e l’automotive. Non c’è dubbio che il mercato, italiano ed internazionale, dovrà stabilizzarsi, l’augurio è che questo avvenga in tempi brevi, verosimilmente tra fine anno e inizio 2022. Nel contempo aumenteranno anche i consumi, pensiamo ad esempio alle calzature in pelle, le cui vendite si sono quasi fermate, il che d’altronde era inevitabile vista l’impossibilità di organizzare eventi, cerimonie e occasioni di incontro”.
Come avete trascorso l’ultimo anno e mezzo?
“La nostra attività non si è mai fermata. Durante il lockdown della primavera 2020 abbiamo dedicato maggior tempo allo studio e alla progettazione, peraltro un nostro “pallino”, che ha portato nell’autunno successivo all’inaugurazione di un nuovo laboratorio chimico, situato al piano superiore, diventato il “fulcro operativo” dell’attività che caratterizzerà il futuro: si tratta di una struttura moderna, dotata delle più evolute strumentazioni tecnologiche, che consentirà di accentuare e migliorare il lavoro di ricerca e sviluppo che rappresenta da sempre una delle prerogative aziendali. Ulteriori lavori di ristrutturazione e ampliamento della sede sono stati realizzati durante questa estate: tutto ciò ci consentirà di lavorare in spazi ancora più idonei e meglio organizzati”.
Durante la pandemia avete utilizzato le nuove tecnologie, come ad esempio i collegamenti in Zoom o su altre piattaforme?
“L’abbiamo fatto e devo dire che sono stati molto utili, soprattutto per la possibilità di tenere i rapporti con clienti, fornitori e i nostri agenti sparsi in tutto il mondo. La verità è che un materiale come la pelle, soprattutto quella di alta qualità di cui va orgoglioso e fiero il distretto di Arzignano, va visto da vicino, toccato e se vogliamo anche annusato. Per questo ritengo fondamentale il ritorno delle fiere internazionali: come avviene da sempre noi non esporremo alla fiera di Milano in programma a settembre, ma saremo comunque presenti anche per capire le nuove tendenze e idee, che poi significa tornare alla normalità. Se queste rassegne vengono organizzate, anche più volte l’anno, in tutto il mondo, significa che un ruolo importante ce l’hanno, e sicuramente all’intera filiera sono mancate nell’ultimo anno e mezzo”.
Dal vostro osservatorio qual era la situazione del mercato internazionale alla fine del primo semestre 2021?
“Il panorama complessivo risulta abbastanza disomogeneo, la Cina sta andando a pieno regime, situazione che però non si verifica in altri grandi continenti, tra cui l’India e il Sudamerica, Brasile in primis. La ripartenza lenta dei mercati stranieri si somma inoltre al fatto che viaggiare all’estero è ancora molto complicato, se non altro per la necessità di sottoporsi ai periodi di quarantena sia all’andata che al ritorno. L’impressione è che in Oriente si potrà tornare, in piena sicurezza, solamente il prossimo anno”.
Un problema comune a tutti gli imprenditori è legato all’alto costo delle materie prime…
“Guaio grosso, perché in molti casi i prezzi sono letteralmente schizzati verso l’alto, al punto che in diversi casi possiamo parlare tranquillamente di speculazione. La verità è che al di là dell’aspetto economico, diverse materie prime risultano introvabili, con relativo rischio di blocco dell’attività. L’auspicio è che una volta che il mercato tornerà in equilibrio in tutto il mondo i prezzi rientreranno in un range accettabile. Il ritorno alla normalità è auspicabile a tutti i livelli, altrimenti si rischia un nuovo periodo di impasse. Questa nuova e imprevista situazione ci ha posto la necessità di essere in possesso di un buon numero di scorte, di “fare magazzino” come si dice in gergo, perché il modello di ottimizzazione degli stock ha degli indubbi vantaggi economici, ma il lavoro non può essere condizionato da un camion che non arriva per un guasto o da una nave messa di traverso sul canale di Suez”.
Quali sono le sfide principali che attendono la TEKNOLEATHER nei prossimi mesi?
“Stiamo preparando e allestendo una nuova e moderna gamma di prodotti che verranno lanciati sul mercato una volta tornata la stabilità. Si tratta di una strada intrapresa da tempo, legata ad una sempre maggiore ecosostenibilità, mentre trasparenza e tracciabilità sono altre due variabili che ci vengono chieste in maniera forte dai nostri clienti. Siamo ormai certi che aver intrapreso questa strada sia stato fondamentale, indietro non si torna più. Aver puntato da tempo, ad esempio, sul metal-free e sul gluteraldeide-free, si è rivelata una scelta vincente, e nel nostro laboratorio proseguiamo con le prove e i test a livello industriale che riguardano tutti i vari componenti e prodotti utilizzati. Noi lavoriamo molto con il fashion e l’alta moda, d’altronde a livello mondiale come distretto continuiamo a rivestire un ruolo di capofila, e da qui la necessità di garantire una sempre maggiore crescita dal punto di vista qualitativo, che significa anche pieno rispetto del temi ambientali”.

Santino Mecenero
