Buone prospettive nel 2022 per l’azienda di Arzignano (Vicenza), attiva nel settore della chimica conciaria internazionale con tecnologie all’avanguardia, che punta al miglioramento dei propri prodotti
Qualità, sostenibilità, certificazioni e servizi. Attorno a queste quattro parole si svilupperà l’attività dell’anno in corso della TEKNOLEATHER di Arzignano (Vicenza), attiva nel settore della concia internazionale, che offre soluzioni all’avanguardia, flessibilità del servizio, know-how e prodotti chimici di alta qualità, per garantire le migliori performance possibili in tutte le fasi di lavorazione. Nonostante un biennio caratterizzato dalla pandemia sanitaria e da un’economia globale stagnante, l’azienda veneta ha chiuso positivamente il 2021, con numeri in crescita rispetto all’anno precedente. Anche il 2022 dovrebbe confermare il trend di crescita che peraltro è sempre avvenuto dal 2013, anno in cui la TEKNOLEATHER venne fondata da Santino Mecenero. In questi anni, TEKNOLEATHER ha potuto giovare dell’esperienza di un team dinamico e affiatato, impegnato nel settore chimico dal 1980 e che nel corso di oltre quattro decenni ha acquisito competenze e conoscenze tali da garantire prodotti performanti, alta tecnologia e rispetto per l’ambiente.
“Per l’anno in corso siamo fiduciosi – conferma Mecenero, che abbiamo incontrato, presso la sede a Tezze di Arzignano, a metà maggio – anche se siamo consapevoli che gli scenari economici sono particolari: All’aumento dei costi ed alla limitata disponibilità delle materie prime, si aggiunge la guerra in Ucraina: presupposti questi che potrebbero condizionare i conti finali. In particolare, il conflitto bellico non aiuta sicuramente… rispetto ad altre situazioni, questa volta percepiamo il fatto che stanno combattendo vicino a “casa nostra”, con tutte le problematiche del caso. L’attenzione va anche alla crescita del costo dei trasporti, in particolare quelli legati ai container, peraltro difficili da reperire”.
Quali sono le principali novità che caratterizzeranno il 2022 della TEKNOLEATHER?
“La nostra idea è quella di proseguire con gli investimenti portati avanti nell’ultimo biennio dove, proprio in virtù del Covid-19, abbiamo avuto più tempo da dedicare al settore ricerca & sviluppo. Lavoreremo in maniera ancora più decisa per garantire l’ulteriore miglioramento della nostra gamma, in particolare per quanto riguarda il metal-free e la limitazione dei bisfenoli nei pellami. La parola che in qualche modo caratterizza il nostro impegno quotidiano è la qualità, intesa per l’appunto come ricerca, certificazioni e proposta di nuovi colori e prodotti. Tutto questo si riassume per noi in un servizio ottimo che vogliamo garantire ai clienti, che nel tempo abbiamo saputo fidelizzare, attraverso soluzioni personalizzate e sempre più moderne. In questa direzione lavoreremo anche nei prossimi anni”.
È una strategia che porterete avanti pure a livello internazionale?
“Assolutamente si, anzi, soprattutto nel resto del mondo la nostra propensione alla qualità del prodotto e del servizio diventerà il nostro biglietto da visita. In un momento in cui gli scenari economici e il rialzo dei prezzi finiranno con il condizionare la situazione complessiva, l’Europa e quindi anche il nostro Paese, rischiano di essere le più penalizzate in assoluto. Ecco dunque che l’unica possibilità per emergere è garantire valore aggiunto e qualità, basti pensare al Made in Italy, che già ci viene riconosciuto. In altre parole, dovremo dare sempre più risalto e promozione non solo al nostro lavoro, ma a “come” lo facciamo!”.
In questo contesto, quali sono le richieste stanno arrivando dal mercato?
“La domanda è soprattutto inerente alle certificazioni, viste come garanzia che l’azienda stia lavorando seguendo le normative più moderne, legate inevitabilmente alla tracciabilità dei prodotti. Per noi questo è un percorso già iniziato quasi dieci anni fa e proprio questo impegno, ci garantisce oggi risultati più che soddisfacenti. Non ci sono dubbi che la strada intrapresa è tracciata, indietro non si torna e in futuro queste richieste, soprattutto da parte delle grandi firme e dai marchi dell’alta moda, saranno sempre più impellenti”.
A fine aprile avete visitato la fiera di Dubai, riproposta dopo due anni di stop, in sostituzione di Hong Kong. Che clima si respirava e quali indicazioni avete avuto dall’auspicabile ripresa del mercato a livello mondiale?
“Non c’è dubbio che nel biennio 2020-2021 una delle note più negative e penalizzanti è stata la cancellazione delle fiere internazionali, quasi tutte quelle in Oriente, davvero una zavorra per un’azienda come la nostra che vive anche di rapporti personali e di clienti fidelizzati. A Dubai l’aspetto più positivo è stato di ritrovarci tutti assieme dopo tanto tempo, soprattutto abbiamo avuto la possibilità di confrontarci sulle tematiche del comparto. Contatti ce ne sono stati, la speranza è di avere risultati ancora migliori nei prossimi eventi, a partire da Linea Pelle e il Tanning Tech di fine settembre a Milano”.
Voi da sempre lavorate con l’estero: quali sono le aree geografiche da cui vi attendete i maggiori trend di crescita?
“La fiera di Dubai ha evidenziato come India, Pakistan e Bangladesh siano ripartite in maniera convinta, mentre la “grande malata”, visto che non sono stati ancora risolti i problemi di pandemia sanitaria, è la Cina, che però resta una potenza economica, quindi c’è solo da aspettare. Auspicabile anche il ritorno a buon livello del mercato sudamericano e del Centro America, ma soprattutto dell’Europa che con un potenziale di 500 milioni di abitanti, potrà sicuramente influire sugli acquisti dei prodotti in pelle. Ci attendiamo un trend di crescita anche dal mercato italiano: quello che magari 3-4 anni fa si produceva all’estero per poi importarlo, rischia ora di non essere più conveniente per l’aumento dei costi di trasporto. Ecco quindi che i prodotti chimici potrebbero essere maggiormente richiesti in Italia”.
Come sta proseguendo il vostro impegno sulla sostenibilità?
“Già da qualche anno è cresciuta l’attenzione per quanto riguarda questi temi, anche alla luce delle richieste sempre più pressanti ed esigenti delle griffe internazionali e dell’alta moda. C’è poi l’aspetto normativo sempre più stringente, dal 1° gennaio 2022 sono stati aggiunti ulteriori “paletti”, certo per noi, le scelte fatte in questa direzione non sono vissute solo come degli “obblighi”. Siamo consci di quanto già abbiamo fatto e l’attenzione posta verso l’ambiente da parte della nostra azienda, ci viene riconosciuta in tutto il mondo: fa parte del nostro Dna. E’ evidente che la politica “green” di una realtà imprenditoriale non può essere cambiata dalla sera alla mattina, per questo noi abbiamo un vantaggio, quello di aver portato avanti da sempre le tematiche ambientali, a partire dal controllo qualità su tutte le fasi, dai processi ai prodotti. Nel post pandemia il mercato mondiale conciario ha ripreso i tre grandi profili della sostenibilità, della biodegradabilità e della tracciabilità, in particolare questo aspetto è fondamentale perché la pelle deve sempre avere un percorso sempre più individuabile e tracciabile, ormai non scappa più nulla”. Luca Pozza

Santino Mecenero