Uniwork, uno dei marchi di riferimento di OverTeak, leader nel mercato delle calzature di sicurezza, conferma il trend di crescita. Il gruppo di Barletta opera a livello mondiale con propri stabilimenti in Italia e all’estero
Poche parole per identificare un marchio vincente e con lo sguardo rivolto al futuro: comfort e prestazioni con stile. Può essere questo il biglietto da visita di Uniwork, uno dei principali marchi di riferimento di OverTeak di Barletta, gruppo leader nel mercato delle calzature di sicurezza. Il gruppo pugliese è operativo a livello mondiale con propri stabilimenti in Italia e all’estero, ben coadiuvato da fornitori internazionali. Il brand, fondato nel 1996, propone un’ampia gamma di modelli fra cui quelli genere urban, runner o sneaker oppure in tessuto derivato da PET riciclato dalle bottiglie di plastica (GreenPET) o ancora, realizzati appositamente per i piedi femminili (linea Madame). Tutti questi modelli, a seconda delle loro caratteristiche specifiche, mirano a valorizzare il capitale umano tutelando i lavoratori e le imprese in cui essi operano.
Le calzature professionali antinfortunistica Uniwork sono adatte ad esigenze di utilizzo diversificate, evitando ai lavoratori possibili rischi fra cui traumi, corrente elettrica, ustioni e contatto con agenti chimici pericolosi, oltre a prevenire eventuali dolori, torsioni e scivolamenti; inoltre assorbono gli urti e riducono la fatica. Essendo fondamentali dispositivi di protezione individuale è importante abbiano le caratteristiche adatte a garantire protezione e supporto in misura equilibrata per ogni esigenza durante l’attività lavorativa in ambienti potenzialmente pericolosi per la sicurezza dei piedi: è proprio attorno a questa “mission” che le calzature vengono prodotte quotidianamente per poi finire nel mercato italiano ed estero, dove i numeri confermano il trend di crescita.
Per conoscere in maniera approfondita la progettualità e le sfide commerciali che attendono questo marchio nel corso del 2023 e negli anni successivi, abbiamo incontrato, nella sede di Barletta, Giuseppe Vitobello, a.d. di OverTeak, al quale abbiamo chiesto quali sono le strategie messe in atto da Uniwork.
“La vision aziendale – la spiegazione di Vitobello – ci pone nella condizione di operare a 360 gradi, orientando efficacemente la nostra presenza per quattro cause definite: rispondere ai bisogni di sicurezza degli utilizzatori; contribuire alla crescita delle economie territoriali e degli operatori economici locali; sviluppare i principi della responsabilità e della sicurezza nei luoghi di lavoro; favorire e partecipare allo sviluppo delle imprese”.
In particolare cosa caratterizza i prodotti della vostra gamma?
“Oltre a garantire la maggiore sicurezza possibile negli ambienti di lavoro, a livello di comfort stiamo progettando e realizzando forme e calzate sempre più comode. Il punto di partenza riguarda il fatto che un dipendente calza per un minimo di 8 ore una scarpa di sicurezza. In realtà, soprattutto nei Paesi del Nord Europa, questo tempo si amplia ulteriormente visto che il lavoratore medio continua ad utilizzare le stesse scarpe anche dopo aver concluso il turno di lavoro, magari andando con i colleghi o gli amici a bere qualcosa. Ecco quindi che se la sicurezza e l’estetica sono aspetti importanti, altrettanto prioritario è stare bene, da qui la necessità di creare modelli sempre più confortevoli. Di pari passo devono procedere nella crescita design, moda e comodità”.
Quali sono le principali novità dal punto di vista tecnologico?
“Siamo continuamente in fermento, procedendo “in progress” dall’oggi al domani ci sono sempre progetti nuovi da studiare e lanciare sul mercato. Il settore calzatura di sicurezza è tra quelli in maggiore evoluzione, soprattutto per l’utilizzo dei materiali, dell’estetica e del design. Ormai si fanno calzature così performanti ed eleganti che sono difficili da distinguere rispetto a tutte le altre. A questo va aggiunto anche il fatto che sono notevolmente migliorati gli aspetti legati alla traspirabilità e alle prestazioni nel loro complesso”.
Nell’ambito della sicurezza quali sono le ultime tendenze?
“Anche questo comparto si evolve continuamente, basti pensare ai puntali sempre più performanti e sicuri. L’acciaio è ancora utilizzato ma ci si sta spostando verso il puntale in materiale composito. Molti nostri modelli utilizzano il puntale Unicomp in polimero tecnico inossidabile e non magnetico, riciclabile, senza vernice epossidica e con una resistenza all’impatto di 200 Joule. C’è una parte di richiesta anche per la fibra di carbonio, che però ha il difetto di essere un componente di base molto costoso: noi ce l’abbiamo all’interno della nostra gamma, ma come tutte le grandi novità ci vorrà del tempo. Anche per quanto riguarda i sottopiedi la lamina in acciaio viene sempre meno utilizzata a favore, almeno per quanto riguarda i nostri prodotti, della lamina anti perforazione Armatek 0+, completamente riciclabile, termoregolante, antistatica, priva di rivestimenti e additivi. Complessivamente sono tutti prodotti dotati di prestazioni molto elevate”.
La vostra società è stata tra le prime a dotarsi delle massime certificazioni di qualità Europee…
“Da tempo disponiamo, tra le altre, della Iso 9001, Iso 14001 e SA8000, quest’ultima rappresenta il Sistema di gestione per la responsabilità sociale, in ordine di tempo è l’ultima, acquisita 4 anni fa. Questo ci obbliga a rispettare parametri molto rigorosi, ma volendo essere presenti sul mercato a un livello “top” diventa ormai un obbligo possedere determinati requisiti. Molti Paesi europei sono più avanti dell’Italia nel versante green, ma i clienti internazionali, in particolare multinazionali e grandi gruppi, pretendono che chi lavora con loro sia in grado di rispettare parametri precisi, sia a livello ambientale, che sotto l’aspetto etico garantito dalla SA8000. Noi siamo in grado a far fronte a queste richieste”.
Come si caratterizza il vostro impegno a livello ambientale?
“Rappresenta da tempo una rigorosa politica aziendale, attuata in tempi non sospetti, quando della sostenibilità e dei costi dell’energia non parlava nessuno. Ad esempio l’autoproduzione dell’energia elettrica, una strategia iniziata 12 anni fa; possiamo dire con un pizzico di orgoglio che abbiamo preceduto i tempi. Nel corso del primo semestre 2023 è previsto un ulteriore ampliamento dell’impianto interno nella nostra sede centrale con ulteriori 150 kilowatt a disposizione, per un totale complessivo che arriverà a quasi 600 kw. Nell’ultimo decennio ci siamo dotati di macchine moderne ad iniezione che hanno limitato notevolmente i consumi e ridotto le emissioni, così come utilizziamo materiali ecologici, come ad esempio il distaccante sul poliuretano che è a base d’acqua. L’ultimo anno è stato caratterizzato da una sempre maggiore richiesta di prodotti green, per noi è una strategia scelta per tempo, quando abbiamo iniziato a implementare tutta una serie di produzioni, tra cui tomaie in tessuti riciclabili ed eco-friendly”.
Dal punto di vista commerciale quali sono le aree del mondo sulle quali puntate maggiormente?
“L’Europa continua ad essere predominante nel nostro portafoglio estero, siamo ben presenti nei Paesi dell’Est e in quelli del Mediterraneo. Ci troviamo in una fase di sviluppo, l’obiettivo è allargarci in altri Stati extra europei e un po’ in tutti i continenti, in particolare aree nelle quali ci sono buoni margini di sviluppo. Tra il 2023 ed il 2024 saremo presenti come di consueto al Salone A+A di Düsseldorf, al Salone di Parigi, tra le più grandi fiere internazionali specializzate in sicurezza aziendale e personale e medicina del lavoro oltre alla fiera di Bergamo e DUBAI”.
