
Molte volte i grandi progetti nascono da idee semplici, ma che hanno in sé la portata di una rivoluzione. Ed è una piccola rivoluzione quella a cui ha dato vita Viamadeinitaly, piattaforma digitale B2B per i produttori italiani di calzature, articoli di pelletteria, abbigliamento e accessori moda. Portare l’eccellenza dell’artigianalità italiana in ogni angolo del mondo, letteralmente: ecco la rivoluzione.
Un progetto che ha preso il via un anno e mezzo fa e che può già contare sull’adesione di oltre 120 aziende italiane. Un luogo di nascita significativo – Padova, a due passi dalla Riviera del Brenta – e un’aspirazione a pensare in grande: Tommaso Zanin, uno dei tre soci fondatori, ci racconta l’avventura di Viamadeinitaly e ci presenta la sua ricetta per il salto nel futuro dell’industria calzaturiera e conciaria italiana.
Come siete nati?
L’idea di Viamadeinitaly è nata dall’esperienza di uno dei nostri soci fondatori, Marco Reiter, che dieci anni fa ha terminato il suo percorso formativo in Bocconi con la formulazione di un business plan che avrebbe dato origine a un’azienda, Scarosso, il cui scopo era vendere in Austria e in Germania una calzatura made in Italy. Marco ha sperimentato subito l’esigenza di dover andare fisicamente sul territorio per capire a quale calzaturificio rivolgersi: la ricerca online era stata un bagno di sangue, le aziende non avevano una presenza sul web, non erano digitalizzate e a volte nemmeno indicizzate… Erano dei fantasmi digitali. Il nostro progetto nasce quindi da un’idea imprenditoriale ma anche romantica: vogliamo coinvolgere aziende con un’eredità che rischia di andar perduta. Aziende che vivono del loro prodotto ma che non sanno comunicare, che si trovano oggi a doversi procacciare clienti fuori dai confini nazionali ma non sanno come fare. Ci siamo detti: qua c’è lo spazio per creare un servizio davvero utile.
Come vi ponete rispetto alle grandi fiere di settore?
Ci consideriamo una specie di prolungamento del tavolo fieristico. La gente ama andare alle fiere e questo non cambierà; ma le aziende hanno bisogno di uno strumento che, spenti i riflettori della fiera, le porti per mano a raccogliere altri ordini. Siamo uno strumento all’avanguardia che si affianca a quelli tradizionali di vendita, il cui scopo è quello di generare contatti B2B.
Qual è la principale difficoltà che avete incontrato?
La mentalità dell’artigiano, che non riesce ad accostarsi a una digitalizzazione del proprio prodotto. Spesso ha paura che sbarcare online comporti il rischio di farsi copiare. Ci scontriamo con la paura di internet, con il “ho sempre fatto così”. Da parte nostra ci mettiamo tanta pazienza e facciamo tanta opera di sensibilizzazione. Il modo migliore resta sempre l’esempio: far vedere ai clienti che dopo un mese già hanno iniziato a vendere.
A quali aziende vi rivolgete?
La selezione avviene per prodotto e, in maniera naturale, per grandezza aziendale. Ci rivolgiamo alle piccole e medie imprese, che è più probabile che non siano attrezzate per far fronte a un approccio digitale. Prediligiamo quelle che possono offrirci certificazioni riguardo al Made in Italy, e quando possibile andiamo a visitarle direttamente.
Quali mercati stanno rispondendo meglio?
Stati Uniti, Uk e Germania sono le nazioni che meglio performano in termini di traffico, interazione ed acquisti effettivi. Questo è il podio, ma lavoriamo con tutto il mondo, concentrandoci sui Paesi in cui vendiamo meglio. Russia e Cina sono in panchina, per così dire, quando saremo pronti a livello di strategia comunicativa – che per quei Paesi è completamente differente – ci apriremo anche a loro.
Cosa offrite alle aziende oltre alla visibilità internazionale?
Chi sceglie di collaborare con noi trova un’interfaccia super facile e un servizio di messaggistica istantanea che gli permette di entrare direttamente in contatto con gli acquirenti interessati. Le aziende possono anche visualizzare una serie di statistiche relative all’andamento del profilo: possono così vedere se un prodotto sta overperformando, e adattare di conseguenza la strategia commerciale. Da poco abbiamo deciso di mettere a disposizione delle aziende anche un project manager che si interfaccia con le esigenze di buyer e produttore al fine di creare un’opportunità di business concreta. Abbiamo cercato di vestire di “umano” un servizio digitale, questo è molto apprezzato dalle PMI, che sanno che possono parlarci, messaggiarci, che se ci inviano lo scatolone con le scarpe gliele fotografiamo… Non siamo un’entità astratta.
www.viamadeinitaly.com