Aletti Giovanni & figli, nuovi sviluppi per la smerigliatrice a nastro

Al Simac Tanning Tech l’industria di Varese, leader con i suoi macchinari dall’alto contenuto tecnologico per la smerigliatura di pellami, materiali sintetici e tessuti, apprezzati e richiesti anche in altri settori, ha puntato ancora sul modello più vincente, esposto in fiera ulteriormente migliorato

Aletti Giovanni & figli di Varese ancora protagonista al Simac Tanning Tech, ospitato in fiera a Milano dal 17 al 19 settembre. L’industria specializzata del comparto conciario, società leader mondiale con i suoi macchinari dall’alto contenuto tecnologico, apprezzati e molto richiesti anche nei settori tessile, della microfibra, della gomma, del sughero e dei prodotti sintetici, si conferma tra le realtà storiche tra quelle partecipanti alla rassegna fieristica, in virtù di 77 anni di vita (venne fondata nel 1947) e una lunga esperienza caratterizzata da sfide vinte e il superamento di crisi industriali globali che hanno caratterizzato la seconda metà del secolo scorso e gli Anni Duemila. “Anche per questa edizione del Salone – ci hanno spiegato gli ingegneri Ezio e Marco Aletti – abbiamo puntato sul prodotto più richiesto rappresentato dalla smerigliatrice a nastro, che ha prestazioni superiori. Due anni fa, sempre in occasione della fiera di Milano, avevamo festeggiato il 75° compleanno con questo macchinario, molto evoluto e caratterizzato da diverse novità. In questo biennio abbiamo proseguito il lavoro di ricerca e sviluppo, garantendo ulteriori miglioramenti che hanno garantito risultati soddisfacenti. La smerigliatrice a nastro, sviluppata in diversi modelli, in base alle dimensioni, è stata venduta ai maggiori gruppi conciari e tutti hanno apprezzato gli sviluppi apportati. Sin dagli arbori la strategia aziendale è stata quella di migliorare gli aspetti legati alla tecnologia, spesso anticipando quelle che poi sono diventate le richieste del mercato. A Santa Croce, dove si creano rifinizioni molto sofisticate, siamo i leader delle smerigliatrici a nastro, ma siamo ben presenti anche nel distretto di Arzignano”. Tuttavia è soprattutto l’export il punto di forza dell’industria lombarda. “Il mercato estero per noi è sempre stato importante, essendo localizzati a Varese, il vicino confine ci consente di avere un passaggio privilegiato verso il Nord Europa. Alcuni anni fa abbiamo raggiunto il 98% di quota export, (un record riportato in prima pagina dal quotidiano Il Sole 24 Ore) anche quest’anno la maggior quota di fatturato è stato conseguita all’estero, anche se oggettivamente è molto laborioso, in quanto ogni Paese va affrontato in maniera diversa. Per quanto riguarda le prospettive future il mercato è oramai globale, tutto è già stato esplorato: quando abbiamo iniziato noi negli Anni Ottanta c’erano ancora Paesi da visitare, eventuali margini di crescita futuri potranno essere legati a scelte geopolitiche o legate ad esempio a dazi in grado di spostare determinate produzioni da un’area all’altra”.
E’ un bilancio soddisfacente quello con cui la Aletti Giovanni & figli si appresta a chiudere l’anno. “Pur in una situazione a rilento per l’intera economia – concludono gli ingegneri Ezio e Marco – chiuderemo l’anno con un saldo positivo, che visto il periodo attuale non è un risultato così scontato. Lavorando nel mondo della pelle ma anche in altri settori la Aletti è in grado di compensare eventuali cali di un comparto, come per l’appunto quello conciario, lavorando maggiormente con gli altri. Tuttavia la situazione del mercato, non solo europeo ma mondiale, è complessa per tutta una serie di motivi, fattori extra-economici come ad esempio le guerre in atto non aiutano alla causa. Va anche detto che questa situazione si sta trascinando da tempo, forse qualcuno inizia ad avere una speranza di ripresa. In questi giorni di fiera, almeno a vista d’occhio, si è visto complessivamente un buon afflusso, anche se tanta gente è venuta “ad annusare l’aria”. Nel nostro stand sono passati rappresentanti di gruppi e clienti importanti, armati di buone intenzioni, anche se poi le somme si tireranno al ritorno. E’ un anno di incertezza anche per quanto riguarda le prospettive future, ma i momenti di difficoltà sono esistiti anche in passato e sono stati superati brillantemente dalla nostra azienda”.

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