Autec, l’ automazione amica dell’industria

Francesca Geri Autec
Francesca Geri, Autec

Portare la pelletteria nel futuro, con l’indispensabile supporto dell’automazione. Ecco l’obiettivo di Autec, che in maniera costante contribuisce alla inevitabile trasformazione del settore.

Autec

Cinque brevetti, oltre 550 impianti installati nel mondo, forti partnership con aziende strategiche per i rispettivi settori. Ecco un’immagine di ciò che è Autec, azienda di Ponsacco (PI) a conduzione famigliare votata all’automazione industriale fatta con i sacri crismi. Ovvero, quell’automazione in grado di portare veramente un valore aggiunto in azienda, facendo risparmiare tempo, materiali e denaro. Autec fa tutto o quasi in casa e ciò le permette di essere punto di riferimento prezioso per i propri clienti, ai quali mira a offrire soluzioni customizzate che si concretizzano in impianti chiavi in mano. L’ingegner Francesca Geri ci ha parlato della presenza di quest’anno al Simac, in uno stand condiviso con il partner Gusbi come già avvenuto per l’edizione precedente.

“La novità principale di quest’anno è più lato Gusbi, il robot colatore per il quale abbiamo offerto supporto per i programmi. Per quanto riguarda strettamente Autec, la novità grossa l’avevamo presentata l’anno scorso, un’isola di incollaggio e accoppiamento pezzi in pelle. Grazie ai feedback dei clienti l’abbiamo migliorata con piccole ma importanti novità. Innanzitutto, la possibilità di mettere la colla da due parti, che abbiamo introdotto tramite un sistema brevettato da noi. La seconda novità rispetto all’anno scorso è che il pezzo una volta entrato nella pressa esce di nuovo dalla stessa parte da cui è entrato, così che sia possibile prenderlo e rimetterlo nel pallet da cui è partito. Infine, abbiamo introdotto anche il riconoscimento tramite visione, quindi la possibilità di fare degli incollaggi perimetrali o in pieno mettendo semplicemente un pezzo appoggiato sul piano del pallet”.

Autec

Il rapporto con i clienti è bidirezionale per Autec: “Grazie alle loro richieste si riescono a capire quali potrebbero essere le aggiunte da fare alle macchine, ma capita anche il contrario, che noi progettiamo qualcosa e lo facciamo vedere al cliente che ci dà la ‘benedizione’ per andare avanti. Il nostro intento è accontentare il cliente ma per innovare dobbiamo anche spingerlo un po’. Ad esempio, nel settore della pelletteria stiamo cercando di introdurre dei concetti che già applichiamo nel calzaturiero, come ad esempio la produzione in linea. Il bello della pelletteria è il fatto che è un settore artigianale, ma ciò non toglie che si possano portare migliorie al flusso produttivo. Che è quello che stiamo cercando di fare noi, proponendo il concetto di organizzazione del flusso produttivo, aver sotto controllo ciò che faccio in produzione, non lasciare che i prodotti passino da un banco all’altro senza lasciar traccia”.

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