DERMACOLOR, stabilimento raddoppiato e nuovo centro R&D

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DERMACOLOR, stabilimento raddoppiato, nuovo centro di ricerca e sviluppo e grandi soluzioni per il post Covid, ora l’azienda si estende su 20 mila mq (di cui metà coperti) e punta sullo sviluppo di prodotti rivoluzionari.

Valentina Palagini e Andrea Meucci
Valentina Palagini e Andrea Meucci

Un 2020 anomalo e complicato, a causa della pandemia sanitaria che ha frenato l’intera economia mondiale, ma nel quale la DERMACOLOR di Castelfranco di Sotto, azienda specializzata nella progettazione e realizzazione di prodotti chimici per la lavorazione del pellame, sia per la fase umida che per quella di rifinizione, ha messo le basi per un pronto rilancio. L’anno agli sgoccioli è stato anche l’anno dell’avvio di un investimento importante, iniziato nel 2018 e sicuramente il più impegnativo nella storia ormai quarantennale della società, fondata nel 1981 da Umberto Palagini e Carlo Meucci. Con questo progetto è stato realizzato appunto il raddoppio dello stabilimento, esteso ora su una superficie di 20 mila mq di cui circa la metà coperti.

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“Non si tratta solamente – spiega Andrea Meucci, direttore tecnico di DERMACOLOR – di un semplice ampliamento della nostra sede storica, bensì di una vera e propria rivisitazione degli spazi e delle aree che saranno poi la base di un rilancio, soprattutto sotto il profilo della qualità e del servizio, nel mercato italiano e straniero. La struttura prevede ora nuovi ed ampliati reparti quali il laboratorio di analisi e di rifinizione, un’area di circa 2000 mq per lo stoccaggio delle merci, un’ampia area adibita alle presentazioni ed incontri con i clienti, e nell’area produttiva accanto agli impianti dedicati alla realizzazione di articoli di botte, stiamo ultimando un nuovo impianto pensato per i prodotti di rifinizione”.

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Ci può dare qualche ulteriore dettaglio? “Il laboratorio di rifinizione è tre volte più grande di quello precedente, così come il laboratorio di analisi dedicato al controllo qualità della merce, del pellame ed allo sviluppo di nuovi prodotti. La nuova struttura ospita aree dedicate ad incontri e presentazioni, con un ampio show-room per le pelli e articolistica, ed un magazzino di circa 1800 mq, che si sviluppa anche in altezza aumentando la capacità di stoccaggio non solo per superficie, ma anche in verticale: questo ci permette di garantire tempi più veloci nelle consegne e maggior disponibilità per ordine. Il vecchio magazzino è stato trasformato in reparto di produzione, si trovano qui infatti gli impianti produttivi per la miscelazione e lavorazione di prodotti”.

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Tale investimento era in qualche modo una “richiesta” del mercato? “In un certo senso sì, visto che quello della pelle e della moda in generale rappresentano comparti cresciuti negli ultimi anni per qualità dei prodotti, e gli input arrivati dal mondo della moda al distretto toscano hanno chiaramente fatto capire che ricerca e “Made in Italy” fossero fondamentali per lo sviluppo del nostro distretto, ma anche dei più importanti distretti italiani ed europei”. Alla DERMACOLOR come avete trascorso il lockdown primaverile? “Come da normative in vigore siamo stati costretti a chiudere, tuttavia alcuni nostri clienti hanno ottenuto la deroga per lavorare e ciò ci ha permesso di fare loro alcune consegne in deroga. Questo è avvenuto principalmente a livello local, mentre le spedizioni all’estero sono state bloccate fino alla riapertura”.

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Avete lavorato in smart working? “Si, abbiamo costantemente lavorato mantenendoci in contatto tra noi per sviluppare nuove tematiche legate a ricerca e sviluppo, ed abbiamo cercato di mantenere uno stretto legame con tutti i nostri clienti. Proprio nel periodo in cui la catena produttiva si è dovuta fermare abbiamo colto l’occasione per ultimare i nuovi impianti, ridefinire i servizi e concentrarsi su nuove soluzioni per rendere i nostri clienti più competitivi e performanti”.

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A proposito di fiere: le ripetute cancellazioni avvenute quest’anno hanno provocato ripercussioni? “Ci sono mancate tantissimo, inutile nasconderlo e non solo per il fatto di non aver potuto presentare agli operatori di tutto il mondo le novità prodotte nei mesi precedenti. Un’azienda come la nostra, da sempre attenta alle richieste del mercato, non vende specificamente prodotti chimici, ma in particolare tecnologie ed innovazione. Fondamentale quindi le vetrine internazionali in cui mettere in mostra le novità. Noi da sempre privilegiamo il rapporto diretto con i nostri clienti, ci piace dire che la DERMACOLOR è a conduzione familiare, e i nostri clienti sono di fatto dei partner con i quali procediamo e ci confrontiamo assieme”.

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Come sono stati i mesi della ripartenza estiva? “È stato un periodo non facile, sicuramente per tante aziende. Anche noi come tutti abbiamo dovuto scontrarci con molte problematiche; una di queste è stata sicuramente la mancanza alla riapertura dei container per spedire la merce all’estero e quindi la gestione di una programmazione “lunga” delle spedizioni. Alla fine il lavoro fortunatamente non è mancato, soprattutto da settembre abbiamo sentito la ripartenza lenta ma in costante crescita di alcuni mercati stranieri, che ci hanno permesso di cominciare a riprogrammare la produzione con maggiore soddisfazione”.

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La difficoltà principale quale è stata? “Nel momento cruciale del 2020, il lockdown di marzo e aprile ha creato molta incertezza a tutti i livelli, ma soprattutto a livello finanziario: gli ordini sono stati bloccati, ed in alcuni casi anche i pagamenti, tanto da creare inizialmente panico tra i player. Sicuramente non è stato semplice gestire questa incertezza”.

Che cosa vi attendete quando l’allarme sanitario sarà alle spalle? “Lo scenario non sarà più lo stesso, il mercato sarà ancora più selettivo e le aziende come la nostra dovranno rispondere alle nuove esigenze con prodotti e soluzioni ancora più performanti. Noi pensiamo però che ci saranno nuove grandi possibilità per chi in questo periodo ha investito in ricerca e strutture come noi. A tale proposito stiamo per lanciare D LIGHT BLUE, un innovativo processo di lavorazione del wet-blue che permetterà di ridurre drasticamente i tempi di lavorazione generando grandi benefici in termini di sprechi, consumi e soprattutto risparmi significativi”. www.dermacolor.it